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Music - Musicians - Interview | by SuccoAcido in Music - Musicians on 01/06/2002 - Comments (0)
 
 
 
Libraness - Ash Bowie

Lo si dava per disperso, ma eccolo tornato a farsi sentire, Ash Bowie, nome che forse non dirà nulla a nessuno, ma che fu leader di una delle band più creative e sottovalutate di tutti i tempi: signore e signori, un articolo per ripensare i Polvo. Il buon Ash ci ha messo quasi 2 mesi per rispondere... e il risultato - ahimè - forse non è stato dei migliori. Cosa comprensibile del resto, il nostro lavora, si è trasferito in California, e sta dedicando moltissimo tempo - buon per noi - proprio alla musica. Nonostante la comunicazione via e-mail abbia il vizio di tagliare un po' le gambe a qualsiasi rapporto umano, il nostro ci è parso disponibilissimo, pacato e in qualche modo 'in pace col mondo', soprattutto amante dell'Italia, il suo paese ideale a quanto dice... e indaffarato a mettere a posto i dettagli di un nuovo disco, di sicuro da non perdere...

 
 

SA: Il tuo ultimo lavoro a nome Libraness mi ha felicemente sorpreso. Pensavo che dopo 3 anni di assenza dalle scene avessi smesso di registrare del tutto. Penso che Libraness sia una sorta di continuazione di Shapes, e che sia il disco più sperimentale che tu abbia mai fatto. Ci puoi dire qualcosa di più sul tuo prossimo disco? sarà ancora una sorta di rock sperimentale?

AB: Penso che il mio prossimo disco sarà più coerente, una cosciente raccolta di canzoni. Il disco Libraness era 'sperimentale' perché in quel periodo non pensavo stessi mettendo giù le basi per un disco, mi stavo solo divertendo col quattro piste a cassette mentre me ne stavo a casa, cercando di salvare qualche idea per le canzoni dei Polvo. Ora ho un attrezzatura migliore per le registrazioni e ho anche idee più chiare riguardo allo sviluppo delle canzoni che ho scritto. Non penso che il prossimo disco sarà molto deviato, ma è probabile che a tratti suonerà come qualcosa di molto vicino ai Polvo e a Libraness.

SA: Ho letto da qualche parte che possiedi alcune chitarre italiane, ce lo puoi confermare?

AB: Ne ho una, si chiama Galanti, e l'ho comprata nel 1991. E' sempre stata la mia chitarra preferita, coi suoni che preferisco. L'ho suonata un sacco sui primi due dischi ('My Kimono' in pratica sono due tracce sovrapposte di Galanti, nient'altro).

SA: Penso che sarai stanco di rispondere a domande riguardanti i Polvo, ma considera che per noi sono stati una band davvero grandiosa. Sembravate semi scintillanti avvolti di mistero. Essendo riusciti a mettere insieme perfettamente suoni molto melodici con altri estremamente pesanti e stonati, avete rappresentato un esempio da manuale di contaminazione stilistica. Quali sono le influenze che vi hanno portato a questo particolare connubio?

AB: Beh, mi piace ascoltare molti differenti generi di musica. Davvero non saprei darti una lista delle influenze principali, perché è sempre difficile individuare quali delle band che ami influenzano di fatto la tua musica. Sono cresciuto ascoltando i Beatles, e il pop dei 70s e degli 80s, e forse è per questo che ho sempre cercato di essere 'immediato' e melodico prima di tutto. Sono sempre stato affascinato dalla musica tradizionale di altre nazioni, e penso che anche questo mi abbia permesso di non preoccuparmi troppo riguardo al far rientrare tutta la mia musica nei binari della tradizione pop. La ragione per la quale un sacco delle nostre canzoni suonavano 'out of tune' è perché non abbiamo mai usato un accordatore, e suonavamo chitarre davvero economiche... non era nulla di intenzionale.

SA: Quanto è forte l'influenza di chitarristi folk americani quali Fahey, Bull e Basho? e quanto via ha influenzati la psichedelia dei 60's o Tom Verlaine? e infine... i Polvo sono poi davvero così vicini ai Sonic Youth?

AB: Mi piacciono tutti questi artisti, ma il mio stile chitarristico si è sviluppato ancora prima di poter ascoltare i loro dischi. Amo la psichedelia anni 60 e tutto il garage di quel periodo. Questo è probabilmente il motivo per cui credo che la musica rock debba essere un po’ grezza e malcurata. No, non ho mai pensato che i Polvo assomigliassero troppo ai Sonic Youth. Ma di fatto, ogni band che suona con chitarre noisy sarà paragonata ai Sonic Youth prima o poi...

SA: Una delle cose più interessanti della vostra musica è l'uso di strumenti orientali. Da cosa deriva? Com'è nata la passione per l'immaginario di tipo orientale? (ho letto che vi piacevano molto i Kung Fu movies, poi le vostre accordature di chitarra sono spesso basate su scale raga, mentre nelle vostre copertine appaiono spesso simboli ed immagini arabe e indiane.). Penso che la musica orientale abbia avuto un'influenza decisiva su di voi, che ne dici?

