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Music - Musicians - Interview | by fanfarello in Music - Musicians on 01/07/2003 - Comments (0)
 
 
 
Skiantos

Freak Antoni, come un porno-attore: signore della crema. Gli Skiantos, così come i GRANDISSIMI Squallor, ci hanno sempre ricordato quello che siamo: mentecatti di nero vestiti che parlano di guerra, pace, post-moderno, Stanley Kubrick aspettando con ansia di restare soli per poter ruttare, petare e sognare di accoppiarci furiosamente con una gnocca della TV a caso (compresa Mara "tetta rovente" Venier). Cosa posso aggiungere per glorificare per sempre questa enorme band? Sarò grato a vita a questi cazzoni perché mi danno la possibilità di essere un italiano terrone senza alcuna vergogna. Gli Skiantos appartengono a quella schiera di intellettuali consapevoli del fatto che quasi tutte le nostre costruzioni mentali sono foglie di fico che a malapena nascondono la vergogna di essere animali. Chiunque di noi sa, in cuor suo, che la Pausini, il suo Marco (scappato via per non tornare più), vuole scoparselo di brutto, magari facendosi frustare e chiamare brutta zoccola. Gli Skiantos li amo perché sono invidiosi e rancorosi, prendono per il culo le canzoni per l'estate e ne fanno una perfetta, dimostrando, ancora una volta, quanto sia gudurioso detestare il concetto amando la forma. Gli Skiantos mi fanno godere tantissimo con il loro rock sbilenco, sporco, orecchiabile, cantabile, ballabile. In fondo ci invitano semplicemente ad essere onesti con noi stessi, è così difficile? Dimenticavo: Alina è una piccola troia. Il mercato discografico in crisi cerca di aprirsi a nuovi bacini di utenza, e dio solo sa quanto siano IN i pedofili! Prendi una pre-lolita bionda, mettila con la panza di fuori, scrivile una canzone piena di doppi sensi e il gioco è fatto! Ahhh Alina, siiiii Alina, godooooooo Alinaaaaaa...

 
 

SA: Gli Skiantos sono senza dubbio un gruppo di intellettuali. Ma... Quando si è giovani (e voi lo foste) è facile prendere per il culo la gente, il mondo ti sembra un grande bersaglio. Crescendo (e voi cresceste) cominci a pensare che prendere per il culo la gente non basta. Capisci che "quelli lì" non li sposta nessuno e che mai nessuna risata li seppellirà. E’ per questo che vi chiedo: è ancora possibile sguazzare come pesci nelle fogne della italica realtà senza avere genuini attacchi di panico? E se è possibile, come si fa?

FA: gli attacchi di panico c’erano anche allora, quando si era giovani (e noi lo fummo) e finti spensierati, ironici, goliardi, beffardi, gagliardi... e tutti gli altri aggettivi che finiscono in ..."ardi"! E poi crescendo (e noi crescemmo) c’è un crescendo di consapevolezza data dall’Esperienza (maestra di vita) che ti permette di capire con assoluta lucidità che vecchiaia & gioventù sono davvero uno stato della mente (A State of Mind), una predisposizione dell’intelletto / subconscio / cuore / nervi / personalità. In altre parole: anche da piccoli restavamo impressionati dall’inamovibilità del Potere, sapevamo di scalfirlo appena, di striscio forse, ma nemmeno poi tanto; sapevamo benissimo di non poter fare la Rivoluzione (Quella che avrebbe poi generato un mondo più giusto & onesto!) con le canzoni / canzonette e con l’ironia, col sarcasmo, la presa-in-giro, la metafora... Anche l’ingenuità ha un limite oltre il quale si chiama dabbenaggine, cecità ideologica, stupidità politica e mentale... Vedi, ad esempio, le ambigue, cosiddette "Brigate Rosse", che dapprima commettono un gesto criminale di assoluta genialità strategica, rapendo l’uomo chiave della politica italiana di allora [fine Anni Settanta], e poi compiono il più stupido e miope, oltreché controproducente e inutile, delitto della storia: uccidono proprio colui che da vivo poteva essere una mina vagante rivolta contro tutto l’apparato, contro il Potere di allora, la corrottissima Democrazia Cristiana, che aveva abbandonato (e dunque condannato a morte) il ex suo figlio devoto Aldo Moro. Le "Brigate Rosse" sono utilissime al Potere che le riesuma ogni volta che si trova in difficoltà!... Eppure sembrano il massimo della radicalità politica... Niente è come sembra! E noi, seppur giovani, già lo sapevamo! Come mai? Ma perché siamo un gruppo di intellettuali consapevoli... Perché siamo avanti, e lo siamo sempre stati!

