We start our adventurous exploration in the universe of the independent labels penetrating the laboratories of an Irish label: Scientific Laboratories, as it happens. Its creator, Joss Moorkens, cleverly mixing the most different things, has managed to set up a cult label which has put in the active records by artists of the calibre of Joan of Arse (authors of a delightful second album produced by Mr Steve Albini Distant hearts, a little closer, which seems to be suspended between postrock atmospheres and slow acustic elegies, with mandolins and violins above all) and the Dudley Corporation, which in recent times, has amazed with their capacity of mixing the emo-core with the indie-rock, surely taking inspiration from Pavement. We have asked some questions to Joss, who capably plays drums in both the mentioned bands and hosts a radio program "chocolate hour" which all fans of indie rock cannot miss! (you can listen to the program, visiting the website http//isis.ie/xfm)
SA: When was Scientific Laboratories born?
Joss: I had toyed with releasing records since the early 90s, when I had asked Huggy Bear about releasing a single and wrote a letter to the Notwist about the same thing, although I never sent that one :) I released a 7" by Schroeders Cat in 1995 under a different name but decided to begin again, trying to take mistakes made the first time into account. The first SciLabs release was in July 1999 - the first Joan Of Arse CD, before I began playing with them.
SA: What was your goal when you started the label?
Joss: To have an imprint that had a standard of good quality, in both music and presentation. To release records that I could be proud of and, hopefully, be a label which people could learn to trust. Also, not to lose *too* much money. But it's not meant to be a profitable thing. And isn't.
SA: Did any labels inspire you in particular while starting Scientific Laboratories?
Joss: Not in particular. But generally by labels that managed to exist independently like Merge or Dischord, labels that people felt they could trust like Sub Pop or Factory, labels that weren't afraid to have a few different styles and not be pigeon-holed like Luaka Bop or Workers Playtime.
SA: The name of your label suggests experiments. What's the perfect formula for a band to try and be part of your laboratories?
Joss: It's an experiment because I'm not an expert and don't have any backing! There isn't a formula. It's down to the random nature of my musical taste.
SA: What kind of role played the Internet for your label and bands?
Joss: The Internet is a great place to display your wares. It's made it a lot easier to get in touch with people. I use it to book gigs, keep in touch with distributors and pressing plants, swap MP3s.
SA: The artwork of the cd's you release is truly a work of art. Do you spend a lot of time in the search for such masterpieces?
Joss: It's at the discretion of the people who make the music. But I try to make sure it's of a decent standard. I would much rather lose money on a release hat looks good than break even on a release that looks bad. Going cheap on artwork seems like false economy to me. I'm less likely to buy a release that looks cheap, so I assume other people are too. I've been pretty lucky so far. The Asteroids cover was beautifully painted by a housemate of Andrew, who made the record. Zak from Low offered to make the Joan Of Arse cover since he's friends with the band...
SA: Do you receive a lot of demos? What is your demo policy?
Joss: A lot of people get in touch via the internet. I prefer them to tell me where I can get an MP3 rather than have them send a tape. Sending tapes costs and I'm very picky. I don't want to waste anyone's time or money. I haven't released a record as a result of this yet. But I wouldn't hesitate to if I liked what I heard.
SA: What are your future plans?
Joss: Hopefully to release more and better records, to be able to sell more and get further field, to have the label paying for itself. If it breaks even that makes it easier to keep going. But I will anyway :)
Scientific Laboratories records
Life & Perspective of a genuine indie rocker
Iniziamo la nostra avventurosa esplorazione nell'universo delle etichette indipendenti, addentrandoci nei laboratori di un'etichetta irlandese, Scientific Laboratories appunto, dove Joss Moorkens - mescolando abilmente intrugli vari - è riuscito a creare un'etichetta di culto, con all'attivo dischi di artisti del calibro di Joan Of Arse (autori di un delizioso secondo album prodotto da Mr. Steve Albini "Distant hearts, a little closer", sospeso tra atmosfere post rock e lente elegie acustiche, nella quale la fanno da padrone mandolini e violini) e The Dudley Corporation, i quali nel recente The lonely world of The Dudley Corporation hanno stupito per la capacità dimostrata nell'amalgamare alla perfezione l'emo-core con l'indie rock deviato, d'ispirazione indubbiamente pavementiana. Abbiamo rivolto alcune domande a Joss, il quale siede abilmente dietro ai tamburi in entrambe le bands sopra citate e conduce un programma radiofonico "Chocolate Hour", che tutti voi fans scatenati dell'indie rock non potete perdere (è possibile ascoltare il programma con real player ,visitando il sito http://isis.ie/xfm).
