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Theatre - Theatre Reviews - Review | by Silvia Giuffre in Theatre - Theatre Reviews on 05/02/2008 - Comments (0)
 
 
 
Il ventaglio / Luca Ronconi

“Per me ha grande importanza il rapporto fra la fragilità dell’oggetto e l’entità delle conseguenze che scatena. Dal momento che il ventaglio è qualcosa di frivolo, anche i sentimenti che provoca dovrebbero essere frivoli e invece ecco che scatena tempeste reali. Una commedia singolare non tanto sui sentimenti inespressi ma sugli impulsi inconsapevoli dei personaggi”...

 
 

Il ventaglio
di Carlo Goldoni
regia di Luca Ronconi
scene Margherita Palli, costumi Gabriele Mayer
luci Gerardo Modica, musiche a cura di Paolo Terni, suono Hubert Westkemper
con (in ordine di locandina) Raffaele Esposito, Giulia Lazzarini, Pia Lanciotti, Giovanni Crippa, Massimo De Francovich, Riccardo Bini, Federica Castellini, Francesca Ciocchetti, Gianluigi Fogacci, Simone Toni, Giovanni Vaccaro, Pasquale Di Filippo, Matteo Romoli, Marco Vergani

Produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
In collaborazione con Odéon Théâtre de l’Europe

@ Teatro biondo, Palermo.
Stagione di prosa 2007/2008.

Il ventaglio di Goldoni secondo Luca Ronconi.
L’inizio è buffo. Quando la scena si apre, è un vero colpo d’occhio:
numerosi i personaggi, da un capo all’altro del palco brevi flash e fermo immagine. I simboli del 700, la “convenienza”, la natura femminile, l’ etichetta.. Si tratta di una commedia d’amore che però esce dallo schema solito di Goldoni: un lungo gioco di malintesi che ha come oggetto simbolico il ventaglio.
Colpisce subito il linguaggio che gli attori utilizzano il quale è inconfondibilmente altolocato e certamente colpisce l’abbigliamento: essi, infatti, vestono da popolani ma in realtà sono senz’altro nobili che giocano ad interpretare il ruolo di villani e si dilettano con il pettegolezzo e il fraintendimento.
Il ventaglio funge da vero e proprio mezzo di comunicazione inconsapevole fra i personaggi e la storia, tessuta attorno ad esso, svela il corteggiamento di una donna ancora da maritare la Signora Candida.
Il suo ventaglio cade giù dal balcone, cade e si rompe. Evaristo, suo corteggiatore, ne compra un altro e cerca di farglielo avere in dono tramite la sua serva di fiducia, Giannina la quale, forse a causa di un intimo amore latente per il bel nobile, temporeggia un po’ troppo nel portare a termine l’ incarico ed è accusata di esserne l’amante.
Da lì prende il via tutto un gioco di equivoci, e si crea la vera e propria “ situazione” goldoniana che Ronconi mette in scena attraverso un “ gioco perpetuo” tra i personaggi.
S’ intreccia in questa commedia anomala, inoltre, la contesa amorosa tra Crespino e Coronato, i due spasimanti della servetta Giannina: rispettivamente l’oste e il calzolaio.
La scena si movimenta di corse e rincorse, contatto, accuse verbali tra i pettegoli del villaggio.
All’interno della commedia singolare tutti cercano la protezione del Conte, probabilmente l’unico personaggio che meglio evoca il Goldoni “solito” e facilmente riconoscibilee costui è l’unico estraneo alla “tempesta”, che sembra essere più interessato al denaro che non alla stima dei suoi compaesani …
Con il ventaglio si fa un po’ il passaggio del testimone.
Pur trattandosi di una commedia d’amore, in primo piano – e qui sta la principale singolarità dello spettacolo - non è un personaggio né un sentimento o un intreccio, bensì un oggetto al quale è affidata l’ unica possibilità di comunicazione, di rapporto umano, di esplicitazione dei sentimenti.
Non con il linguaggio, dunque, i personaggi entrano in relazione tra loro, bensì tramite il ventaglio, di poco valore reale ma di grande simbologia: esso è, infatti, necessario quando manca l’aria …
Il gioco dell’equivoco porta con sé cuori infranti, offese, truffe; il ventaglio, insomma, invece che portare freschezza e dare respiro, scatena una “tempesta emotiva” fra i personaggi.
Ed è a partire da questa che lo spazio, pieno di oggetti scenici sin da principio, viene stravolto: i personaggi si rincorrono; mescolano il set. La scenografia di Margherita Palli svelerà tutta la sua grandiosità dopo la scena muta del terzo atto: dopo il climax emotivo, infatti, il palco si anima notevolmente e a placare gli animi e a svelare la verità è un vento fortissimo; una “tempesta”.
Grandi teloni cadono giù in stile tipicamente ronconiano per svelare che gli attori si trovano in realtà all’interno di una serra dalle enormi finestre. L’amore equivocato è ormai ritrovato e la storia non può che concludersi con il lieto fine: Evaristo riconosciuto come uomo onesto e innamorato e vittima del fraintendimento, sposerà la signora Candida.
Tipicamente ronconiana poi è la recitazione gestuale e la passione di Federica Castellini, Giannina, a metà tra l’isterico e l’eccitato, volutamente volgare nei modi e particolarmente in movimento sulla scena. Il ventaglio è una storia d’ intrighi amorosi che rendono all’uomo quella sottile follia che spinge addirittura a conversare con l’oggetto.
Il ventaglio che funge da pegno d’amore, motivo di gelosia, è l’oggetto simbolico che racchiude in se tutto il codice del realismo borghese.
“Per me ha grande importanza il rapporto fra la fragilità dell’oggetto e l’entità delle conseguenze che scatena. Dal momento che il ventaglio è qualcosa di frivolo, anche i sentimenti che provoca dovrebbero essere frivoli e invece ecco che scatena tempeste reali. Una commedia singolare non tanto sui sentimenti inespressi ma sugli impulsi inconsapevoli dei personaggi”, dichiara LucaRonconi.

 


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Reg. Court of Palermo (Italy) n°21, 19.10.2001
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Copyright in Italy and abroad is held by the publisher Edizioni De Dieux or by freelance contributors. Edizioni De Dieux does not necessarily share the views expressed from respective contributors.

Bibliography, links, notes:

@Teatro Biondo, Palermo

pen: Silvia Giuffrè

link: http://www.piccoloteatro.org/

 
 
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