SA: come vi sentite quando capite che qualcuno dei vostri fans non è ‘demenziale’, ma semplicemente demente? Ovvero: le ‘K’ al posto delle ‘C’ sono ancora un fenomeno eversivo??

FA: sull’efficacia e sull’eversione delle ‘K’ non ci siamo mai fatti troppe illusioni! Quando scopriamo che qualcuno tra coloro che ci gratificano è piuttosto demente anziché ‘demenziale’ (e lo spartiacque non è poi nemmeno tanto sottile), proviamo a tollerarlo, anche e soprattutto per rispetto all’intuizione che lo ha condotto a noi. "Lasciate che i Dementi vengano a noi!".

SA: la genialità di quella generazione di artisti venuti fuori dalla Warhol Experience consiste nel fondersi totalmente con ciò che si odia. E’ per questo che i Residents amano il pop detestandolo, ed è per questo che gli Skiantos hanno confezionato una canzone per l’Estate che manda a culo all’aria anche le migliori Hit dei cari, vecchi Righeira. Era davvero solo odio genuino o anche genuino amore per quello che si sente alla radio? O meglio: entrambe le cose allo stesso tempo?

FA: gli Skiantos hanno sempre immaginato di sabotare la stupidità della Retorica del Medio Buon Senso Piccoloborghese dall’interno. Hanno sempre sognato di uccidere gli stereotipi più triti del Rock, amandoli, praticandoli, vestendone i panni, masticandoli fino alla in / digestione. E così continuano a fare: sguazzano nella spazzatura culturale e, ogni tanto, esagerano, destando l’attenzione dei più distratti che - solitamente - gridano allo scandalo e al tradimento!

SA: si potrebbe avvertire come un limite la vostra totale "versatilità" musicale. Dopo il blues punk rock sporco e feroce dei primi dischi (un suono personalissimo) si possono sentire skiantos dalle mille facce. E’ una consapevole e polemica rinuncia alla propria identità musicale (Skiantos come Luther Blisset) oppure qualcos’altro?

FA: credo che "Gruppo dalle molte [mille] facce" possano essere definiti "Elio & Le Storie Tese", certamente non gli Skiantos. Consentimi di dissentire: credo - polemicamente - che sia sbagliato l’indirizzo della polemica, ovvero il destinatario della critica! Gli Skiantos sono un gruppo di rockettari / rockers innamorati della musica Rock Blues in tutte le sue forme e formule. Forse è quest’ultimo aspetto che li rende un filo poliedrici, ma non troppo. C’è chi ci accusa di monoliticità. Qualcuno dice che ci siamo fossilizzati sui nostri amori musicali [il ROCK!!]e che, invece, dovremmo sperimentare di più, spaziare intorno, andare oltre, cercare nuove strade, riskiare di più...

SA: ascoltando "Sono un ribelle mamma" si sente dietro l’alito pesante di Vasco Rossi. E’ stato divertente sentirvi lui per un periodo? Vi ha detto: o vi prendete Galina [il bassista] o vi ammazzo?? E’ curiosissima questa conversione alla ballata elegante rossiana" di quel periodo: Come lo avete vissuto??

