Nicola Giunta VS Francesco Calandrino: intervista competitivo-differenziale a... Lelio Giannetto.
Nicola Giunta ha conosciuto Lelio rimanendone asfaltato dalla sua iperreattiva modalità di reagire alle parole altrui. Francesco Calandrino l’ha conosciuto anni fa per Curva Minore festival ’99. Sapendo che il suo animo spesso è attraversato da scosse elettrolitiche,riesce così a interpretarlo per il verso giusto. Nonostante ciò il musicista in questione risulta per la tempestività, irruenza e genialità, non un "semplice" contrabbassista ma un musicista a tutto tondo, mai distante dal comprendere le potenziali capacità sonoro-umane degli individui e forte attivista ‘socialmente utile’. Decidiamo quindi, come per patto territoriale, di attivarci in proposito. Ironizzando ciò che abbiamo sperato non scoppiasse affatto: una guerra (di parole). [segue una citostoria dell’obbiettivo sonoro]. Lelio Giannetto è attivo sulla scena jazzistica e sperimentale sin dai primi anni ’80. Specialista di solo performance, intreprete di musica contemporanea e improvvisatore, ha suonato con alcuni dei massimi esponenti dell’avanguardia musicale tra i quali Fred Frith, Ernst Reijsinger, Joelle Leandre, Butch Morris, Michele Doneda, Chris Cutler, Bob Ostertang, etc. E’ presidente dell’associazione Curva Minore e attualmente svolge attività didattica attraverso una serie di progetti di divulgazione culturale sulle musiche attuali presso numerosi istituti d’istruzione secondaria di Palermo.
Plotone Giunta! Azione!
SA Giunta: Partiamo da uno dei "frutti" nati dal felicissimo sodalizio tra Curva Minore e I Candelai: il concerto del PROFESSIONALES TRIO. Quali sono le tue impressioni sulla serata ?
L: Credo siano le stesse che hanno pervaso i cuori e le menti di tutti coloro che erano presenti e che hanno assistito ad un concerto splendido e ben riuscito: grande musica, sensazioni umane ed artistiche di elevato spessore, niente frasi fatte o citazioni gratuite; una musica di gruppo che sgorgava da un flusso sonoro d'intesa: tre entità umane, tre strumenti, una stessa sensibilità. Occorre aggiungere altro? ah si l'indispensabile lavoro dei Candelai senza i quali a Palermo molte cose non si sarebbero mai potute realizzare: anche questo mi sembra un sodalizio virtuoso. Fermo restando che Professionales trio è stata una produzione Candelai ed il sottoscritto ha partecipato alla produzione del concerto a titolo personale...ma è stata una serata indimenticabile.
SAG: Ho avuto modo di leggere il programma della rassegna da te organizzata, "LA MUSICA ATTRAVERSA/O I SUONI" (giunta alla seconda edizione). La lista dei nomi e delle proposte è (ovviamente) delle più "trasversali" possibili: musica medievale, improvvisazione radicale (più o meno contaminata), musiche per flauto solo,.......... tanto eclettismo mi lascia (felicemente) colpito. Secondo quali "principi" (ammesso che ce ne siano) contatti i musicisti?
L: Economici: chiedo a chi non vuole essere pagato e siccome sono la maggior parte, ho sempre qualche problema di selezione. Infatti sto già pensando di chiedere addirittura dei soldi per chi volesse proprio partecipare alle rassegne organizzate da Curva Minore che, a quanto pare, sono molto seguite. Non sarà uno scherzo...altrimenti, se continua così sarò costretto a divorziare...il che non è detto sia un grave problema ma il fatto è che ci sono i bambini di mezzo e allora ogni tanto mi vengono delle allucinazioni (così risparmio pure i danari per le droghe) e comincio a fare alcune chiamate chiedendo agli stessi musicisti quali possano essere i brani che non farebbero mai ascoltare alle loro persone più care....ovviamente ai concerti vengono sempre da soli sennò non ci sarebbe posto per tutti.
