Diana Darby made a nice tour crossing Italy from north to south to promote her beatiful second album called "Fantasia Ball". Try to think a kind of Laura Nyro a little bit "darker" or a Kristin Hersh less psychedelic singing poetry that Sylvia Plath never wrote... Diana led us in a journey, piece by piece through her record explaining us how, when and why she decided to sing these songs...
Fly away
I wrote this song one rainy night when I was really depressed and when it seemed like there was no escape from who I was or that I had any hope of ever being anything else.
Falling down
I was staring out the window at the trees in my backyard. It was fall and the leaves had turned yellow and were starting to come down. And I thought about the passage of time and how everything changes, from season to season and how we live our lives in such oblivion always staring at the wrong things until we eventually die.
If it feels good
This song was definitely my "fuck you" to rules song. Or rather a song about abandoning the voices in your head that make you feel trapped and small. It is about stepping out from the box that I and so many other people keep themselves locked in. It is a song about freedom and also about not being afraid to live.
Summer
Another song inspired by nature. I was looking at the dogwood tree in my front yard and it was already starting to lose its beautiful petals and it seemed too soon to me for that to be happening. And it made me feel helpless about all the things in this world that I have no control over and from there I started thinking about all the people in this world who are suffering and how no one seems to care. And the flower became symbolic of all that is good and trying to grab hold of it before it disappears. "Summer" really isn't about summer coming, it's much deeper than that and much more ominous.
Ferry
My childhood inspired this song. When I was a kid I was scared of the dark and I always turned the lights on and usually left them on when I walked out of a room. My mother was always yelling at me to turn the lights off (She still does). But I was so frightened. I felt like I was the only person in my family who was aware of what was going on. Everyone else was "medicating" themselves through food or t.v. or Valium, so I felt alone with this intense fear and I would run from room to room trying to outrun the "demons", but I couldn't, because the demons weren't ghosts, they were the feelings I felt growing up in that house. And no one could see them or feel them but me, no matter how many lights I left on.
My own
Inspired by my mother. I had just hung up the phone from talking with her and she really pissed me off. I picked up my electric guitar and just started doing this strum and the song fell out. The scariest part of the song for me is admitting how similar I am to my mother. Even though I don't live with her now, her voice is inside my head and I can't get away from it.
The only one who’s listening
I really wanted to be alone the day I wrote this. My boyfriend was home and my dog was bothering me and I wanted everyone to leave. I like being alone a lot. I was feeling kind of like John Lennon and I imagined that I was Lennon out in the countryside and all these reporters and people were bothering him and I started writing what I thought he would say. I especially like the fatalistic quality of the lyrics.
Happy
This is a very important song to me. It's hard to put into words exactly what this song is about because it is about so many things. My parents are always telling me that I should be happy and that I should write happy songs. But I don't feel happy. Most days I am really depressed and I find it really weird that the people who caused me the most unhappiness in my life are the ones telling me how happy I should be. Just because you're pretty or wealthy or thin or whatever doesn't mean you're happy and I think when everyone's telling you that you should feel a certain way and you don't, it's really scary, because then you feel like there's something wrong with you. And you want to feel happy, you want to feel like every smiling idiot you see walking down the street, but you don't and no one in this world ever steps up and says "it's o.k. I feel crappy too, you're o.k. don't worry." They just all walk around taking Prozac and telling you to "smile". I hate those people.
Mother
Another one inspired by my mother. I had just finished hearing my mother tell me how she wished I could be like Celine Dion or Shania Twain. And I hung up the phone and I felt sick inside, just so incredibly devastated. It was late at night, so I sat in the dark and just started playing this song. I had my four track cassette next to me. I turned it on and while I was singing, this ambulance drove by with its siren blaring and the siren sounded like how I felt. Just this intense, moaning coming from deep inside me. Almost like a primal scream. A truth being born.
Caroline
She is my dream girl. I used to live in Santa Monica, CA, and I imagined being back there and seeing this blonde, perfect girl, who wasn't even real. She was magical and the sun followed her wherever she walked. And I imagined myself being her and how that would feel.
Blue turns to grey
I didn't write this one. The Rolling Stones did. But I started playing out at shows and I liked singing it, so I put it on my cd. My version is much sadder than the Stones.
Diana Darby
Diana Darby ha trascorso alcuni giorni in tour, percorrendo l’Italia da nord a sud per promuovere il suo straordinario secondo album "Fantasia Ball". Provate ad immaginare una Laura Nyro più "dark" o una Kristin Hersh meno psichedelica che cantano la poesia che Sylvia Plath non ha mai scritto...Diana ci conduce in un viaggio, brano per brano attraverso il suo disco e ci spiega come, quando e perché ha deciso di fare nascere ciascuna di queste canzoni.
Fly away
Ho scritto questa canzone in una notte di pioggia, ero profondamente depressa e mi sembrava che non ci fosse via d’uscita da chi ero e che non ci fosse alcuna speranza di essere
nient’altro che quello che ero.
Falling down
Guardavo fuori dalla finestra gli alberi nel mio giardino. Era autunno e le foglie, ormai ingiallite, cominciavano a cadere. Ho cominciato a pensare allo scorrere del tempo e a come tutto cambia, da stagione a stagione, a come trascorriamo le nostre vite in un simile oblio fissando lo sguardo sulle cose sbagliate fino a che non moriamo...
