I' ve been in Castiglioncello, in the area of Castello Bandini: a castle, an open Greek style theatre, a big perfectly working tensile structure, all of it in a suggestive pine-wood above the sea. Great sun and nightlife in a chic vacation spot. I' ve only followed the festival on 3rd and 12th July.
Morganti, Frongia and Balducci play two scenes from the Bruchner's Woyzeck. The scene of the beard and the earring one.
There is no dialogue and the attention is drawn only on the actors: the light design is diffused with dark spots only on them. The rhythmical sounds – and silences too - are impressively studied. The sounds are as concrete as landscapes, and the voice resounds leaving the audience breathless. Claudio Morganti appears in a different way in every scene I see him. He can transform his actor body. Balducci is very, very concentrated and he shows how he has been involved and how he has worked on his very challenging and hard character that is Woyzeck the soldier. Morganti wants the top of the attention from the audience, and at the end of the performance a single scene makes them leave the theatre one by one, in the dark, without modifying the lighting or the setting. If we add this number five studio about Woyzeck with the Scimmia studio for Woyzeck, we have one of the best works and actor theatre research I've seen in Italy this season.
Tagliarini & Senatore dance and play and joke and reflect themselves in their show titled L'ottavo giorno.
It's a beginning and an end, an end and a beginning, making the audience think about this concept - the beginning and the end and the new beginning. It' s a not only conceptual multiple performance about the act of creation and the creative energy. It ends by recalling Adam and Eve in the green Eden. Naked and happy suspended. Music and the all white scene with artificial plants or yellow scotch tape are right for that they do.
Senatore e Tagliarini put lightly together conceptual and divertissement.
About Zeichen and Feliziani I will say in the end of this reportage.
The second day is the day of the classic theatre giants: Shakespeare and Moliere.
The two big Italian artists (Roberto Latini and Mario Perrotta) use this classic perfect dramaturgic samples rewriting them and giving them new life. In two different ways . Different ways but similar ends and effect.
Latini gives us his definitive Otello. I had seen it three years ago: IAGO. Now it is perfect. He does a “scene writing” using the lighting very well like when a pussy (female sex) appears or when he acts as drunk Cassio. He uses the microphones stand like a rock star and his voice like a theatre itself. He' s a big actor and he does the more avant “word theatre” in Italy. Roberto Latini keeps on the phonè theatre. Now he adds a young Latinian actress and adds to IAGO the “scene writing”: OTELLO E DESDEMONA. Like a new ending act, like an epilogue. This time the dick (male sex) is given on the scene with some microphone stands (without microphones) that rise from right to left like a rising cock. And while Desdemona is without life, Otello and his tragedy are excited. After CALIGOLA we have clear the big solo theatre of Latini.
Perrotta instead operates a rewriting of the Misantrope by Moliere. And gives us a show with eight very good actors, very well directed with hardly rhythmed verses. They never stay static, they move very well the upper parts of their bodies all the time. They never go away from the scene and when are out of the scene they stay on lateral tripods. They characterize in an Italian classic way but not naturalistic. There is something of commedia dell'arte. There is a song by Cocorosie. And there are allusions to contemporary Italian tv and political shits. There are several numbers of big actresses and actors. The audience is very pleased and claps surely their hands in the end. And we wait for the sequel of this trilogy about the single and /VS the social world.
In the end , some words about the shows at 11 PM.
Maiakoski’s L’altro and Postiglione Capone’s Le due stanze. They are the very parodies of “narrative theatre” – the first one - and of new contemporary dramaturgic teathre – the latter one. There is no Antonio Moresco sitting next to me instead. I wrote about “Canti del caos” on Succoacido in 2001.
“Le due stanze” uses a videocamera in not necessary a way. The actress is good but the actor - I can't understand him at all. The scene is well built but the piece is not well written and didn’t it. Bobo Rondelli was sleeping too. In a corner he was quite laying down. Great Bobo. I just can say that these things, at 11 in the night, are some intolerable naive trash that I can not explain except as a ferocious parody and not just that, hard to follow and of dubious taste. That is, if you do not tear to shreads this stuff then tell me you what.
Armunia Festival / Inequilibrio 2009
Sono stato a Castiglioncello, in località Castello Bandini. Un castello, uno spazio aperto in stile teatro greco, una grande struttura perfettamente tenuta , il tutto in una suggestiva pineta sopra il mare. Gran sole e vita notturna in una location classica. Ho seguito il festival solo il 3 ed il 12 luglio.
