30 Maggio
Il principe regia Cristiano Pasca aiuto regia Nicola Gabriele Lipani con Matteo Contino, Luigi Fabozzi, Roberto Galbo, Stefania Vitale, Domenico Lo Cricchio, Luigi Rausa, Claudio Casisa costumi Nicola Gabriele Lipani scene A. Ciaperoni, M. Castrechini musiche Guido Maddaloni luci Andrea Ferraro Centro delle Arti Teatrali / Compagnia G273 Produzioni - Palermo ************************************************************************ Perché una giovane compagnia decide di rappresentare Amleto e l’universo complesso che gli ruota intorno, in un epoca in cui gli attori sono ormai considerati dal pubblico beceri intrattenitori e non più come coloro che potrebbero aiutare a scuotere le coscienze di un popolo? Analizzare Amleto oggi porta ad individuare al suo interno sistemi corruttivi, marcio nelle organizzazioni di potere, deviazioni e inganni sia nel bene che nel male. Il tutto per l’affermazione o il raggiungimento degli obiettivi di singoli individui. Vi è una evidente analogia con la vita moderna, in cui questa follia è l’assoluta normalità, e una normalità fatta di innocenza, serenità e trasparenza, si valuta come follia. Amleto è un pretesto per parlare di ciò che ci sta intorno. Il Principe, esito di uno studio su Shakespeare e Stoppard, rappresenta ognuno di noi e il mondo in cui è costretto a sopravvivere.
31 maggio KISS di Tino Caspanello regia Andrea Trimarchi aiuto regia Enzo Fratalia con Simona Fiordaliso, Mauro Failla, Andrea Trimarchi, Laura Leonardi, Nunzia Lo Presti, Veronica Zito COMPAGNIA ASTRATTI FURORI / PUBBLICO INCANTO/ Ass. Culturale Solaris - Pagliara (ME) ************************************************************************ Kiss è un atto d’amore verso il teatro. Verso la magia del teatro, soprattutto: quella dimensione che sta tra la fantasia, il gioco, la sorpresa che il teatro come luogo e come attività è capace di suscitare. Il testo, scritto un decennio addietro da Tino Caspanello, fa entrare con uno strappo la realtà esterna - una realtà che però non può non essere già di per sé spettacolo – in quel luogo in cui tutto può accadere, il teatro appunto. Vi entrano due personaggi – tanto reali quanto bizzarri, tanto stereotipati in apparenza quanto portatori ognuno di un vissuto che viene fuori pian piano – per puro caso, e dal rapporto con il palcoscenico, ognuno di loro compirà un percorso interiore. Per mettersi davanti a sé stesso, per incontrare i propri sogni, i propri ricordi, i propri dolori. E uscirne, senza volerlo, cambiati. Come ogni buona esperienza a teatro che si rispetti.
1 Giugno
Danlenuàr di Giacomo Guarneri regia Giacomo Guarneri con Giacomo Guarneri e Maria Francesca Spagnolo luci Daniela Lo Re Compagnia La Pentola Nera - Palermo ************************************************************************ Dopo aver vinto il premio Enrico Maria Salerno per la Drammaturgia (Premio all’Autore), debutta al Teatro Libero di Palermo nella sua forma definitiva il dramma epistolare Danlenuàr, scritto e diretto da Giacomo Guarneri, con Giacomo Guarneri e Maria Francesca Spagnolo.
«La terribile tragedia dei minatori italiani morti nelle miniere del Belgio nel ’56, la dura realtà della fuga dalla miseria del nostro Meridione, vengono restituiti, in forma di dialogo epistolare, attraverso lo sguardo candido dei due protagonisti. Lui, Antonio, il marito, che parte in cerca di lavoro, e lei, Genoveffa, la moglie, che resta a casa e aspetta di raggiungerlo. Attraverso la suggestione del dettaglio narrativo, l’immaginazione del lettore/spettatore si colma di personaggi fantastici: il compagno di baracca polacco, che lancia gli spaghetti al muro per saggiarne la cottura, Baldassarre, il cavallo con gli occhi sbiancati dal buio cieco della miniera o, ancora, il signor Porco Diavolo, che così si autonomina perché lui, il Signore, non lo ha mai bestemmiato. Nella penna di Guarneri, Antonio diventa un novello Charlie Chaplin siciliano mentre, a casa, Genoveffa sogna una gallina che scodella alberi di mele che contengono anelli d’oro. Guarneri è capace di farci sorridere pure nella consapevolezza della tragedia che incombe».
La giuria del Premio E.M.Salerno
2 giugno Deserto d’acqua di Emilio Ajovalasit regia Emilio Ajovalasit con Emilio Ajovalasit, Chiara Burgio, Preziosa Salatino Teatro Atlante - Palermo ************************************************************************ In un luogo e un tempo indefinito, i personaggi che appaiono sulla scena vestono davanti agli occhi dello spettatore i loro panni, si apprestano a svolgere il ruolo che gli è stato assegnato: attendere. Forse guardie di confine, forse altro, con una divisa addosso aspettano davanti al mare: una frontiera d’acqua sempre deserta. Eppure capita a volte che qualcuno attraverso l’acqua arrivi. Così l’attesa diventa l’unica azione quotidiana, e la possibilità che chi è atteso arrivi davvero, può essere vissuta con timore o con euforia: l’Altro, colui che arriverà dal confine imperscrutabile, potrebbe essere chiunque. Dalle parole e dalle azioni emergono, frammentate, le storie di chi è già arrivato e quelle di chi non arriverà mai. Così quella che si compone alla fine è un’unica storia, sempre identica, perché sempre chi si mette in viaggio per quel deserto d’acqua lo fa per disperazione, mai per diletto.
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