SAG: Il programma de "LA MUSICA ATTRAVERSA/O I SUONI" si è concluso il 15 dicembre con l'esecuzione del "TREATISE" di Cornelius Cardew, ad opera della EUROPEAN IMPROVISING MUSIC CHAMBER ORCHESTRA (della quale fai parte in veste di contrabbassista). Il concerto si è svolto all'interno della SALA DEGLI STEMMI del TEATRO MASSIMO, e rappresenta l'ennesima (ricordiamo il GROUPE DE RECHERCHES MUSICALES, la prima del MOSES UND ARON di Schonberg, l'OMAGGIO A JOHN CAGE, solo per citare i più recenti) "invasione" del teatro stabile palermitano da parte di musiche (e di musicisti), diciamo così, non "convenzionali". Come pensi si stia muovendo la rivalutazione (e riproposizione) di certe opere all'interno di posti analoghi al sopracitato teatro? Hai incontrato difficoltà nell'organizzazione della prima italiana del "TREATISE" di Cardew ?
L: Non hai letto bene il programma: la rassegna si è conclusa il 30 dicembre 2002!
SAG: L'edizione dell'anno passato de "LA MUSICA ATTRAVERSA/O I SUONI" prevedeva dei seminari aperti a tutti, all'interno del pieghevole pubblicitario riguardante quella di quest'anno viene elencata una serie (cospicua) di "generi" musicali, nonchè un elenco di testi musicologici fondamentali per la conoscenza di alcuni fra i più importanti episodi e/o personaggi delle avanguardie musicali del secolo scorso (e non). Intenzioni "pedagogiche" o, più semplicemente, elementi informativi per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alle proposte musico/culturali di CURVA MINORE ?
L: Sui seminari della precedente edizione de"La Musica Attraversa/o i suoni" non mi ricordo assolutamente nulla poichè non erano previsti: ti riferisci forse ad un'altra rassegna intitolata "Il Suono dei Soli"? Per ciò che riguarda la nota bibliografica devo confessarti che per realizzare questa stagione ho speso molti (troppi che non stroppiano) soldi ed allora ho preso accordi con alcune case editrici... ma vi prego: avvicinatevi comunque alla cultura, ma soprattutto sottoscrivete gli abbonamenti (che sono molto carini...dico delle tessere). Ma posso fare una domanda ai lettori di Succo Acido? Secondo voi è giusto pagare un abbonamento ad una serie di proposte anarko-borghesi come quelle che propone Curva Minore? E se si, quanto sareste disposti a pagare? Così mi attrezzo per le prossime rassegne (ammesso che sarò ancora vivo).
SAG: Parallelamente all'attività organizzativa, con Curva Minore e altre associazioni, svolgi quella di musicista eclettico, curioso e impegnato a collaborare con tantissimi musicisti italiani e stranieri. A quali progetti (e con chi) stai lavorando in questo momento?
