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Art - Environments - Article | by Costanza Meli in Art - Environments on 16/04/2006 - Comments (0)
 
 
progetto Isole

progetto Isole es un proyecto de arte contemporaneo que se artícula como un laboratorio de investigación sobre temáticas atadas a la proyectación de los espacios públicos y privados en clave creativa y que se funda en un aproche de integración hambiental, paesajístico y de participación social.

 
 

El mismo título significa el símbolo de toda la manifestación: la isla rapresenta no sólo el nombre geográfico del pueblo (Isla de las Mujeres) que acoge las exposiciones y que promociona las actividades, sino también la condición cultural de cada participante, el punto de partida, la ciudad de la que se mueve cada artista llevando su propia dimensión creativa.
Roma,Napoles,Palermo son ISLAS que se han encontrado y comparado en un pueblecito como Isla de las Mujeres( Isola delle Femmine), son realidades grandes concretadas en un pequeño centro para dirigirse  hacia un recorrido común.

De aquí ha nacido la idea de un proyecto de arte público que se valese del aporte de la administración del pueblo y de la colaboración de todos aquellos (asosiaciones culturales, artistas, editoriales, críticos de arte o paesajistas) que se plantearon  trabajar en  un sector aun poco explorado en Sicilia: el de la proyectación integrada y compartida
Así que el grupo de ISLA se ha reunido desde el principio  entorno  a un plan de acción experimentado en otros lugares italianos y europeos con el proposito de dirigir la mirada hacia una componente más específica de la elección de esta intervención: la cuestión de la contraposición entre local y global, entre ciudad y territorio, entre sistema del arte y sus afueras(periferias).Muchos centros urbanos pequeños están desde hace mucho al centro de un discurso artístico que los comprometen directamente en la elaboración de prácticas alternativas por parte de los intelectuales y artistas que proponen dudas y solicítan un diálogo vivo respecto la funcionalidad del arte.
A través de laboratorios con las escuelas, workshop con artistas de nivel internacional, debates y exposiciones que se actúan a lo largo de seis meses en un año se ha desarrollado una red completa de relatos e intercambios que han sido linfa vital para cada intervención artística. Todo esto, a su vez se funda en deseos, peticiones, necesidades recogidas por los autores  entre la gente del lugar, pero también sobre la reinterpretación de las leyendas locales y de los cuentos que se transmiten y que constituyen la micro-historia de cada ciudad.
Proyectar sus propios espacios vitales, dibujarlos, colorearlos, imaginar una nueva utilización significa jugar con los elementos de la propia vivencia, pero sobretodo, lo que más vale, significa participar. Para mí el trabajo on site specific significa solo una cosa: leer, leer el espacio antes de interpretarlo. Solamente de esta interpretación puede salir, después, el cuento y la rapresentación que implicaran todos en el proceso creativo. Pedir a una comunidad de empezar a leer lo que hay alrededor, el ambiente, el paisaje en el que està sumergido desde hace tiempo, el tejido cultural que cada día más se reitera, quiere decir sugerirle que adquieran instrumentos de comprensión y de crecimiento.   

Un ejemplo: Ilaria Loquenzi

La intervención de la artista romana a Isla de las Mujeres se desenvolvió en dos momentos diferentes: el laboratorio, la exposición. La elección de Ilaria ha sido la de trabajar en una instalación hambiental que fuera visibile a todo el pueblo y que implicara en su realización las personas con las que había establecido un fuerte contacto. De hecho, además, se unió una video proyección, desarrollado en la terraza de la Biblioteca Municipal. Las filmaciones mostraban: la primera, la imagen de una mujer vestida de blanco que entre sus manos, desanodaba un hilo rojo que brotando de su pecho le corría encima parecido a un río de sangre pero claramente referido al hilo de las redes de los pescadores; la otra, los mismos pescadores que desenrollaban las redes preparandolas para el día siguiente. Naturalmente la relación entre estas imágenes y la instalación hambiental era más que una proposición: la red roja, esta vez evidente, salía afuera del video, recorría más de 300 metros de  calle,  suspendida en el medio del aire, sustentada por los arboles y faroles hasta llegar al pueblo, en la plaza principal, y terminando entre los brazos de la estatua del pescador reconocido por todos como monumento público.

 
progetto Isole

progetto Isole è un progetto d’arte contemporanea che si articola come un laboratorio di ricerca sulle tematiche legate alla progettazione degli spazi pubblici e privati in chiave creativa e che si basa su un approccio di integrazione ambientale e paesaggistica e di partecipazione sociale.