AB: Dopo che io e Dave abbiamo iniziato ad usare particolari accordature di chitarra, abbiamo entrambi iniziato a suonare un certo tipo di arpeggi e accordi che sembravano lontanamente 'orientali'. Pensavamo fosse meglio che suonare i tipici assoli di chitarra, etc. E comunque ci veniva del tutto naturale, non abbiamo dovuto parlare molto per definirne i dettagli. Le accordature però non erano basate su scale raga, né su niente del genere. Davvero, non so nemmeno la tonalità di molte delle mie accordature, mi ricordo soltanto come devo accordare le corde una rispetto all'altra. Riguardo all'artwork degli album volevamo qualcosa di inusuale, in opposizione alle solite immagini - foto della band, etc etc... I frammenti di musica indiana o mediorientale in 'Shapes' e 'Exploded Drawing' sono stati un'idea di Dave. Dave possedeva alcuni strumenti indiani e cinesi ed è stato sempre molto più serio di me nel combinare questi differenti elementi.

SA: Penso che una delle vostre più grandi virtù sia di riuscire a non prendervi troppo sul serio. Non solo, ma penso che l'ironia sia una delle migliori chiavi di lettura per la vostra musica... tu sei d'accordo?

AB: Penso che i nostri primi dischi, fino (e includendo) "Celebrate the new dark age", siano stati sensibilmente ironici. Anche le liriche volevano spesso fare dell'ironia - almeno le mie. Dopo di che per l'ironia non c'è più stato tanto spazio. Non ce n'è alcuna traccia in Shapes, per esempio. L'ironia è più forte quando sei nella prima metà dei 20 anni, penso. Io dopo quel periodo ho preferito un approccio musicale e generale alle cose leggermente diverso.

SA: Quanto vale per te l'indipendenza musicale? (suppongo che vi siete sempre supportati con i vostri mezzi per l'attività musicale, e forse per motivi di coerenza avete rifiutato molte offerte interessanti)

AB: Penso che l'indipendenza musicale sia essenziale. So che non mi sentirei a mio agio registrando secondo gli standard di qualcun'altro. Ma dipende anche da che tipo di musica vuoi suonare. Penso che sotto quest'ottica non sono stato molto fortunato, per diversi motivi, però ho sempre lavorato duramente per il 'successo'. Così non posso giudicare qualcun'altro perché ha scelto un tipo di carriera differente in circostanze differenti. Suppongo che potrei fare un sacco di soldi se facessi il musicista 'professionista', ma di sicuro valuterei l'ipotesi con molta cautela.

SA: E' da molto che vorrei sapere chi ha registrato 'Cor-crane secret', suppongo siate stati voi da soli, o sbaglio?

AB: No, è stato registrato da Jerry Kee, che ha anche registrato 'Celebrate...' e alcuni dei nostri 7". Ha anche registrato un sacco di altre band in quel periodo, come gli Erectus Monotone (la mia band preferita dal North Carolina di tutta la scena dei primi 90s), i Superchunk, etc.

SA: Come avete conosciuto Bob Weston? Quali differenze avete trovato lavorando con lui e con Brian Paulson?

AB: Abbiamo incontrato Bob a Boston nel 1992 mentre suonavamo live alla MIT radio station. Sia con Bob che con Brian Paulson è facile lavorare. La produzione di Brian tende ad avere più chiarezza, più separazione, così è stato più facile mixare This Eclipse che ogni altro disco dei Polvo. Davvero mi piacerebbe avere l'opportunità di registrare ancora con lui.

SA: I vostri testi sembrano una specie di flusso di coscienza dada e sognante, ove a tratti si percepisce un velo di dolce poesia naif. Cose ti piace esprimere con le tue liriche?

AB: Ho sempre avuto la melodia in testa ancora prima di scrivere le parole, e comunque ho sempre trovato difficile scrivere le liriche. Ma non ho altra scelta: quando provo ad adattare musica a un testo già scritto è sempre un disastro. Dato che non sono uno 'storyteller', è meglio per me pensare ad immagini ed impressioni. In generale non provo a scrivere liriche troppo profonde o troppo intelligenti, sempre stando attento però a non scriverne di stupide. Provo a suonare la chitarra in modo già di per se espressivo, e poi provo a cantare ciò che riesce a combinarsi meglio alla melodia.

SA: Quali sono attualmente le tue band preferite?

AB: Non ho sentito molte nuove band negli ultimi anni, sfortunatamente. Mi piacciono i Blonde Redhead, gli Unwound, i Thinkig Fellers, i Versus...

SA: Potresti farci qualche breve commento sulle tue canzoni? temi, preferenze, errori che vorresti correggere, trucchi di registrazione...

AB: Ad essere onesti, mi piacerebbe cambiare qualche dettaglio in ogni canzone. Tutti i dischi dei Polvo sono stati fatti molto velocemente, così che non abbiamo avuto tempo di pensare troppo alle canzoni o di provare a suonare ogni parte della canzone perfettamente. Ma ciò che mi dispiace di più è quando ascolto il cantato e le liriche e mi paiono terribili. Il progetto Libraness consisteva di qualche vecchia canzone, e alla fine ho avuto gli stessi problemi di tempo. Ora ci sto impiegando un po’ di più nel scrivere e registrare le canzoni (troppo, infatti), così credo che sarò finalmente e pienamente soddisfatto solo del mio prossimo disco. Lo spero di cuore...

 


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Reg. Court of Palermo (Italy) n°21, 19.10.2001
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Bibliography, links, notes:

pen: BakuniM e Salvo Senia

link: http://www.myspace.com/libraness123

 
 
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