L: Con una bravissima musicista di Santo Stefano Quisquina (Ag) che si chiama Miriam Palma ed un fantastico narratore iraqeno che si chiama Yusif Jaralla con cui abbiamo dato vita ad uno spettacolo di teatro musicale in cui le parole del testo di Yusif (alcune in arabo altre in lingua italiana) diventano suono ed al contrario, sovvertendo i ruoli, il tessuto sonoro del contrabbasso e della voce e degli strumenti di Miriam si trasformano in narrazione: sono molto attratto da questo progetto anche per la dimensione umana di gran rispetto ed intesa che, fin dai nostri primi incontri, si è manifestata con assoluta naturalezza: una cosa questa che crea le condizioni migliori per una creazione artistica di grande intimità e profondità ma allo stesso tempo di grande comunicazione verso l'esterno; si sviluppa una forma energetica di rara finezza e grande intensità... almeno questo è quello che il numeroso pubblico che abbiamo incontrato in questo periodo ci ha rivelato. Poi sto lavorando alle Suite per violoncello solo di J. S. Bach: non riesco a staccarmi dal suonarle ogni giorno... non ho mai subito dipendenza da droghe, ma... Altra storia è l'European Improvising Music Chamber Orchestra con cui stiamo portando in tournée europea il pezzo di Cardew che eseguiremo anche a Palermo per poi andare a Venezia, Nancy, Marseille, Paris, Strasbourg, Le Mans ed altri posti in via di definizione. Sto anche lavorando insieme al poeta e performer Biagio Guerrera ad un progetto di poesia sonora che sta girando un po' in Sicilia ma che sembra si sposterà anche in NordItalia in attesa che esca una produzione editoriale insieme ad alcune immagini del Fotografo Aldo Palazzolo con alcuni testi del poeta di Scordia Salvo Basso... dimenticavo i Led zeppelin con un trio d'archi... ma non possiamo parlare di tutto, proprio di tutto: ci vorrebbe almeno un po' di dissetante camomilla.
SAG: Quali (e come) sono stati i tuoi esordi? C'è stato qualche musicista (o "figura musicale") che ti ha influenzato particolarmente?
L: Se ti racconto che ho suonato con Nino D'Angelo? Guarda che non è uno scherzo: ci sono i testimoni, ma non è stato il mio inizio che invece risale ai tempi della messa beat: sai cos'è? e poi ho subito forti influenze: immagina che passavo le mie giornate a letto con temperature superiori ai 39 gradi; ero molto giovane, ma credi mi abbiano lasciato il segno?
SAG: Credo proprio di si. In quale maniera ti sei avvicinato a quelle che tu stesso definisci: "musiche d'arte"?
L: Non so se sono proprio io stesso a definire le musiche d'arte (ricordo di aver letto qualcosa del genere su "Musica" di Repubblica ma anche su "Linus" e "Cyberzone"), ma credo siano state proprio esse ad avvicinarsi a me: io ero lì proprio per caso. Mi hanno abbordato ed io ci sono stato.
SAG: Quale credi sia lo "stato di salute" (musicisti, strutture, associazioni, etichette discografiche, etc. etc.) della musica improvvisativa in Italia o, se preferisci, in Europa?
L: Ottimo: ci sono un sacco di musicisti. Alcuni sono ricchi di famiglia, altri invece poveri, alcuni sono bianchi, altri neri o gialli (di insufficienza epatica...)
SAG: Vuoi aggiungere altro?
L: Ama la musica ed essa ti riempirà d'amore.
Plotone Calandrino!…azione!
SAC: secunnu tìa finu achchè punto un contrabbasso può parlare? la coscienza di pinocchio è un grillo. entomologicamente non sono affatto riuscito a capire come faccia un grillo a parlare; invece musicalmente doublebass (grazie a i tuoi già storici interventi sulla società musico-palermitana, come contrabbassista e promotore culturale) si è fatto capire, ascoltare, comprendere ed elogiare. (?Che mastro ciliegia abbia conservato un'altro pezzo di legno fatato per le tue cartilagini?)
