L'Enfance Rouge, Lendormin, IOIOI @ Sinister Noise, Roma
Un breve resoconto del concerto del 15 dicembre: una tranquilla serata di rumori, distorsioni ed altre passioni insane.
“Stoppengò” è il nome dell’evento ideato dai ragazzi di Logaritmo di Zero, una serie di concerti che mettono a confronto band dall’attitudine sperimentale, ossia pronta a mettersi in discussione e ad abolire le appartenenze di “genere”.
E’ il Sinister Noise ad accogliere i gruppi che infiammeranno l’aria di questa gelida serata dicembrina: i Lendormin in apertura (con la special guest IOIOI) e L’Enfance Rouge a seguire, come dire dal corpo frantumato-sezionato-cannibalizzato del rock dei primi, alla forma canzone per i post-eri (e postumi) di questi anni zero.
I capitolini Lendormin si esibiscono in duo ma sono in realtà un collettivo aperto, in questo caso rappresentato da Cristiano Luciani (batteria ed elettronica) e Renato Ciunfrini (basso, fiati, chincaglierie varie) ed integrato per l’occasione dalla bolognese IOIOI (chitarra e voce). Il set è all’insegna dell’impro ma appare in un certo senso “controllato”, con momenti di stasi inquietante e sfuriate feroci in dosi eguali: si passa da una prima parte atmosferica, una sorta di soundtrack da incubo, ad una seconda incentrata sul noise più efferato, tanto da ricordare i nipponici Zeni Geva.
Assai differente il concerto del trio franco-italo-nomade (in effetti dargli nazionalità è fargli torto), gli Enfance Rouge sono una solida realtà dell’avant-rock e non solo.
Gli anni trascorsi sui palchi di tutta Europa si sentono, nel senso che la band ha sviluppato un feeling unico, i brani si susseguono senza pausa, l’urgenza dell’esecuzione è propria di un gruppo che ha assimilato i fervori post-punk, non disdegna la no-wave e naviga costantemente controvento fra oriente e occidente.
La scaletta dà spazio in gran parte all’ultimo album, uscito per Wallace, Krsko – Valencia, ma non ci sono tracce di stanchezza nel live che il terzetto ci riserva: piccoli aggiustamenti, variazioni nell’arrangiamento consentono agli Enfance Rouge di portare a compimento la missione; è ancora rock, dopotutto.
Al termine di un’ora davvero intensa sappiamo che rivedremo ancora François Cambuzat (voce e chitarra), Chiara Locardi (voce e basso) e Jacopo Andreini (batteria), magari in un side project come La Republique du Savage (un supergruppo di 11 elementi), oppure su disco l’anno prossimo, assieme addirittura ad un’orchestra tunisina.
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