If it feels good
Questa canzone è senza dubbio la mia canzone di "vaffanculo" alle regole. Oppure una canzone sull’abbandonare le voci nella tua testa che ti fanno sentire intrappolato e minuscolo. Parla di uscire dalla scatola dentro la quale io e tanta altra gente ci teniamo chiusi. E’ una canzone sulla libertà e sul non aver paura di vivere.
Summer
Un’altra canzone ispirata dalla natura. Stavo guardando l’albero nel mio prato che cominciava già a perdere i suoi petali meravigliosi e mi sembrava che tutto stesse succedendo troppo presto. Mi ha fatto sentire impotente per tutte le cose di questo mondo sulle quali non ho alcun controllo e da lì ho cominciato a pensare a tutte le persone che soffrono nel mondo e delle quali nessuno sembra interessarsi. Il fiore è il simbolo di tutto ciò che è bello e di come dovremmo cercare di afferrarlo prima che scompaia. "Summer" in realtà non parla dell’estate che sta arrivando, è molto più profonda e molto più inquietante.
Ferry
La mia infanzia ha ispirato questa canzone. Quando ero piccola avevo paura del buio, accendevo sempre le luci e le lasciavo accese quando uscivo da una stanza. Mia madre mi sgridava sempre, dicendomi di spegnere le luci (e lo fa ancora). Ma io ero così spaventata. Mi sentivo come se fossi l’unica persona nella mia famiglia che fosse cosciente di ciò che stava accadendo. Gli altri si "curavano" con il cibo, la TV o il Valium, così io mi sentivo da sola con quest’intensa paura e correvo di stanza in stanza cercando di seminare "i demoni", ma non potevo perché i demoni non erano spiriti, erano le sensazioni che io provavo essendo cresciuta in quella casa. E nessuno poteva vederle o sentirle eccetto me, non importa quante luci avessi lasciato accese....
My own
E’ ispirata da mia madre. Avevo appena riagganciato il telefono dopo aver parlato con lei e mi aveva veramente fatto arrabbiare. Presi la mia chitarra elettrica e cominciai a strimpellare e la canzone venne fuori. La parte più spaventosa della canzone per me è quando ammetto quanto sono simile a mia madre. Anche se adesso non vivo più con lei, la sua voce è dentro la mia testa e non posso sfuggirle.
The only one who’s listening
Il giorno in cui ho scritto questa canzone volevo veramente stare da sola. Il mio ragazzo era in casa ed il mio cane mi stava disturbando e io desideravo che tutti se ne andassero. Mi piace molto stare da sola. Mi sentivo come se fossi John Lennon e immaginavo che io fossi Lennon in giro per la campagna con tutta questa gente e i giornalisti che mi tormentavano...e ho cominciato a scrivere ciò che io pensavo che egli avrebbe detto in quella situazione. Mi piace soprattutto la qualità "fatalista" del testo.
Happy
Questa è una canzone veramente importante per me. E’ così difficile tradurre in parole ciò di cui parla questa canzone perché riguarda così tante cose. I miei genitori mi dicono sempre che dovrei essere felice e che dovrei scrivere canzoni felici. Ma io non mi sento così. Molte volte sono veramente depressa e mi sembra veramente strano che le persone che hanno causato le più grandi infelicità della mia vita siano le stesse che mi dicono quanto dovrei essere felice...Solo perché sei carina o in buona salute o magra o chissà cosa non vuol dire che tu debba necessariamente essere felice. Credo che quando tutti ti dicono che dovresti sentirti in una certa maniera e tu non ci riesci, è veramente spaventoso perché cominci a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in te. E vorresti sentirti felice, sentirti come ogni idiota sorridente che incontri per strada, ma non ci riesci. E nessuno al mondo si fa avanti per dirti "Va bene, anch’io mi sento uno schifo, tu stai bene, non preoccuparti". Se ne vanno tutti in giro prendendo Prozac e ti dicono di sorridere. Odio questa gente.
Mother
Un’altra canzone ispirata da mia madre. Avevo appena finito di sentire mia madre che mi diceva come avrebbe voluto che io fossi come Celine Dion o Shania Twain. Ho chiuso il telefono e mi sentivo male dentro, così incredibilmente devastata. Era notte inoltrata così mi sedetti al buio e cominciai a suonare questa canzone. Avevo il mio registratore 4 tracce accanto a me. Lo accesi e, mentre cantavo, un’ambulanza passò lì vicino con le sirene accese e il suono della sirena era simile a come mi sentivo io. Solo quest’intenso lamento che veniva da dentro me. Quasi come un urlo primordiale. Una verità che veniva data alla luce.
Caroline
Lei è la ragazza dei miei sogni. Vivevo a Santa Monica, in California e immaginavo di essere lì e vedere questa ragazza bionda, perfetta, che non era neanche reale. Era magica e il sole la seguiva ovunque lei andasse. Io immaginavo di essere lei e come mi sarei sentita ad essere così.
Blue turns to grey
Questa non l’ho scritta io. E’ dei Rolling Stones. Ma ho cominciato a suonarla dal vivo e mi piaceva tanto cantarla che ho deciso di inserirla sul mio CD. La mia versione è molto più triste della loro.
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