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From: Lelio Giannetto
To: Calandrino
Sent: Sunday, January 19, 2003 9:09 AM
Subject: Re: collodi ovvero lelio e francesco alla guerra delle parole
L: Già che mi ci fai pensare "cart(il)agine distrutta" potrebbe essere il titolo del prossimo disko hip-hoplà post-fu(n)k molto-(g)rap electro-punk neo/post-avantgarde etc (mi aiutate voi a ultimare la lista?) che penso (e spero) di non dover mai concepire...almeno in questi termini. I tempi (ammesso che così si possa dire sensa ricadere in una necessaria e quasi dovuta retorica con effetti collaterali polemici) non erano sospetti (benigni faceva ancora l'allegro chirurgo con il Pippo Nazionale) quando, prima ancora di parlare con il pezzo di legno in forma di contrabbasso, il mio amico e maestro Gianni mi costrinse "obtorto collo" (pena: il ritiro del permesso di soggiorno e l'estradizione in quel di Bologna da cui provenivo -esilio volontario e terapeutico) a firmare una piccola riflessione, in forma di surreale aforisma, ad un testo di presentazione su uno dei programmi di sala del festival "pratiche inusuali del fare musica" che allora organizzavamo insieme allo Spasimo... certo di cose da dire ne abbiamo dette e, per fortuna o per necessità, ne stiamo ancora dicendo tante... ma speriamo di restare sempre dei pezzi di legno naturale. Il messaggio é chiaro? (spiegatemelo allora!!!) un grillo non può parlare? ma la televisione si? ed allora perché non anche un contrabbasso... del resto chi é rimasto con la bocca chiusa? Marx, Gesù Cristo, Lenin, ma anche Stalin, Mussolini, Hitler... li abbiamo visti parlare tutti i politici e dittatori (perfino Vanna Marchi, Bossi, Berlusconi...): ma un contrabbasso "chi l'ha visto" parlare mai? certo i monaci tibetani forse (dico fosse)* parlano un po' meno ed anche Fellini faceva dire a Paolo Villaggio che se ci fosse un po' di silenzio in più, se tutti parlassimo un po' meno forse (dico fosse again) ci si potrebbe capire qualcosa....meno male che in questo momento sto scrivendo in silenzio. Conoscete John Cage?
SAC: sentito!?(o meglio letto!?) vilù ricìa che mio cognato (leliùzzu) per eccezione risulta una pastorizia viv'ente musicale tutta da citare e ottimizzare! ti ritengo un musicista a 360 gradi di latitudine est; e come sintìi dire a propos del capitano scecheltòn anni fa, non pensi anche tu che stia per arrivare una catastrove psicocosmica contro le mura del tempo??[dalle estremità settentrionali?]
{PARTE 1}:Oggi, col senno di poi, quale forma di linguaggio preferisci o riscopri dopo i tuoi ben 79 anni di contrabasso acusmatico?
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From: Lelio Giannetto
To: Calandrino
Sent: Sunday, January 19, 2003 3:23 PM
Subject: Re: R: collodi ovvero lelio e francesco alla guerra delle parole
L: Con i miei 360 gradi di latitudine est-ovest che mi ritrovo oggi e con 98 kilos di puro sui(o)no penso che una lingua di (Lo) Bue sia proprio quello che mi ci vorrebbe: comunque appena mi riduco completamente sulla sedia a rotelle mi compro da alcuni amici qualche programma di elaborazione del suono e poi ce la discutiamo (a meno che non mi venga la nostalgia di Robert Wyatt...ma a proposito come faceva Mingus?)...lasciamo stare: la psicanalisi mi fa perdere troppo tempo... devo lavorare? pensi che dovrei smetterla di nascondermi dietro ad un contrabbasso? in ogni caso comunque quando ci sarà sta benedetta catastrofe non mi farò molto male...a menocché non sia già morto. Spero quindi di soffrire a lungo.
SAC: {PARTE 2}: Oggi, col senno di poi, quale forma di linguaggio preferisci o riscopri dopo i tuoi ben 79 anni di contrabasso acusmatico?
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From: Lelio Giannetto
To: Calandrino
Sent: Sunday, January 19, 2003 9:45 PM
Subject: Re: non è intervista,ma chiarimentoond'evitare di far cazzate!