FA: qualcuno, ogni tanto dimentica, clamorosamente, che gli Skiantos hanno iniziato quasi otto (8) anni prima di Vasco Rossi. Rossi viene dopo! Il suo primo successo, quello che lo ha lanciato nel firmamento delle Grandi Star è "Vita Spericolata" presentato al Festival di San Reno del 1983. Gli Skiantos hanno iniziato a provare nella cantina di Roberto "Freak" Antoni nell’inverno del 1975. Il loro primo disco ufficiale è del Novembre 1977 !! Novembre 1977 !! Da sempre Vasco Rossi, molto onestamente, dichiara nelle interviste di aver molto ascoltato gli Skiantos e di averli anche programmati (messi su) nel suo lavoro di Disk-Jockey, in quel di Zocca, tra Modena e Bologna. Quando ancora non era il ‘Vasco Rossi’ dal successo travolgente! Quando gli Skiantos copiano, di solito, lo fanno attingendo spunti e idee provenienti dai loro amori angloamericani: artisti Rock d’America e d’Inghilterra. Non hanno referenti in campo nazionale, non si ispirano a nessuno dei cantanti / autori /performer nostrani. Non abbiamo mai suonato con il bassista Galina, anche se lo conosciamo e stimiamo e salutiamo e rispettiamo... e tutte le altre desinenze in ... amo. Non ci siamo mai convertiti al credo di nessun altro al di fuori di noi stessi e dei nostri idoli leggendari, quelli che hanno costruito la Storia del Rock / Blues. Vasco Rossi è un bravo eroe di provincia che ha saputo valorizzare al massimo le sue qualità, per altro amplificate da un produttore giusto e intelligente (Guido Elmi) che ha saputo circondarlo di volta in volta, stagione dopo stagione, da efficaci team di lavoro e produzione. Non abbiamo mai inteso copiarlo! Né ci siamo mai ispirati a lui!! Se mai [puoi reputarla una bestemmia, ma tant’è...] è vero il contrario: lui (il Blasco) si è ispirato agli Skiantos, intendo all’inizio della sua carriera, al principio, quando ancora cercava di mettere a fuoco una sua identità originale di artista diverso dagli altri e del tutto "speciale" (chi non ambisce ad esserlo?!?). Ebbe infatti a dichiarare: "gli Skiantos hanno aperto una porta attraverso la quale anch’io sono passato!"

SA contro-domanda: Beh non essendo ancora un pennivendolo prezzolato ma un genuino amante degli Skiantos so bene che avete iniziato ben prima di Vasco Rossi… e comunque non stavo facendo nessuna polemica. Ho semplicemente trovato curioso il fatto che certi arrangiamenti di quel periodo esulavano dallo "stile Skiantos", insomma non mi pare che prima di allora fosse proprio facilissimo ascoltare una vostra canzone costruita su un elegante arpeggio in puro "Solieri ballad style". Riguardo a Galina l’ho citato perché lo avete accreditato come bassista in "sono un ribelle mamma". Comunque alla fine mi pare normale che ci si possa influenzare a vicenda, no? Anche io ho suonato un giro di basso ispirato a mio cugino (anche se sono sempre stato il suo eroe, mi ha copiato in tutto, gli ho aperto porte e finestre…).

FA: Non risponde…

SA: Per concludere l’argomento: gli Skiantos si comportano come spugne? Non avete paura di aver prosciugato tutto? Non avete paura che tutto si sia prosciugato da solo?

FA: ogni artista si comporta da "spugna" intellettuale... Non lo sapevi ?!? Ogni artista ha le antenne della sensibilità dritte e pronte a rubare ogni segnale, ogni idea che lo seduca, ogni stile che lo affascini, anche solo un minimo, ogni sfumatura... Chi o cosa dovrebbe prosciugarsi? La creatività? L’inventiva?? Gli stimoli al fare e a produrre musica / arte / pensieri / parole / canzoni ?? No, del tutto onestamente: non abbiamo paura !! Sinceramente, no ! Per quanto riguarda "l’eclettismo" di cui ci accusi, vorremmo metterti in contatto con alcuni, tra i nostri detrattori, che ci accusano di "staticità monolitica" nel praticare sempre la stessa idea "demenziale"... Potreste accordarvi tra Voi, e farci sapere - per favore - qual è il nostro maggiore e, supponiamo clamoroso, difetto ? La nostra più evidente "disonestà artistica"?? La mancanza davvero più grave?? Grazie !!

