FIUMANI
E’ un omaggio a Federico Fiumani, cantante/chitarrista dei Diaframma, storica band rock wave fiorentina. Ai miei occhi rappresenta un eroe romantico, solitario e coerente, fiero e coraggioso, figura piuttosto anomala in questi tempi di valori a saldo, apnee mentali e omologazione acritica.
Il testo descrive una passeggiata notturna e solitaria attraverso deserte strade cittadine, e le conseguenti riflessioni che il silenzio, spezzato unicamente dallo sfregare delle suole sull’asfalto, può suscitare. E’ l’analisi di un momento di vita, la coscienza dei pesi e delle insoddisfazioni di cui la si è caricata.
Musicalmente attinge alla scuola rock wave anni ’80. Il pezzo parte lento, nella parte centrale ritmiche e dinamiche crescono all’unisono col pathos testuale, per scorrere infine placide nella ballata di chiusura, incentrata sulla frase clou: “Il meno è combustione”. Ossia: il minimo che possiamo fare per nobilitare la vita è bruciarne.

SATORI
E’, assieme a “Fiumani”, il nostro pezzo “storico”, tra i più apprezzati da chi viene ad assistere alle nostre performance. E’ un pezzo d’amore, in giapponese significa “illuminazione improvvisa”. Abbiamo fatto ricorso a questa parola per comunicare tutta la forza rivoluzionaria e travolgente che l’amore può scatenare quando nasce, si sviluppa ed esplode.
Le atmosfere sono dark, nel testo, prima ancora che nel sound, in particolare nel refrain in inglese, nelle immagini (“come un’ombra in una casa deserta”) e nell’inciso crepuscolare: “nel solco dei lustri miei scorgo gli strappi e cadute che restano a dirmi che fertile schianto è l’incedere, come se polvere fosse l’essenza di esistere”.
L’aspetto più interessante è che questo testo ha preso forma a seguito del ripetuto scambio di quartine tra me e Anna Maria (voce dei C.F.F. e il Nomade Venerabile), senza individuare a priori la tematica di ispirazione.

ROVISTO NEI TEMPI SGRETOLATI
Contro ogni forma-canzone: non c’è il ritornello, non c’è una strategia che preordini bridge e chorus, semplicemente la musica (rock cantautorale, in questo caso) segue per più di sette minuti l’andazzo umorale del testo, il più prosaico che io abbia mai scritto.
Sono particolarmente legato a queste parole: fotografano l’intero iter intimo affrontato da un uomo, da quando delusioni, cattiverie e tradimenti di chi gli sta intorno lo spingono ad avere voglia di lasciare tutto e chiudersi in un mondo forzatamente ovattato, a quando comprende che in realtà è di fronte a una tappa della vita, da superare con slancio e fiducioso entusiasmo, alla ricerca di nuovi approdi: “solo lo sono tra molti se sono isolato da quello che sono”.

DEL DECORO
Un giro di basso circolare, ossessivo, ipnotico, apre questo pezzo rock wave. Le dinamiche di Nicola sono robuste, la chitarra di Anna e la tastiera di Monica affrescano un tappeto melodico e armonico perfetto per le morbide traiettorie vocali di Anna Maria.
Nella frase centrale, in francese (“C’est alors que je mets mes habits de fête, que j’arrache des secrets et mon coeur s’arrête”), si coglie il leit motiv del testo: la paura di esternare i prorpi sentimenti, di troncare legami sofferti e sofferenti. E’ questo il ponte tra le due parti del pezzo: la seconda infatti è un’escalation ritmica ed elettrica impreziosita da multiformi evoluzioni vocali.

SUL SE
Il mio pezzo preferito. Nonché il più vecchio: ho composto la musica 10 anni fa ma il testo è recente. Esprime l’urgenza di ricercare le proprie verità, con tutti i rischi e le fatiche che ciò comporta (“talora mi pressa un pensiero di morte, spirare tra spettri più forti di me, in questi anni di ghiaccio”), evitando dogmi indotti e pregiudizi, trasformando il dubbio in moto dinamico.
Si parte con un arpeggio assolutamente dark per poi sfociare in una massiccia tempesta heavy rock, ideale per chiudere i nostri concerti, tant’è che la reazione del pubblico è sempre notevolissima.

FIUMANI (traccia video)
Abbiamo scelto di inserire in “Ghiaccio” questa traccia video per comunicare anche il lato teatrale dei C.F.F. e il Nomade Venerabile. Abbiamo utilizzato le migliori fotografie realizzate durante i tour 2002-2003 e 2004, disponendole in una sequenza netta, durante la prima parte del pezzo (ritmicamente più sostenuta), e sfumata, durante la ballata di chiusura, coordinando le immagini con l’atmosfera musicale e gli spunti testuali.
E’ Carmela, la nostra attrice, ad occuparsi (con la collaborazione di Anna Maria) delle rappresentazioni teatrali, e lo fa servendosi di svariato materiale scenico: un album fotografico che immortala il suo stesso volto (contrasto essenza-apparenza durante l’analisi di coscienza di “Fiumani”); ghiaccio e fiamme (immaginario dark e illuminazione d’amore in “Satori”); installazioni video (per rendere più intelligibili i testi di “Rovisto nei tempi sgretolati” e “Sul se”); un manichino (in “Del decoro” simbolo di un amore ormai appesantito e sofferente).