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Art - Environments - Interview | by Costanza Meli in Art - Environments on 10/09/2006 - Comments (0)
 
 
 
GARBa

intervista al collettivo -Hyphen
Un paese in cima ad un monte, come lascia intuire il suo nome suggestivo, spicca da lontano isolato com’è nel bel mezzo di una pianura che per chilometri accompagna lo sguardo del viaggiatore che si accinge a raggiungere il cuore della Basilicata.

 
 

 Giungo in questo borgo dalla struttura medievale proprio nei giorni in cui si festeggia il santo patrono, S. Rocco e fervono i preparativi per la processione. Sfilano i cavalli, la banda prova gli strumenti e tutta la popolazione è incredibilmente coinvolta dall’atmosfera della sera del dì di festa.
All’interno di questo contesto si inserisce, con un tempismo perfetto, ma forse involontario, il progetto d’arte contemporanea GARBa (giovani artisti residenti in Basilicata) che da alcuni anni è gestito dal collettivo -hyphen sulle orme del precedente progetto Oreste. Questo, infatti, era stato ideato e realizzato da Franco Caputo (direttore della Biblioteca Comunale di Montescaglioso) e di Dora Brio, con la collaborazione del Centro Ricerca e Animazione Culturale e di Cesare Pietroiusti, artista che ha scelto da tempo di incentrare il proprio lavoro sull’elaborazione delle pratiche d’intervento dell’arte nell’ambito dei contesti pubblici.
Oggi l’iniziativa di GARBa prevede un’evoluzione di quanto accaduto nel passato attraverso il coinvolgimento di una nuova generazione di artisti e curatori che dai diversi paesi europei di provenienza, confluiscono in questo centro per risiedervi due settimane.
Il collettivo -hyphen è costituito da Barbara D’Ambrosio, Benedetta di Loreto, Ilaria Gianni, Francesco Ventrella, tutti giovanissimi e accomunati dal medesimo percorso di studi presso l’Università La Sapienza di Roma e dalla scelta di una ricerca seria e onesta sulle potenzialità che l’arte contemporanea oggi esprime nel confronto con il /pubblico/ spazio delle relazioni umane.
GARBa, in tal senso, si ripropone di mettere in comunicazione un gruppo di quaranta giovani artisti europei, non soltanto tra loro, ma, soprattutto con la popolazione del piccolo paese che ospita il progetto. La prima forma di relazione, quella in fieri tra gli artisti, salta immediatamente agli occhi: essa si attua sul piano linguistico, verbale e non verbale, visto che la necessità dei giovani stranieri di comunicare il proprio immaginario e la propria sensibilità deve passare essenzialmente attraverso l’uso di un codice comune. Così chiunque si inoltri tra i vicoli di Montescaglioso nei giorni di ferragosto, sentirà fortemente la presenza dello straniero, di colui che s-tenta a comunicare con il luogo in cui si trova e, per consuetudine, si trova a tradurre il proprio pensiero in inglese, inceppandosi a volte, ma esercitandosi a sentirsi cittadino del mondo. E il mondo, in questo caso, è un contesto molto ridotto, concentrato in poche strade con piccole case dalle antiche mura in pietra, così ricco, in sé, di storia e cultura, da aprirsi, improvvisamente, all’ospite e all’arte.

Tornando alle due forme di relazione accennate prima, quella interna al gruppo dei giovani di GARBa, e quella esterna, tra costoro e il paese, è necessario soffermarsi sul ruolo che l’arte – quoziente intrinseco dei nuovi arrivati, valore aggiunto al senso della residenza – svolge concretamente nell’agevolare il contatto con la popolazione locale.
Percorrendo avanti e indietro il corso principale si scorgono subito quelli che possono essere considerati i punti di riferimento della vita quotidiana a Montescaglioso: alcuni bar, la focacceria, la Biblioteca Comunale, la piazzetta antistante la Pro Loco, l’abbazia con il suo bellissimo belvedere.
Ciascuno di questi luoghi è frequentato sia dai vecchi che dai nuovi residenti, in questi luoghi, avvengono gli scambi principali che consentono il contatto e avviano la conoscenza, con un unico problema: quello che tra gli artisti è necessità, l’uso della lingua inglese, nelle situazioni di confronto con la gente che vive, che si ritrova nei posti deputati all’incontro, diventa un limite, un ostacolo. Ecco che subentra, già a questo primo livello, il plus valore dell’arte e della creatività nell’enunciazione.
Ogni artista che vedo aggirarsi per il paese, passando dai posti deputati all’incontro pubblico a quelli, più specifici, in cui si riunisce il gruppo di GARBa (il centro ricerca e animazione culturale, ad esempio) è impegnato in un continuo esercizio di gesti e parole che oscilla tra la formalità del codice stabilito e l’improvvisazione di modalità alternative.
Le soste tra la gente consentono ai ragazzi di mettere in comune la loro esperienza cercando quella degli altri, per ricevere ispirazione per i loro lavori e interventi finali. Il loro potere comunicativo è comunque agevolato e in certi casi, determinato, dalla finalità delle loro azioni: la realizzazione di un’opera che parli al posto loro. Opera? Sì, proprio opera: la preparazione di un prodotto che abbia il dono dell’universalità, può costituire un motivo di attesa da parte degli abitanti.
Due settimane infatti sono poche perché possano essere approfonditi i contatti tra il gruppo e la popolazione, ma possono essere un tempo sufficiente per destare la curiosità nei confronti di un evento che chiarisca finalmente a tutti la presenza dell’arte contemporanea tra le strade e le piazze di un centro così antico.