L: - la forma sferica, no? tutte le forme, tutti i linguaggi: il suono si trasmette, si propaga attraverso infinite e sempre nuove possibilità che sono sicuramente più immediate del linguaggio analitico: devi soltanto metterti ad ascoltare. Ma quanti o, meglio, chi sviluppa le proprie e personali capacità d'ascolto? chi riesce a mettersi in comunicazione, a recepire e ritrasmettere il linguaggio dei suoni? chi riesce a trasformare la propria materialità in concreta vibrazione sonora? Ma Dio esiste? o no? esiste ed é un suono...ma l'uomo (almeno considerato nella sua globalità -posso usare una parolaccia?...globalizzazione) é stato scacciato dal paradiso dei suoni e vive nell'inferno dei rumori: si é sempre più imbarbarito e non é in grado di percepire la purezza e la bellezza del suono: scivola lentamente (o anche velocemente) verso una condizione di sempre maggiore rozzezza (entropia): qualcuno (pochi) ogni tanto cerca di porre un freno a questo delirio di bruttezza autodistruttiva dilagante, ma subito cercano di farlo fuori e se non ci riescono, le miserie umane di cui l'essere (o meglio il non essere) é pieno fino al collo, fanno il resto (boicottaggi, invidie, egoismi, personalismi). Come risolvere il problema? non é facile, e ...la sola preghiera non é comunque sufficiente. T'immagini cosa potrebbe essere una struttura politica (ben lungi dalle regole diktatike della città ideale) che considerasse l'amore e/o il semplice buon senso come grundnorm organizzativo? buonismo a tutti i costi? non a tutti i costi, ma per per tutti i sensi: considera che, specialmente nel mondo dell'arte, ognuno di noi pensa di dire o fare la cosa giusta: ed allora che fare? io, se permettete, continuo a suonare...provate a fermarmi... se ci riuscirete: ho anche una famiglia felice (almeno io sono felice di averla: a loro non lo chiedo nemmeno: potrei ritrovarmi, questa volta davvero, in cura da un analista del mio conscio e subconscio...se almeno ci fosse Dylan Dog!)...dico felice nel senso che ogni tanto si litiga, poi si fa la pace: le...dinamiche della vita. Ma della Vita. oh dico: ho fatto la scuola dai salesiani io....mica poco no?!, ma ho anche letto Platone, Marx, Mao (sic!), Gramsci, Majacovskij, Calvino, Pasolini, I Fiori Blu, Artaoud etc....quindi non sono un intellettuale, casomai semplicemente un curioso (soprattutto perché quando i miei compagni parlavano di certe cose io non ci capivo un cazzo, ma mi piaceva sentirli parlare e siccome tenevo alla loro amicizia...)ma se vi posso dire una cosa: non leggete tribù astratte, sono troppo alternative (de che?)...e di tribù astratte ce ne sono tante...meglio, come dire, la musica concreta? le etichette indipendenti? meglio senza etichetta...fine dei consigli, lo giuro.
SAC: Con la serietà di un lutto. Ti chiedo:Peter Kowald, Salvo Basso...negli ultimi mesi del 2002 ancor più di prima vivono dentro ogni forma radicale d'espressione interiore (soul approach). Così lasciano, ogn'uno in modo estremente differente le irti ferite del "non si sà". Uniti da un filo a cui tutti tendiamo a legarci, citano e hanno parlato, dei tumulti della propria terra (il poeta) e dei tumulti del proprio genio sonoro (il contrabbassista). State in pace. Silenzio, tragedia, amore, gesta, scritti, dolori, malattie. E poi S T O P. FINISCE TUTTO. FINISCE TUTTO FINISCE TUTTO finiscetutto, T UT T O! " .......'nà bestemmia mancu pinsàta,cuccù t'à pìgghi scèmu s'inn'uncì crìri...."(Salvo Basso).
L: Solo due serie citazioni che da solo dicono tutto: Peter Kovald: "vita povera, arte no" Salvo Basso: " e Fosse, dico fosse" (forse dico forse ) ..ll'inizio della fine...un vecchio discorso pre-rinascimentale
SAC: una ? o due? o ? monogamo? erotomane? scambista? un inno alla gioa: FICCACCILLA!
