Anarchitecture, lo sguardo bisturi di Gordon Matta–Clark.
Un percorso fulminante segnala il bisogno del giovane Gordon di annullare le barriere tra architettura, arte, design, performance, documentario, abbattere le contraddizioni, gli stili, al fine di creare un linguaggio personale che anticiperà mode e tendenze dell’arte a venire, come ad esempio l’attenzione dimostrata in tempi non sospetti per l’arte del graffitismo metropolitano.
Al museo d’arte contemporanea oggi ospitato dal palazzo Santa Maria della Scala a Siena è possibile visitare la prima retrospettiva italiana dedicata a Gordon Matta-Clark, artista-architetto visionario e rivoluzionario prematuramente scomparso all’età di soli 35 anni nel 1978.
Un percorso fulminante segnala il bisogno del giovane Gordon di annullare le barriere tra architettura, arte, design, performance, documentario, abbattere le contraddizioni, gli stili, al fine di creare un linguaggio personale che anticiperà mode e tendenze dell’arte a venire, come ad esempio l’attenzione dimostrata in tempi non sospetti per l’arte del graffitismo metropolitano. Concetti che si condensano in forme geometriche, in bisettrici, in strutture ardite e trasversali, una sorta di surrealismo concreto e applicato alle costruzioni architettoniche, ma anche alla fotografia, al video e persino alle persone in carne ed ossa, ( si può infatti apprezzare tra le tante opere proposte qui a Siena, Hair del 1972, lavoro-documentazione in cui l’artista dopo aver minuziosamente studiato e suddiviso la propria cute in zone e aree, ha fatto crescere i suoi capelli stretti tubolarmente, per poi tagliarli ed esporli assieme alle varie fasi del processo, sotto forma di disegni, grafici e fotografie).
Il percorso dell’esposizione si snoda partendo dal famoso Garbage Wall, un muro che mescola l’impasto tipico del cemento con l’immondizia più varia, visione questa che colpisce subito la sensibilità dello spettatore per la sua crudele visionarietà anticipatrice dei tempi, avete presente la così detta emergenza rifiuti di Napoli. Ma anche la novità spiazzante dei wallpapers toglie il fiato, rovesciamento delle facciate degli edifici di New York riproposti come carta da parati in stile psichedelico.
Sembra che il lavoro di Matta-Clark, a proposito figlio d’arte del Matta esponente del surrealismo che giocava a scacchi con il grande Duchamp, sia tutto un esperimento, un alchemico gioco con i temi, le visioni, le strutture, le funzionalità. L’oggetto è sezionato, forato, capovolto, intrecciato, svuotato, ribaltato e così via.
L’artista interviene nei luoghi nelle modalità che saranno anni dopo tipiche del site specific, della land art, del concettualismo. Ogni tipologia di edificio, ad esempio, subisce il medesimo trattamento. Forate, sezionate, sfigurate aritmicamente da interventi che rovesciano la visione, distorcono la percezione, le strutture “riciclate” creano fasci di luce e giochi d’ombra che sconvolgono la situazione pratico-abitativa. Antiche palazzine, Hangar, strutture fatiscenti e villette vengono affrontate con il desiderio allucinato di annientare la linearità senza intaccare l’equilibro. Un gioco perverso e magnifico che rende i muri non più l’impossibilità di andare oltre ma la certezza della moltiplicazione dello sguardo, la fenditura che complica la semplicità spesso triste e ripetitiva della crescita urbana.
Un lavoro a tutto campo, quello di Matta-Clark, che spazia dal disegno industriale alla fotografia, stampata, ritagliata, rivisitata, ristampata, fritta (non metaforicamente) e riassemblata, ma che si spinge anche nell’ideazione e creazione di strutture architettoniche utilizzando intrecci di piante e alberi. Si può ammirare proprio in una delle corti del museo la realizzazione di uno di questi schizzi dell’artista che si proponeva di costruire una edificazione vegetale che ricamasse un delicato disegno aereo.
L’intera retrospettiva rende sicuramente omaggio ad uno dei protagonisti dell’arte contemporanea e segnala allo stesso tempo quella che sarà una delle tendenze della creatività del XXI secolo, ossia la trasversale ricerca che porta la sensibilità del singolo artista ad attraversare diversi mezzi espressivi, a confrontarsi con tematiche e situazioni differenti anche se riallacciate da uno stile assolutamente personale e riconoscibile.
Old Admin control not available waiting new website
in the next days...
Please be patience.
It will be available as soon as possibile, thanks.
De Dieux /\ SuccoAcido