L'incontro tra Eleonora Sedioli di Masque Teatro e il fotografo di scena Enrico Fedrigoli ha dato vita a una bellissima sequenza di scatti eseguiti con la tecnica del banco ottico ed esposti a Forlì durante i giorni del festival Crisalide XIX.
Enrico Fedrigoli
ES
Heinrich von Kleist aveva definito la sua Pentesilea “metà furia, metà grazia” e tale ci appare nell’interpretazione di Eleonora Sedioli/ Masque Teatro, immortalata dagli scatti del fotografo di scena Enrico Fedrigoli, i cui scatti sono stati raccolti nella mostra ES ed esposti presso l'Oratiorio di San Sebastiano a Forlì durante i giorni del festival Crisalide XIX (13-16 settembre 2012). ES ci riconduce sia al nome di Eleonora, protagonista delle foto, sia a quello della “voce della natura nell’animo dell’uomo”, l’es della psicoanalisi. Nei bellissimi scatti di Enrico Fedrigoli (relativi sia a "Pentesilea" che a "Just Intonation"), eseguiti con il banco ottico, si percepisce tutta la materialità del corpo, di ogni suo minimo movimento che si riappropria della sua tridimensionalità, arriva dal buio e sembra prendere forma grazie alla luce. “Con il banco ottico è come se l’oggetto fotografato nascesse tra le mie stesse mani, sono io stesso a crearlo”, afferma Fedrigoli. La mostra è un capolavoro. Pura materia. Che non equivale a dire “solo” materia. Perché dentro il concetto di materia convive un’infinità di sfumature.Così come tra il bianco e il nero di queste foto troviamo un’infinità di sfumature di grigio.
Enrico Fedrigoli
Inizia come fotografo di architettura, ma presto affianca alla ricerca artistica l’attività di fotografo pubblicitario, in Italia e all’estero. Dall’architettura allarga la propria ricerca ai rapporti spaziali dei paesaggi e alla fotografia del territorio. Nel 1983 è in India con Milo Manara, per la documentazione fotografica del suo Hp e Giuseppe Bergman. Da questo diario di viaggio nasce una pubblicazione che affianca l’albo a fumetti. Nel 1985 studia le tecniche di utilizzo del banco ottico all’Istituto del design di Milano. Nel 1988 compie il primo viaggio a Berlino, dove comincia una documentazione dell’architettura cittadina che lo impegnerà a lungo. L’interesse per l’immagine in movimento nasce a partire dai primi anni ’80: dopo tre anni di intensa attività fotografica nell’ambito dei rally automobilistici, il lavoro di Fedrigoli approda alla danza: il primo spettacolo fotografato è del Balletto del Bol’šoj.
Risale ai primi anni ’90 l’incontro con il teatro: documenta i lavori di Motus, Teatrino Clandestino, Masque Teatro, Socìetas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe, Valdoca.
Dal 1998 collabora strettamente con la compagnia ravennate Fanny & Alexander.
Al 2011 risale il primo avvicinamento alle coreografie ferine di Eleonora Sedioli.
Eleonora Sedioli / Masque teatro
Performer e attrice. Giovanissima inizia il suo percorso artistico con Masque teatro, debuttando nello spettacolo Eva Futura (1999). Da allora è attrice in tutte le produzioni della compagnia sviluppando un proprio percorso originale, sino a divenire la figura che individua la poetica del gruppo.
Un atletismo solido la spinge ad affrontare la scena come un lottatore danzante. Nel 2008 è figura sola in Head VI, spettacolo liberamente ispirato a Logica della Sensazione di G. Deleuze, primo lavoro in cui il corpo è segnato da una partitura “anamorfica”. Nel 2009 viene invitata da Sonia Brunelli come performer a F.I.S.Co.09, per Wrestling-intuizioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta, commissionato da Xing. Dello stesso anno è La macchina di Kafka, dove la figura diviene “creatura territoriale” e generatrice di suono. In Just Intonation prende forma una fisicità bestiale, impudica e intima insieme.
A lei è dedicata una sezione del libro fotografico Overground che raccoglie il lavoro del noto fotografo di scena Luca Del Pia.
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