SA contro-domanda: …oddio (sorriso) non ho mica detto che andate in giro a rubare le autoradio (altro sorriso). Ricordate sempre che sono un vostro fan e quindi magari cerco il pelo nell’uovo…io (da fuoriclasse) intervisto solo i fuoriclasse (i mentecatti li lascio tutti a Sorge). Cercavo solo di dire che il vostro primo no wave blues rock in italiano era forse una assoluta novità per il nostro paese e che il vostro periodo "pop" e anche quello più recente "hard rock" è leggermente meno "alla Skiantos", nel senso che magari (se non fosse per la tua voce e per i tuoi testi) potrebbe anche essere una canzone di qualcun’altro (ad esempio "non dirlo nemmeno per scherzo" potrebbe essere una base rock di qualsiasi gruppo americano: il riff e i suoni sono proprio "quelli"). Se non amassi profondamente la vostra arte non starei qui alle 5 del mattino a fare questa considerazione. Detto questo trovo comunque affascinante la cosa perché mi fa pensare al concetto di cui si parlava prima: il fondersi con la stupidità e farla propria…farsi assorbire dall’odiata "forma", mantenendo il proprio "sano" distacco intellettuale. Considero "non dirlo nemmeno per scherzo" e alcuni dei vostri dischi recenti esperimenti "warholiani": Il rock come copia seriale di se stesso. E a noi non resta che suonarlo, perché lo abbiamo imparato da piccoli, perché (di nuovo) non serve a cambiare il mondo, perché ci sembra divertente…"è tutta musica leggera, ma come vedi la dobbiamo cantare" (a me sembra una notevole intuzione concettuale).

FA: Non risponde…

SA: Se prendete in mano e leggete qualunque rivista colta di cinema, da anni non si fa altro che dibattere sulla post - modernità. Voi pensate che sia ancora possibile interagire con la realtà? Avere un ruolo attivo ? Oppure dobbiamo rassegnarci all’autoreferenzialità perenne, aspettando che ci colga un infarto durante un rapporto sessuale consumato in automobile ?

FA: Interessante l’accostamento tra l’autoreferenzialità, che poi è il riconoscersi dentro a una macchina, e il consumare un fugace (perché scomodo e, si suppone, provvisorio, transitorio, forse àdultero) rapporto sessuale nella medesima automobile. E’ dunque la vettura il luogo deputato al traversalismo della post - modernità, bubbone estetico-semantico originatosi proprio negli anni Ottanta (’80), sotto i nostri occhi?? . Certo che è ancora possibile interagire con la realtà! Come: rimanendo comunque fuori dai giochi di autoreferenzialità di cui si parlava!

SA: Vi è mai successo di guardare immagini di guerra, morte, dolore in TV e pensare: cazzo, meno male che io sto bene? L’estasi della Catarsi, insomma ! Vi è mai successo di pensare anche solo per un istante: non c’è mai nulla di ‘figo’ in TV, meno male che è scoppiata la guerra, almeno c’è un po’ d’azione (mangiare un panino e bere Coca - Cola pendendo dalle labbra gommose della Gruber)?

FA: Si, ci è capitato di fare / pensare tutte le cose chieste nella domanda e di rifarle in senso inverso. E poi ci piacerebbe pendere davvero, oltre la metafora, materialmente, concretamente, sessualmente, dalle grandi labbra della Lilli Gruber. Per il resto è storia nota: ci riconosciamo in pieno nella cattiva coscienza dell’Occidente: opulento, cinico, insoddisfatto, voyeuristico e stupido.

SA: c’è a chi piacciono le Donne Grasse e visita spesso siti porno specializzati in donne grasse. La canzone "Orrenda" può essere considerata anche da questo punto di vista ? Cioè: non trovi che le donne grasse siano più sexy ? Non si tratta di gusti ‘trash’, ma di tornare indietro nel tempo, prima che la TV ci fottesse anche il piacere di adorare un culo grande come uno schermo panoramico ??

FA: D’accordo, è vero che siamo circondati da slogan imbecilli e da parole d’ordine naziste: chi l’ha detto che ‘magro’ è bello e desiderabile?? Chi ha deciso che ‘giovane’ è sempre giusto e auspicabile?? Televisione e Mas Media allargano l’area della stupidità e dei luoghi comuni (che sono la stessa cosa: luogo comune = stupidità). La magrezza scheletrica è una tendenza d’invenzione femminile: credo che nessun uomo desideri davvero una compagna ossuta e spigolosa! E se lo desidera è comunque un’eccezione che conferma la regola delle femmine formose preferite alle piatte di seno, segaligne e filiformi. Non sto parlando di obesità, ma dello stato di grazia "dell’essere - in - carne", con l’ "opulenza" ai posti giusti! La canzone "Orrenda" descrive piuttosto la condizione di un rapporto sofferto, con una Lei brutta perché prepotente, autoritaria, dispotica e dispettosa; inoltre priva di autocritica e incapace di vedersi come davvero appare agli altri e al suo amante, di cui ignora sistematicamente le sofferenze che lei gli infligge.