SA: In che modo è nato il collettivo Hyphen? Quali sono i propositi del nuovo progetto curatoriale? Che rapporto mantiene con la precedente struttura di Oreste?
-hyphen: -hyphen non è un vero e proprio collettivo curatoriale, è piuttosto un gruppo di lavoro, costituito da quattro persone che, dopo una prima esperienza a Montescaglioso nel 2004, hanno deciso di occuparsi di GARBa insieme ai suoi ideatori, sia durante le due settimane estive che durante l’anno.
-hyphen funziona quindi come connessione tra la comunità locale di Montescaglioso e gli artisti durante la residenza, mentre durante l’anno lavora sull’archivio e sulle possibiltà di diffusione dei progetti sviluppati. Da qui il significato del nome, un trattino che crea relazioni tra parole e suffissi, modificandone il senso a seconda dei contesti e dei relativi significati
Con Oreste non c’è un particolare rapporto di eredità concettuale, o forse è proprio questo il legame, nel senso che -hyphen e il progetto GARBa in sé rispettano il carattere di spontaneità creativa che era alla base di Oreste, con l’intento di non imporre modalità di lavoro, ma di stimolare una sinergia dialettica tra le varie realtà coinvolte.

SA: Qual è il ruolo dell’arte contemporanea nella definizione del suo pubblico e del proprio spazio, in un contesto sociale come quello di Montescaglioso?
-hyphen: In un piccolo paese in cui il dibattito critico sulla realtà culturale internazionale non trova un grande spazio pubblico, l’arte contemporanea mette in piazza gli aspetti apparentemente più comunicativi della cultura locale, secondo lo sguardo di persone provenineti da contesti differenti. Gli artisti si relazionano direttamente con le tradizioni, la quotidianità e la storia privata e sociale degli abitanti di Montescaglioso e della zona attraverso gli abitanti stessi, con i quali approfondiscono gli spunti iniziali delle loro ricerche artistiche. In questo senso il ruolo dell’arte è quello di creare occasioni di confronto a vari livelli. Il pubblico è composto quindi da persone coinvolte direttamente nei progetti, come anche dai curiosi, dagli scettici e dagli ospiti invitati ad intervenire in occasione delle presentazioni dei progetti.
Al contrario di altre situazioni in cui l’arte ha un momento pubblico unico e ben definito, in questo caso le presentazioni finali sono effettivamente riconoscibili come uno dei momenti del processo creativo degli artisti a cui il pubblico non è estraneo e di cui si sente partecipe. L’arte diventa quindi il linguaggio comune tra persone che con diverse modalità riescono a riconoscere in essa il valore del vissuto e dell’esperienza diretta.

SA: Qual è stata, se è realmente identificabile, la componente che ha determinato la possibilità di dialogo tra gli artisti e gli abitanti?
-hyphen: La curiosità degli uni verso gli altri e la concentrazione di questa curiosità in un periodo molto breve.
Per gli artisti essere a Montescaglioso con l’obiettivo di sviluppare in poco tempo dei progetti stimola la ricerca di chiavi di lettura della cultura locale, e quindi la voglia di entrare direttamente in contatto con i suoi protagonisti. Per gli abitanti di Montescaglioso la curiosità è legata alla novità che ogni anno invade il paese con domande, passaggi di gruppi, pettegolezzi, e il desiderio di vedere quali aspetti della loro vita verranno presi in considerazione.

SA: Cosa comporta l’uso della lingua inglese in un piccolo centro ancora legato alle tradizioni rurali?
-hyphen: La lingua è un problema relativo; il non riuscire sempre a comunicare verbalmente può essere uno stimolo in più per cercare un linguaggio comune. Ovviamente ci sono situazioni in cui è necessario capirsi, e in questi momenti si sente la necessità di traduzioni per un dialogo più fluido. Questo comporta quindi di organizzarsi in modo da poter agevolare la comunicazione tra chi non parla la stessa lingua.
All’interno di GARBa -hyphen riveste infatti un ruolo di mediazione culturale, attraverso cui agevolare le condizioni di possibilità per il lavoro degli artisti e per la comprensione reciproca a vari livelli.

