L’ Associazione Culturale GALLERIA 291 prende il proprio nome dall’omonima galleria newyorchese, fondata nel 1905 al 291 della Quinta Strada, dal fotografo americano Alfred Stieglitz. La galleria al 291 diventa il luogo di confronto per fotografi ma anche scultori, pittori e disegnatori, introducendo la libertà espressiva ed il superamento delle tecniche accademiche in favore della sperimentazione totale. Fondata nel 2006, l’associazione si propone di esercitare, promuovere e diffondere l’arte e la cultura in tutte le sue forme e linguaggi ad esse inerenti. Principio fondamentale su cui si fonda ed opera è l’interdisciplinarietà e la multidisciplinarietà dei diversi linguaggi, al fine di diffondere il concetto stesso di incontro e contaminazione tra linguaggi visivi, linguaggi musicali, linguaggi ed espressioni corporee, linguaggi sensoriali, linguaggi audiovisivi ed espressioni letterarie. L’associazione si occupa quindi di creare eventi o interventi con un percorso creativo che parte dall’identificazione di uno spazio come punto di convergenza delle diverse discipline artistiche che collaborano per raggiungere un obiettivo comune. Tra le attività si vedono quindi la creazione di spettacoli teatrali, organizzazione di eventi, progetti di comunicazione, presentazione e promozione che vengono curati in tutte le diversi fasi, grazie alla rete di soci dell’associazione, che collaborano portando le loro esperienze e competenze. Dalla decorazione all’architettura, dalla grafica alla comunicazione, dal sapore al suono, Galleria 291 rappresenta un contenitore aperto dove circolano idee e creatività a disposizione di tutti.
Occupation:
Galleria 291 Est è un salotto aperto a tutti i soci per incontrarsi, condividere idee e progetti, ma è anche uno spazio che può ospitare mostre, eventi, incontri e temporary shop, offrendo la collaborazione dei soci stessi, che mettono a disposizione le loro competenze per la realizzazione e organizzazione dei diversi momenti di incontro.
Publications:
Concerts/Performances:
Exhibitions/Events:
“La danza dei sette veli ” di Sevak Grigoryan istallazione Galleria 291 a cura di Vania Caruso dal l ’8 al 15 Maggio 2009 presso Galleria 291 Est .Roma
La galleria si trasforma nella corte di Erode, dove il rumore del desiderio sessuale copre ogni altra cosa, il suono stridente dell’accusa di immoralità diventa voce di trasgressione che si trasforma nel desiderio della morte stessa, della carne e del sangue. Il tutto è reso esplicito, impossibile distogliere lo sguardo dalla realtà che non vede possibilità di redenzione dall’essere materia pura. Posizioni sessuali che evocano i desideri scaturiti dall’immaginario dei personaggi di Erode e Salomè si impongono allo spettatore con prepotente chiarezza. Dietro all’elemento più palese dell’erotismo si nasconde la verità di una vicenda a metà tra drammaturgia e realtà storica che identifica in Salomè il simbolo della più perversa lussuria e della spregevole necrofilia, percorso o declino di un sentimento deviato dalla strumentalizzazione da parte della madre Erodiade, che trova così il suo cammino libero per proseguire nel suo peccaminoso matrimonio con Erode, a sua volta grande carnefice, che sotto la maschera del giustiziere elimina il bene e il male senza distinzione di sorta. L’artista interviene direttamente sulla superficie della galleria. Dando sfogo al gesto spontaneo del disegno, avvolgendo lo spettatore con le immagini che scaturiscono dalla giovane mente di Salomè. Grigoryan interagisce non solo con lo spazio, ma anche con il gruppo della Galleria 291, che mette in scena il dramma attraverso un’istallazione che colloca ogni frammento dell’artista in una rete di sguardi, riportando gli elementi in una dimensione teatrale.
Breve nota biografica: Sevak Grigoryan nasce in Armenia nella città di Yerevan nel 1979, nel 1990 frequenta il Centro Repubblicano di Educazione Estetica nella sua città natale con il “Gruppo studiosi della scultura” per proseguire poi il proprio percorso di formazione presso il liceo artistico " P. Terlemezyan", percorso che lo porta poi a diplomarsi in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Yerevan. La sua curiosità e dedizione alle arti plastiche lo portano fino in Italia dove lavora e studia, da prima a Firenze, poi a Roma, dove viene ammesso alla Scuola dell’arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, luogo in cui viene a contatto con tecniche che vanno oltre la scultura, avvicinandosi sempre più all’alchimia della materia. Nella sua carriera numerose le esposizioni che svolge nel suo paese, terra a cui è molto legato, tanto che nel 2003 realizza anche un’opera pubblica intitolata “Phoenix“ nel tufo, per la piazza principale della città di Spitak. Attualmente vive e lavora a Roma.
Galleries/Labels/Dance or Theatrical Companies/Publishers:
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