L: ama: non so se é proprio vero che esistono diversi modi d'amare. Forse di aggettivi ce ne sono tanti ma a te piace... amare? ...ma poi come hai fatto a saperlo?
SAC: Come?bèh? che dirti......con me ti sei aperto molto (tranne [e meno male] analmente), mi hai coinvolto e travolto fin dal primo momento in cui hai tu deciso di avvicinarti alle mie doti SONOro-varietali. Così dalle vibr'azioni e dalle discussioni fatte in VOLVO (autobahn CT-PA<-->PA-CT), fatte nella tua casa, e ov'altro ho percepito e interpretato. Mi hai creduto, mi sono ritrovato vicino a certe tue essenze come se fossimo coetanei. 'nsùmma c'è affinità caratteriale e arrivo a capirti anche non ASCOLTANDOTI.
l'amuri è festa…di testa (again S.Basso)... per concludere fammi tu una domanda.
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From: Lelio Giannetto
To: Calandrino
Sent: Tuesday, January 21, 2003 3:33 AM
Subject: Re: continua l'ortostica
L: una facile facile: perché secondo te la gente ha difficoltà ad impegnare il proprio tempo con le cose più serie, interessanti e più belle ed invece si blatera addosso, perde il proprio tempo magari convinta di trascorrere nel migliore dei modi la propria vita?
SAC: Perché non ascolta se stessa, perché non riflette, perché non si vuole conoscere, perché l’orologio stringe i polsi.
L: ...posso farne un'altra: chi sono secondo te oggi gli alternativi?
SAC: Oggi siamo immersi in una marea di false convinzioni. Alternativi per eccellenza sono gli alternatori di corrente. Ma sono delle cose non degli esseri auto od eter otrofi.
L: l'ultima ti giuro e finisco: c'é secondo te (sennò non vale) la possibilità, usando solo e semplicemente la forza del proprio amore e della propria volontà, la possibilità, non dico di cambiare radicalMente le cose, ma di incidere e convogliare l'interesse della gente verso qualcosa di più interessante che la comunicazione di massa e l'industria 'culturale'?...hai proposte?
SAC: se davvero ci si pone l’obbiettivo di cambiare la comunicazione,si deve partire dalle scuole materne per far prendere la giusta direzione. Educazione quindi…formazione caratteriale da apprenzione passiva ad attiva personalità già in fase teenageriale. ComuncuE penso che ci si può anche esaurire a pensare per gli altri. Dovrebbe intervenire il ministero della pubblica istruzione. Ciò nonostante esistono persone che caratterialmente sono propense all’aiuto del prossimo. Con la dittatura solamente le capre obbediscono... ma la storia parla da sola. Io non amo la politica ne tanto meno i greggi.
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From: Lelio Giannetto
To: Calandrino
Sent: Tuesday, January 21, 2003 9:31 AM
Subject: Re: Ie ris(e-)poste
L: - e pensi che il ministero abbia reali intenzioni di cambiare le cose nel senso più colto, più amorevole...oppure credi di voler fare la rivoluzione? Russa o non russa? ma va fatti...na sonata!!!
SAC: di certo lo STATO non ha tal'intensioni perchè neanch'esso ha avuto la formazione esatta, chi potrebbe consigliarlo accanto ad esso non esiste. L'atteggiamento colto lo odio, l'atteggiamento amorevole lo vedo distante. Rivoluzione non ne voglio fare (sia sveglio che dormiente). La sunàta mi la fazzu cuannu mi pari e piàci!
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From: Lelio Giannetto
To: Calandrino
Sent: Tuesday, January 21, 2003 4:14 PM
Subject: Re: R: Ie ris(e-)poste
L: - chié tincazzasti? vulia sulu babbiari lu stato, li rivoluzioni, i durmuti...ma quannu mai li atteggiamenti colti: a mia mi piaci l'agricultura e sacciu c'attia ti piaci lu vinu.
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