Epta - Nicola Piovani @ Aula Magna dell’Università di Roma “La Sapienza”, Roma
Martedì 11 dicembre 2007 presso l’Aula Magna dell’Università di Roma “La Sapienza”, con “EPTA”, il premio Oscar Nicola Piovani torna ad esibirsi al pianoforte, questa volta “accompagnato” (come consulente ai testi) da un maestro della matematica come Piergiorgio Odifreddi.
Martedì 11 dicembre 2007 presso l’Aula Magna dell’Università di Roma “La Sapienza”, con “EPTA”, il premio Nobel Nicola Piovani torna ad esibirsi al pianoforte, questa volta “accompagnato” (come consulente ai testi) da un maestro della matematica come Piergiorgio Odifreddi.
L’ insolita collaborazione svela ancora una volta l’antico e irrinunciabile filo rosso che lega l’espressione artistica alla matematica, l’impossibilità di separare razionalità e irrazionalità, il calcolo e l’intuizione, lo studio e la suggestione.
Sul palcoscenico dell’Aula Magna sei solisti dell’orchestra Aracoeli (Alessio Mancini, Luca Velotti, Fabio Ceccarelli, Ester Nagypal, Andrea Avena, Ivan Gambini) insieme a Nicola Piovani si esibiscono in una suite orchestrale articolata in sette movimenti introdotti da voci off, che recitano frammenti ispirati al fascino che il numero sette ha suscitato nella tradizione poetica, mitologica, biblica e nella matematica.
Se appena seduti la scelta del termine greco Epta, sette, fa volare il pensiero alla cultura ellenica in pochi minuti si percorre il tempo fino ai nostri giorni passando attraverso differenti e lontane espressioni artistiche e filosofiche… dai Sette contro Tebe di Eschilo, alla danza dei sette veli di cui ci narra, fra gli altri, Oscar Wilde, a Shakespeare, al Settimo Sigillo di Bergmann, per finire con Davanti a San Guido di Carducci.
Ogni movimento si distingue per il prevalere di uno degli strumenti che armonicamente si contendono l’acustica di un luogo non proprio “ideale”, ma che ci permette ugualmente di apprezzare le continue citazioni culturali e le molteplici suggestioni musicali dell’orchestra e di ogni singolo strumento.
Si riconosce lo stile “narrativo” ed evocativo del maestro delle colonne sonore…anche se questa volta il soggetto è molto complesso e astratto, come può esserlo solo un numero con le sue infinite suggestioni e peculiarità matematiche.
Lo stesso Piovani afferma di non aver rigorosamente seguito un ordine logico, e “men che mai filologico”, nel sottotesto della composizione, ha semmai desiderato: “mettere in ordine sul pentagramma una passione caotica e irrisolvibile, quella passione che si agita ogni volta che cerchiamo di guardare più in là di quel che ci è dato vedere e capire, come Sant’Agostino in riva al mare.”
Nell’apparente “rigidità” di un numero, Piovani ci svela la forza e la delicatezza presente in ogni artista, quel “settimo splendore” che è la malinconia, intesa non solo come compagna inseparabile dal sentimento del “bello”, come scriveva Baudelaire, ma come quell’atteggiamento positivo, appunto creativo, di un sentire che non ha nulla a che fare con il passato, la nostalgia, ma con la continua, razionale e suggestiva conoscenza del presente.
Old Admin control not available waiting new website
in the next days...
Please be patience.
It will be available as soon as possibile, thanks.
De Dieux /\ SuccoAcido