Morganti, Frongia e Balducci rappresentano due scene del Woyzeck Bruchner's.
La scena della barba con quella dell'orecchino all'orecchio. Non c'è dialogo e l'attenzione è concentrata solo sugli attori. Il ritmo è studiato in maniera impressionante. E troppi i silenzi. Il suono è concreto come paesaggi, e la voce suona lasciando senza fiato. Claudio Morganti appare diverso in ogni scena. Riesce a trasformare il suo corpo. Balducci è molto, molto concentrato e mostra come ha lavorato sul personaggio impegnativo del soldato Woyzeck. Morganti vuole il massimo dell'attenzione da parte del pubblico ed alla fine della performance una scena serve a fare andare via il pubblico uno per volta. Nel buio senza modificarne l'illuminazione o la scena di impostazione. Se si aggiunge questo numero cinque di studio su "Woyzeck" con lo studio Scimmia per Woyzeck, abbiamo uno dei migliori lavori di ricerca di un attore di teatro che ho visto in Italia in questa stagione.
Tagliarini e Senatore ballano e giocano e scherzano e rispecchiano nel loro show dal titolo "L'ottavo giorno”.
E' l'inizio e la fine, la fine e l'inizio, ragionando su questo concetto di inizio, fine e di nuovo inizio pubblicamente. E' una performance multipla non solo concettualmente circa l'atto della creazione e l'energia creativa. Termina ricordando Adamo ed Eva nel paradiso terrestre verde. Nuda e felice sospesa. La musica e la scena tutta bianca con piante artificiali o scotch giallo è giusto per quello che fanno.
Senatore e Tagliarini mettono leggermente insieme concetti e divertimento.
A proposito di Zeichen e Feliziani dirò alla fine di questo reportage.
Il secondo giorno è il giorno del teatro classico: Shakespeare e Molière.
I due grandi artisti italiani (Roberto Latini e Mario Perrotta) usano questo classico ideale per animali e la riscrittura drammaturgica ridonano loro nuova vita. In due modi differenziati. Modo diverso, ma simile effetto.
Latini ci dà la sua definitiva Otello. L'ho visto tre anni fa: IAGO. Ora è perfetto. Fa una "scena" con l'illuminazione molto bene, come quando una donna (sesso femminile) appare o quando fa Cassio ubriaco. Egli usa i microfoni come una rock star e la propria voce come un teatro stesso. Roberto Latini a mantenere sul teatro il telefono. Ora, egli aggiunge una giovane attrice Latinian e aggiunge a Iago la scritta: OTELLO E DESDEMONA. Come un nuovo atto finale, come un epilogo. Questa volta il membro (sesso maschile) è data sulla scena con alcuni microfoni (non microfonati) che salgono da destra a sinistra come un gallo in aumento. E mentre Desdemona è senza vita Otello e la sua tragedia sono eccitati. Dopo CALIGOLA abbiamo chiaro l'assolo di grande teatro di Latini.
Perrotta, invece opera una nuova scrittura del Misantropo di Molière. E ci dà uno spettacolo con 8 attori molto bravi, molto ben diretti, con versi difficilmente ritmati. Non sono mai statici e muovono molto la parte superiore del corpo. Non vanno mai via dalla scena, e quando sono fuori di scena rimangono su cavalletti laterali. Che caratterizzano in modo classico italiano, ma non naturalistico. C'è qualcosa di commedia dell'arte. C'è una canzone di Cocorosie. E sono le allusioni alla contemporanea satira politica italiana. Ci sono vari numeri di grandi attrici e attori. Il pubblico è molto contento e batte sicuramente le mani alla fine. Rimaniamo a disposizione per il seguito di questa trilogia sulla singola e / VS il mondo sociale.
Lo spettacolo termina alle 23.
L'altro di Maiakoski e Le due stanze di Postiglione Capone. Parodia l'uno del teatro narrazione, l'altro del teatro drammaturgico contemporaneo. Non vi è Antonio Moresco seduto accanto a me, invece. Ho scritto su "Canti del caos" sul SuccoAcido nel 2001.
"Le due stanze" utilizza una videocamera in un modo non necessario. L'attrice è brava, ma io l'attore non lo capisco. La scena è ben costruita però il pezzo non è ben scritto. Bobo Rondelli dormiva troppo. Grande Bobo. Parodie difficili da seguire e di dubbio gusto. Cioè se non si stronca questa roba allora ditemelo voi.
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De Dieux /\ SuccoAcido