 
 

Il titolo stesso indica il simbolo dell’intera manifestazione: l’isola rappresenta non soltanto il nome geografico del comune che ospita le mostre e che promuove le attività, ma anche la condizione culturale di ogni partecipante, il punto di partenza, la città da cui ciascun artista si muove portando con sé la propria dimensione creativa.

Roma, Napoli, Palermo, sono isole che si sono incontrate e confrontate in una cittadina come Isola delle Femmine, sono grandi realtà confluite in un piccolo centro per avviare un percorso comune.
Da questi presupposti è nata l’idea di un progetto d’arte pubblica che si avvalesse del contributo dell’amministrazione del paese e della collaborazione di tutti coloro, associazioni culturali, artisti, editori, critici d’arte o paesaggisti, che intendessero lavorare su un settore ancora poco esplorato in Sicilia: quello della progettazione integrata e condivisa.
Come curatrice ho pensato infatti che non avesse senso mantenere una condizione di estraneità e distanza culturale nei confronti di una realtà così importante che in Italia, già da una decina d’anni, impegna piccoli e grandi centri, associazioni e fondazioni in un processo comune di indagine e ridiscussione delle potenzialità sociali dell’arte contemporanea. Parlo di indagine perché si è trattato per molti curatori di introdurre una metodologia di lavoro fondata sulla ricerca e sul laboratorio con la gente, di innescare un modus che stimolasse gli artisti a ripensare il proprio ruolo all’interno di un contesto di relazioni umane e politiche definite.

Così il gruppo di Isole si è riunito sin dal principio attorno ad un piano d’azione sperimentato in altri siti italiani ed europei con la ferma intenzione di rivolgere lo sguardo ad una componente ancora più specifica di tale scelta di intervento: la questione della contrapposizione tra locale e globale, tra città e territorio, tra sistema dell’arte e sue periferie. Molti piccoli centri urbani sono da anni al centro di un discorso artistico che li coinvolge direttamente nell’elaborazione di pratiche alternative da parte di intellettuali e artisti che propongono interrogativi e sollecitano un dialogo vivo nei confronti della funzionalità dell’arte. Isola delle Femmine è, in questo senso, sia uno spazio simbolico di incontro che un luogo concreto di sperimentazione permanente. Attraverso laboratori con le scuole, workshop con artisti di livello nazionale, dibattiti e mostre che si svolgono per sei mesi l’anno, si è sviluppata una rete complessa di rapporti e scambi che ha fatto da linfa vitale per ogni intervento artistico. Questo, a sua volta si è basato su desideri, richieste, bisogni raccolti dagli autori tra la gente del posto, ma anche sulla reinterpretazione delle leggende locali e dei racconti che si tramandano e che costituiscono la microstoria di ogni città. Lavorare al fianco delle persone comporta un impegno costante, molta fatica qui in Sicilia, dove ogni estraneo che giunga a modificare l’assetto quotidiano viene accolto con sospetto. L’esperienza che abbiamo fatto in un anno di attività ad Isola delle Femmine ci ha dato la conferma dell’importanza di un simile tentativo: l’intera comunità si è aperta al dialogo e ha inteso il gioco che sottende ogni nostra operazione. Si, perché progettare i propri spazi vitali, disegnarli, colorarli, immaginarne un utilizzo nuovo, significa giocare con gli elementi del proprio vissuto, ma soprattutto, ciò che conta di più, partecipare. Per me il lavoro on site specific significa soltanto una cosa: leggere, leggere lo spazio, prima ancora di interpretarlo. Unicamente da questa lettura possono scaturire, poi, il racconto e la rappresentazione che coinvolgeranno tutti nel processo creativo. Chiedere ad una comunità di cominciare a leggere ciò che le sta attorno, l’ambiente, il paesaggio in cui è immersa da sempre, il tessuto culturale che di giorno in giorno si infittisce, vuol dire suggerirle di acquisire strumenti di comprensione e di crescita. La scelta che l’artista compie nel leggere lo spazio prima di intervenire non è solo un atto di rispetto: è la volontà di andare oltre il proprio ego per accogliere dentro di sé un luogo altro, con tutte le sue connotazioni. Sono sfide che ci arricchiscono connotandoci.

Un esempio: Ilaria Loquenzi.