SA: Affinità / divergenze tra voi Skiantos e gli adorati ‘Squallor’

FA: Gli Skiantos sono un gruppo vero, che oltre alla produzione di dischi, suona dal vivo, si mostra per quello che è, concede interviste [anche lunghe, come la presente!] ed interagisce col pubblico. Gli Squallor erano un gruppo finto, fittizio, inventato a tavolino da un progetto discografico: un gruppo di creativi si riuniva in uno studio di registrazione dove si erano preparate delle basi musicali di generi diversi (una base in stile rock, una blues, una disco - dance, una folk, ecc...) e lì si improvvisavano testi, inventati per l’occasione. I risultati a volte erano geniali, a volta molto modesti, a volta insignificanti, a volta repellenti per l’eccesso di goliardia e prevedibilità. Non esisteva coerenza musicale negli Squallor, né precisa poetica testuale; solo un generico sapore ‘pop’ indirizzato ad un pubblico di consapevolezza a livello medio basso, tentando una strizzatina d’occhio agli "intellettuali" e agli addetti ai lavori più smaliziati e disinibiti. Risultato degli Squallor: una miscela di rare perle di moderno umorismo napoletano e di cazzate squallide, letteralmente. In questo, la loro coerenza semantica e filologica gli va riconosciuta e gli fa onore. Gli Skiantos hanno sempre temuto la confusione delle due sigle [a causa della - x altro vaga - assonanza] e dunque anche dei differenti contenuti, e spesso hanno sottolineato una presa di distanza pubblica. Nel privato quasi tutti i componenti del gruppo Skiantos conoscono le migliori canzoni degli Squallor e le apprezzano. Alcuni di loro hanno perfino realizzato una Collection privata, a loro uso e consumo!!

SA: Che ve ne sembra di quella enorme scultura pop semovente che è il Duo Little Tony / Bobby Solo, appena visto a Sanremo?

FA: Quest’anno niente San Remo. Ci è sfuggito. Eravamo in giro a suonare: concerti live. Una buona ragione per evitare l’Ennesimo Festival della Canzone Italiana. Un ottimo pretesto. Ma si può dire che non stupisce l’accoppiata Bobby Solo / Little Tony : era ora che i due vecchi leoni del Rock’n’Roll Made in Italy unissero le loro (oramai anziane, detto con il rispetto dovuto ai vecchi eroi) forze!! Perché No ?!? Un Duo storico, un Ambo da giocare consultando la 'Smorfia': cantanti...[numero] ..... Coppia.....[numero].... Coppia di cantanti... ............

SA: Quando a metà degli Anni ’90 è esplosa la moda del ‘trash’ io mi sono trovato un po’ a disagio. Quanto è buffo da uno a dieci leggere critici che fino al 1991 pensavano che Nino D’Angelo fosse meno di una merda, ora incensarlo come il nuovo Caruso? Come ci si sente quando le cose che si sono sempre genuinamente amate finiscono in bocca a mentecatti opportunisti di tal guisa?

FA: Ravvisiamo in te l’amaro rammarico del giusto sdegno: mai dimenticare che critici e giornalisti sono spesso (non sempre, ma spesso!) pennivendoli prezzolati, culturalmente immaturi e facilmente plagiabili. Quando non in clamorosa malafede, quindi pronti a riciclarsi quali voltagabbana osannanti. Sempre ricordo la battuta del grande Beppe Grillo: "Se Al Bano e Romina Power si mettono a parlare di cura dell’Ambiente, a me viene voglia d’inquinare!!"

SA: Cosa dice Freak Antoni in un momento di tenerezza con una donna? Ti sarei grato se mi riportassi testualmente la tua più dolce, smielata, segreta ed imbarazzante dichiarazione d’amore.

FA: Di solito: ti amo, mi piaci, ti voglio davvero bene, mi 6 simpatica, mi trovo bene con te... Ma guarda che stranezza: non mi capitava da tempo di star bene con una donna come con te! Il tuo fidanzato è geloso? Posso offrirti un pezzo di pizza e una Coca - Cola?? Preferisci una birra ??

SA: Come avete vissuto quel momento creativamente stupendo (magico?) che fu a Bologna l’esperienza che si coagulava intorno all’Italian Records di Oderso? Cosa pensavate dei Confusional Quartet? Perché è fallita la scalata alle Hit Parade dei Gaznevada?

