“Che ppredicava a la Missione er prete? Li libbri nun zò rrobba da cristiano: fijji, pe ccarità, nnu li leggete”
G. Gioacchino Belli
La chiesa ha operato una censura sistematica e crudele, per mantenere il proprio potere. Ben più che orientare l’opinione pubblica, ha plasmato la cultura secondo la propria immagine. Maschilismo e ritardo scientifico, nella cultura italiana in particolare, sono forse i due principali effetti causati dall’oscurantismo cattolico.
La parola “eretico” deriva dal greco hairetikós: colui che ha scelto. Ovviamente da intendersi come la scelta di uscire dal ˝giusto cammino˝, l’unico possibile. Chiunque ha tentato altre strade della conoscenza umana, ha ricevuto le calde attenzioni della chiesa. Roghi di libri o di esseri umani sono stati l’apice dell’efferatezza di questi uomini di fede. L’Indice il minore dei mali possibili.
“Chi brucia i libri, presto o tardi arriverà a bruciare esseri umani”Heinrich Heine
Benito La Mantia e Gabriella Cucca ripercorrono la storia della censura, non come mera esposizione dei dati raccolti, ma come un avventuroso intreccio di coraggio e condanne, resistenza e oppressione.
La quarta di copertina avverte ironicamente che “oggi l’Indice rappresenta paradossalmente una insostituibile guida per chi voglia conoscere molti tra i migliori prodotti del pensiero umano”.
Spesso si elogia il lavoro certosino dei monasteri, che con il lavoro di copiatura e di custodia hanno permesso al sapere dell’uomo di poter superare i secoli. Ma cosa è andato perduto? La domanda è più che legittima, qualcuno ha scelto per noi e oggi possiamo soltanto usufruire di una libertà castrata all’origine, cercando il nostro libro da amare tra gli scaffali di una libreria o tra le schede di una biblioteca, non vediamo gli spazi vuoti, i libri estinti.
La seconda parte del libro offre un gustoso elenco di autori e opere presenti negli Indici romani dei libri proibiti. Le sorprese sono tante, tutti si aspettano di trovare Giordano Bruno, ma Dante Alighieri o don Lorenzo Milani? E il povero Gregorio Leti, scrittore libertino, costretto ad usare almeno quattro diversi pseudonimi per le sue opere!
Tempi lontani e bui… quando scrivere un libro, o stamparlo o semplicemente possederlo, poteva costare la vita. Tempi lontani… quando l’opinione pubblica poteva essere pilotata dalla chiesa. Tempi lontani… quando la chiesa poteva arrestare il progresso della scienza. Oggi ormai queste interferenze sono un lontano e brutto ricordo…
“ Uccidere un buon libro è quasi lo stesso che uccidere un uomo. E in un certo senso è ancor peggio: perché chi uccide un uomo, uccide una creatura dotata di ragione, fatta a immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione stessa distrugge – direi quasi – la pupilla di quell’ immagine divina”John Milton