SA: Mi è sembrato che non si riuscisse fino in fondo a legare l’azione degli artisti con i ritmi vitali del paese: ad esempio non ho notato un legame tra l’esposizione dei lavori e la contestuale festa del patrono, pensate debba essere cambiato qualcosa, in futuro, in questa direzione?
-hyphen: Il fatto che GARBa 05 non sia coincisa con la festa di san Rocco, non è stata una scelta volontaria. Il periodo della residenza viene concordato a Maggio, durante un’incontro preliminare tra tutors, gli organizzatori e i membri di -hyphen, tendendo conto delle esigenze di cinquanta persone. Nelle passate edizioni è successo che il periodo di GARBa sia coinciso con il festa di san Rocco. Tuttavia, per quanto la festa del patrono sia un momento di eccitazione collettiva a Montescaglioso e sia considerato l’evento per eccellenza, l’obiettivo di GARBa è di legare le sue attività ad una quotidianità del paese, inserirsi nei tessuti più intimi. I ritmi vitali del paese sono infatti costituiti dai piccoli movimenti, dalle attività ripetute, dalle abitudini. I laboratori artistici spesso osservano i tempi e gli spazi del paese e dei suoi abitanti, collegandosi alle vite, agli spostamenti, agli spazi vissuti dalle persone del paese. GARBa stesso diventa così un momento collettivo che Montescaglioso si aspetta, entrando a fare parte esso stesso del suo ritmo vitale.

SA: Potete raccontarci l’esperienza relativa ad alcuni interventi degli artisti? Cos’è stato Eurasia_Partito Burocratico?
-hyphen: Il progetto Eurasia_Partito Beurocratico è stato coordinato dall’artista portoghese Carla Cruz e dallo storico dell’arte e curatore sloveno Jani Pirnat; ha preso avvio dalla riflessione sull’allargamento dei confini della Comunità Europa e sul sentimento di appartenenza ad essa da parte degli abitanti delle nazioni che la compongono. I sette partecipanti al gruppo che ha portato avanti questo progetto hanno riflettuto sul concetto di Europea, giungendo alla conclusione che non esiste una vera identità europea, e che il continente in questione è piuttosto l’Eurasia. Provenendo da diverse nazionalità della Comunità Europea, i partecipanti hanno cominciato a confrontarsi sulle proprie rappresentazioni dell’Europa: i pregiudizi sulle diverse nazionalità europee, i punti di vista comuni, la comprensione delle dinamiche politiche in Europa e le sfumature del significato di essere cittadini europei. All’inizio il gruppo ha creato un formulario del perfetto cittadino della Comunità, plasmato sulle leggi e sui controlli dell’Unione Europea. In un secondo momento, invece, si è deciso di creare un’interrelazione tra gli esiti delle discussioni e la vita di Montescaglioso. I partecipanti hanno così pensato di creare uno stato indipendente immaginario con sede lì nel paese che intensificasse e facesse rispettare tutte le leggi implementate negli ultimi anni dall’Unione Europea. Osservando il corso principale del paese, i ragazzi hanno notato la presenza delle varie sedi del partito, sempre presidiate da qualcuno. Da quello spunto hanno capito che per comunicare la nascita di un nuovo stato ci fosse bisogno della presenza di un’organizzazione politica che comunicasse i suoi principi: da qui l’idea del Partito Burocratico. Il nome è stato pensato associando le parole BE euroctratic e burocratico, visto che la sensazione generale emersa durante il laboratorio è stata l’eccessiva burocrazia dell’Unione Europea. La presentazione del lavoro è stata una sorta di performance ospitata all’interno della sede del partito comunista di Montescaglioso, e aveva come finalità l’iscrizione al partito. Per ottenere la tessera del partito si doveva passare per mille trafile burocratiche e mille cavilli che avevano l’effetto o di scoraggiare l’aspirante tesserando, o di far impazzire chi ostinatamente andava fino in fondo. Il nuovo partito voleva così essere una critica e satira nei confronti della burocratizzazione e del controllo dell’Unione Europea. Il progetto ha visto la partecipazione di vari abitanti del paese.

SA: Avete preso in considerazione l’obiettivo di connettere la vostra azione a quella svolta in altri piccoli centri urbani in Italia e in Europa?
-hyphen: Al momento, il network che si è creato riguarda principalmente realtà europee. GARBa è infatti conosciuto molto più all’estero che in Italia. Il nostro obiettivo adesso è cercare di rafforzare il network che abbiamo creato e comunicare i risultati di questa residenza e gli sviluppi che avvengono al di là delle due settimane di laboratorio. GABRa oltre ad avere attivato un’importante interazione con il territorio di Montescaglioso, con la regione Basilicata e con i suoi abitanti, ha dato avvio a dei legami e delle collaborazione che nascono a livello Europeo post residenza. In questi anni si è dunque stabilito un doppio confronto: locale e europeo. Per quanto riguarda l’Italia, le nostre prossime energie saranno dedicate alla realizzazione di un sito internet che oltre ad avere funzione documentative, vorrebbe dare uno spazio critico e di confronto a progetti simili che vengono svolti sul territorio italiano.

 


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Pen: G. Costanza Meli

 
 
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