FA: Da protagonisti. Eravamo la Punta dell’Iceberg, i Beatles della situazione... (Scusa, s’è poco!!) Ci piacevano i "Confusional" che, comunque, per il pubblico medio erano piuttosto difficili, musicalmente un po’ ostici, di ricerca e sperimentali... I Gaznevada erano un po’ convinti e un po’ no, un gruppo formato da musicisti con passioni musicali e miti molto diversi (inconciliabili) fra loro. Non si può durare a lungo se il chitarrista ama Carlos Santana e il [primo] bassista impazzisce per i Residens; se il cantante ama i Devo e il saxofonista adora il Rockabilly...

SA: Avete qualche contatto con l’underground odierno oppure fate i signorotti che dicono cose come: "Hey, ragazzo mio, io queste cose le ho già vissute prima di te! Roba vecchia!"

FA: Collaboriamo volentieri con chi ci stimola, provoca ed invita... Per esempio: Freak Antoni ha appena realizzato una canzone che fa parte di un cd - raccolta di gruppi Punk milanesi, la ‘Punk Crew’ "1977 / 2003" gestita da giovanissime hard rock band... Basta lusingarci e noi abbocchiamo come tonni e/o lucci. Siamo elegantemente modesti e mai ci permetteremo di snobbare giovani generazioni inesperte solo per handicap anagrafici. Il nostro innato stile, la nostra classe evidente nonché il nostro buon gusto, ce lo impedirebbe. Escludilo categoricamente!

SA: Un voto da uno a dieci a: Garbo, Ivan Cattaneo, Alberto Camerini, Elio & Le Storie Tese, 883, Mauro Repetto solista, Patrizia di Malta (solista).

FA: No comment. Non li conosco granché, davvero!! Non per snobberia!! A parte "Elio & Le Storie Tese" che sono un nostro clone maldestro, una costola impazzita... Camerini che è un pazzo interessante e bravo chitarrista, e persona artisticamente onesta, e gli 883 che a volte sono curiosi...

SA: Il Cd solista di Mauro Repetto è una delle cose più intellettualmente stimolanti degli ultimi 10 anni, ve lo consiglio caldamente.

...

SA: Potete consigliare alle donne di Bologna l’uso fisico del nostro direttore Marc De Dieux?? Lui ci tiene??

FA: Vedremo. Si potrebbe fare! Dipende... dalle proporzioni del presente articolo. Da come e quando uscirà, lo spazio che gli riserverete... E simili...

SA: Gli Skiantos fanno ancora del male?

FA: In quanto cattivi maestri, gli Skiantos, soprattutto, si fanno del male !!

SA: Si può ancora scioccare la gente oppure oggi si assorbe tutto troppo facilmente? Cioè: se facevi una pubblicità blasfema 20 anni fa, poi magari si parlava di te al TG; oggi al massimo ti becchi un trafiletto sul Messaggero. E’ possibile far pensare ancora un italiano medio: questi Skiantos mi offendono, cazzo, li denuncio per vilipendio a qualcosa o qualcuno.

FA: E’ vero che gli Skiantos hanno anche un aspetto didattico nel loro operare artistico, ma non sempre il loro obiettivo è far pensare gli italiani medi, fatica ciclopica ed improba. Si, è vero, i tempi cambiano e le cose oggi sono diverse, ma l’ironia, il sarcasmo e il "demenziale", che è lo stile degli Skiantos, può essere ancora un punto di riferimento per tutti coloro che apprezzano lo stare fuori dal coro e l’essere una voce dissonante, a volte fastidiosa e "stonata". Vuoi mettere il piacevole fastidio che provoca il frastuono, come sostenevano i Futuristi, nella loro "Arte dei Rumori"(vedi Manifesto Futurista del 1921).

SA: Sentiremo ancora la nostra band preferita registrare un disco totalmente sbagliato e pieno di errori? Qualcosa davvero fatta col culo, oppure su quel fronte avete già dato?

FA: Mai ipotecare il futuro! "Inascoltable" del 1977, fu un disco totalmente improvvisato! Si potrebbe ripetere l’esperimento, cambiando gli assunti di base e le premesse principali... Vedremo!

 


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pen: Fanfarello

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