L’intervento dell’artista romana a Isola delle Femmine si è svolto in due momenti diversi: il laboratorio, la mostra.
Nella prima fase Ilaria ha stabilito un contatto con i bambini della scuola media del paese e con i pescatori. In entrambi i casi si è trattato di uno scambio molto intenso, sia i piccoli che gli adulti hanno infatti chiaramente manifestato ed espresso la propria visione del posto in cui vivono contribuendo a configurare uno scenario che l’artista avrebbe, di lì a poco, rappresentato.
La scelta di Ilaria, infatti, è stata quella di lavorare ad un’installazione ambientale che fosse visibile a tutto il paese e che coinvolgesse nella sua realizzazione, proprio le persone con cui aveva stabilito un contatto più forte. Ad essa, inoltre, si è unito una video proiezione, svolta nella terrazza della Biblioteca Comunale. Le riprese mostravano: l’una la figura di una donna vestita di bianco intenta a snodare tra le proprie mani un filo rosso che, sgorgato dal suo petto, le scorreva addosso (simile ad un rivolo di sangue, ma chiaramente riferito al filo rosso di cui son fatte le reti dei pescatori); l’altra i pescatori stessi intenti a snodare le reti preparandole per il giorno successivo. Naturalmente, il collegamento tra queste immagini e l’installazione ambientale era più che enunciato: la rete rossa, stavolta tangibile, come uscendo fuori dallo schermo, percorreva oltre 300 metri di strada, a mezz’aria, sorretta da alberi e lampioni, fino a raggiungere il paese, la piazza principale, dove terminava tra le braccia della statua del pescatore da tutti riconosciuta come monumento pubblico.
Credo che l’elemento più significativo di un simile lavoro si trovi proprio nella necessità, imposta da un simile approccio, di interagire con i soggetti principali della scena. Coloro che animano quella piazza e il porticciolo ogni mattina: la loro rete collega il mare alla terra, il corpo alla natura, il lavoro alla parola. Una rete che crea relazioni, si spiega sull’intera comunità che su di essa si regge da sempre, colora il paesaggio di porpora, affascinando chi, come noi, osserva da lontano, affascinato.
Interventi come questo comportano molte ore di condivisione di uno spazio da parte di soggetti diversi, l’artista e il pescatore, dapprima, poi la gente che si riunisce intorno, incuriosita dal nostro stesso interesse ed è per questo che racchiudono un potere immenso. Si stabilisce una comunicazione molto complessa, si determina un contatto tra mondi che solitamente non si incontrano e, improvvisamente, si integrano attraverso scambi simbolici.
In ciascun intervento artistico, da quelli scultorei a quelli performativi, si è introdotto pertanto, un livello di discorsività eccedente il contesto ma che del contesto si nutre: in questo nutrirsi è in atto da entrambe le parti, o da tutte le parti della comunicazione, la funzione simbolica, dunque lo scambio in senso antropologico.
Ciò che avanza, che eccede lo scambio, è sempre il discorso che si dispone e si spande oltre, organizzando il senso ben oltre i simboli culturali e i codici comunicativi.
L’arte pubblica può intendersi anche così: lontana dai circuiti stessi che l’hanno prodotta e sostenuta, dalle fondazioni e dai finanziamenti europei, in un angolo di Sicilia che si propone al mondo perché ha molto da offrire ma che stenta a procedere sulla strada degli investimenti. Qui un gruppo di giovani ha impiantato una sede permanente di elaborazione cercando l’apporto di quanti ne condividano l’impegno e i propositi. Le pratiche di disseminazione, intervento e percezione creativa del territorio non propongono dei modelli codificati e riproducibili, precisa Bartolomeo Pietromarchi: proprio da questa convinzione partiamo oggi per sperimentarci in un contesto tanto particolare con la consapevolezza di dover verificare ogni nostro sapere e ogni assun

 


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Reg. Court of Palermo (Italy) n°21, 19.10.2001
All images, photographs and illustrations are copyright of respective authors.
Copyright in Italy and abroad is held by the publisher Edizioni De Dieux or by freelance contributors. Edizioni De Dieux does not necessarily share the views expressed from respective contributors.

Bibliography, links, notes:

1 Christian Costa, Site specific, www.containerart.it/2005/diario.html
2 De Luca, M., Gennari, F., Pietromarchi, B., Trimarchi, M., a cura di, Creazione Contemporanea. Arte, società e territorio tra pubblico e privato , Luca Sassella editore, Roma 2004.

Catalogo
PROGETTO ISOLE - Laboratorio d'Arte Contemporanea e Cultura del Territorio - :duepunti edizioni, Palermo 2005

Pen: Giovanna Costanza Meli
Spanish version: Angelica Leonarda

Link:

www.progettoisole.org

 
 
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