G: Quando è nata l'etichetta Scientific Laboratories?
JM: Sin dai primi anni '90 ho nutrito l'ambizione di pubblicare dischi; chiesi alla band Huggy Bear la disponibilità a pubblicare un singolo e scrissi una lettera ai Notwist, chiedendo loro la stessa cosa, sebbene alla fine questa lettera non venne mai spedita. Pubblicai un 7"dei Schroeders Cat nel 1995 per la mia etichetta, ma decisi di ricominciare da capo facendo tesoro delle esperienze passate. La prima uscita della Scientific Laboratories risale al 1999 ed è l'album d'esordio dei Joan Of Arse, che pubblicai prima ancora di entrare a far parte della band.
G: Quali erano i tuoi obiettivi quando fondasti l'etichetta?
JM: Raggiungere un alto livello qualitativo, sia a livello musicale che a livello grafico; pubblicare dischi che mi facessero sentire orgoglioso e diventare un'etichetta di cui le persone possono fidarsi; non perdere "troppi" soldi, anche se non è mai stata mia intenzione iniziare un'attività lucrosa. E non si tratta di un'attività lucrosa....
G: C'è qualche etichetta in particolare che hai preso a modello o che ti ha ispirato?
JM: No, non in particolare. Generalmente m'interessano le etichette che riescono a vivere in maniera indipendente, come la Merge o la Dischord, oppure etichetta quali la Sub Pop e la Factory o etichette che non avevano paura di pubblicare album di diversi generi musicali, quali la Luaka Bop o la Workers Playtime.
G: Il nome della tua etichetta fa pensare ad esperimenti. Esiste una formula perfetta per una band per cercare di entrare a far parte dei tuoi laboratori?
JM: E' un esperimento, poiché io non ho sostegni e non sono un esperto! Non esiste una formula. Dipende tutto dai miei gusti musicali, la cui natura è del tutto casuale.
G: Che ruolo ha avuto Internet per la tua etichetta e per le tue bands?
JM: Internet è un posto incredibile per esporre le tue merci. Ha reso molto più semplice contattare le persone. Uso Internet per fissare dei concerti, mantenere i contatti con i distributori e le fabbriche per la stampa dei cd e scambiare mp3.
G: L'artwork dei cd pubblicati dalla tua etichetta è veramente degno di nota. Trascorri molto tempo alla ricerca di tali capolavori?
JM: E' a discrezione delle bands. Ma io cerco di assicurarmi che l'artwork sia ad un livello qualitativo decente, preferirei andare in perdita per un disco che ha un ottimo artwork, piuttosto che raggiungere il pareggio con un disco dal pessimo artwork. Mi pare che risparmiare sull'artwork sia una falsa economia. E' improbabile che io acquisti un cd il cui artwork sembra sia stato fatto risparmiando, così credo che facciano anche le altre persone. Sono stato abbastanza fortunato fino ad oggi. La copertina del disco degli Asteroids è stata dipinta in maniera meravigliosa da un amico di Andrew (n.d.r. Andrew Lyster, responsabile del progetto Asteroids). Zak dei Low si è offerto di disegnare la copertina dell'album dei Joan Of Arse, in quanto è amico della band.
G: Ricevi parecchi demo? Quale "politica" adotti nei confronti dei demo?
JM: Parecchie persone mi contattano tramite internet. Preferisco che mi dicano dove posso trovare un mp3, spedire nastri costa e non voglio che le persone sprechino il loro tempo o i loro soldi. Non ho ancora pubblicato un disco scegliendo fra i demo che ho ricevuto. Ma non esiterei a farlo, se mi dovesse piacere quello che ascolto.
G: Quali sono i tuoi progetti futuri?
JM: Pubblicare più dischi, vendere di più e mandare avanti l'etichetta con i soldi guadagnati con la stessa. Sarebbe più facile continuare se riuscissi a pareggiare i conti. Continuerò ad andare avanti, comunque.
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