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Theatre News - Performances | by Antonio Leto in Theatre News - Performances on 01/07/2008- Comments (0)
 
ASCANIO CELESTINI in FABBRICA @ COSMOPHONIES
Cara madre vi scrivo questa lettera che è l’ultima lettera che vi scrivo. Ve n’ho scritta una al giorno per tanti anni. Voi mi dicevate scrivi scrivi e io ho scritto per più di cinquant’anni. Una lettera al giorno per cinquant’anni. Solo una volta non vi scrissi, cara madre, e voi mi diceste perché non hai scritto? che io vi dissi che non avevo potuto scrivere per via dell’ospedale...
 
 
Ché avevo avuto la disgrazia e non ho scritto. Mi diceste prima o poi me la scrivi questa lettera? Ché mica puoi saltarmi proprio un giorno nel mentre che mi hai sempre scritto tutti i giorni. Io vi dissi che sì, che prima o poi ve la scrivevo la lettera. E mo’, adesso ve la scrivo la lettera che manca. È passato più di cinquanta anni e adesso ve la scrivo. Fate conto che oggi è il 17 di marzo di quel 1949 che non vi ho scritto la lettera di quel giorno. E io riprendo il filo dal giorno prima.
Dal 16 marzo.

Cara madre il 16 di marzo di quel ’49 è il primo giorno che entro in fabbrica.

La storia di un capoforno alla fine della seconda guerra mondiale raccontato da un operaio che viene assunto in fabbrica per sbaglio. Il capoforno parla della sua famiglia. Del padre e del nonno che hanno lavorato nella fabbrica quando il lavoro veniva raccontato all’esterno in maniera epica. Dopo un anno di laboratori in giro per l’Italia abbiamo raccolto storie isolate, frammenti di racconti che ruotano tutti attorno al vissuto fisico della fabbrica. Chi racconta il lavoro racconta qualcosa del proprio corpo. Anche quando parla del cottimo collettivo, delle vertenze sindacali e dell’articolo 18 usa un immaginario che fa riferimento al corpo. Come se per parlare di ciò che è accaduto si dovesse tradurre in un linguaggio i cui riferimenti sono la malattia e la salute, la bellezza e la deformità, la forza e la debolezza. Per il capoforno la fabbrica ha un centro e questo centro è l’altoforno. La fabbrica lavora per il buon funzionamento dell’altoforno e i gas dell’altoforno trasformati in energia elettrica mandano avanti lo stabilimento. L’antica fabbrica aveva bisogno di operai d’acciaio e i loro nomi erano Libero, Veraspiritanova, Guerriero. L’età di mezzo ha conosciuto l’aristocrazia operaia con gli operai anarchici e comunisti che neanche il fascismo licenziava perché essi si rendevano indispensabili alla produzione di guerra. Ma l’età contemporanea ha bisogno di una fabbrica senza operai. Una fabbrica vuota dove gli unici operai che la abitano sono quelli che la fabbrica non riesce a cacciare via. I deformi, quelli che nella fabbrica hanno trovato la disgrazia.
Quelli che hanno sposato la fabbrica lasciandole una parte del loro corpo, della loro storie e della loro identità.

ASCANIO CELESTINI

Dopo gli studi universitari in lettere con indirizzo antropologico si avvicina al teatro a partire dalla fine degli anni novanta collaborando, in veste di attore, ad alcuni spettacoli del Teatro Agricolo O del Montevaso, tra cui Giullarata dantesca (1996-1998), rilettura dell'Inferno di Dante alla maniera dei comici dell'Arte.
Dopo gli anni dell'apprendistato maturato con il Teatro Agricolo O del Montevaso, insieme all'attautore foggiano Gaetano Ventriglia, Celestini scrive ed interpreta il suo primo spettacolo, Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998, recentemente edito da Titivillus). Lo spettacolo racconta di un padre (Celestini) ed un figlio (Ventriglia) che compiono un viaggio da Foggia a Roma, parlando e mangiando prodotti poveri come il pane e le cipolle, sullo sfondo di un mondo di delicata ma vitalistica poesia memore della lezione pasoliniana: un viaggio che si connota come iniziazione alla morte, attraverso i racconti che il padre rivolge al figlio. Una pièce in cui già si notano tutte le tendenze del futuro lavoro dell'attore romano, anche se in questo primigenio lavoro si vede un Celestini che - prima ancora di farsi affabulatore solista - interpretava un personaggio drammatico all'interno di una partitura drammatica a più attori.
Con Cicoria prende avvio la sua produzione matura, snodatasi attraverso una prima fase artistica concretizzatasi, tra il 1998 ed il 2000, nella composizione della trilogia Milleuno, sulla narrazione di tradizione orale: ne fanno parte Baccalà (il racconto dell'acqua), Vita Morte e Miracoli, La fine del Mondo (l'attore è accompagnato sul palco dai musicisti Matteo D'Agostino e Gianluca Zammerelli). In Milleuno Celestini rievoca un mondo pasoliniano dove la sofferenza del vivere viene riscattata da una sottile ironia. Ascanio ricrea la memoria orale degli ultimi, di chi vive ai margini di una grande città come Roma a metà del secolo scorso: una città che si sta trasformando sotto la cementificazione delle speculazioni edilizie e che, sempre più, assorbe e divora la campagna e con essa i riti e le credenze popolari.
Negli anni successivi, riceverà svariati riconoscimenti istituzionali tra cui, nel 2005, il Premio UBU per lo spettacolo Scemo di guerra (come Nuovo testo italiano), nel 2002 il Premio UBU speciale "per la capacità di cantare attraverso la cronaca la storia di oggi come mito e viceversa" e nel 2004 il Premio Gassman come miglior giovane talento, il premio Oddone Cappelino per il testo "Le Nozze di Antigone" e vari altri premi per i suoi testi letterari e teatrali tra i quali il Premio Satira, il Premio Histryo, il Premio Bagutta, il Premio Fiesole Narrativa Under 40, il Premio Anima, il Premio Mezzogiorno, o il Premio Trabucchi alla Passione Civile, .
La svolta della carriera artistica è segnata dalla scrittura ed interpretazione di Radio clandestina (2000), sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, cui seguono Cecafumo (2002), montaggio di fiabe della tradizione popolare italiana riviste, destrutturate e rimontate, tradotte e "tradite", per un pubblico di ragazzi e adolescenti; Fabbrica (2002), narrazione in forma di lettera sulla vita operaia, attraverso tre generazioni di lavoratori, dalla fine del XIX secolo alla dismissione industriale degli anni '80-'90; Scemo di guerra. 4 giugno 1944 (2004, presentato alla Biennale di Venezia) sulle vicende personali del padre dell'attautore, sullo sfondo drammatico dell'ingresso degli americani a Roma e, quindi, del secondo conflitto mondiale; La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005), sull'istituzione del manicomio e sulle manie dell'odierna società dei consumi. Tra maggio e giugno 2006 ha presentato al Piccolo Teatro di Milano Live. Appunti per un film sulla lotta di classe, accompagnato dai musicisti Gianluca Casadei (fisarmonica), Roberto Boarini (violoncello) e Matteo D'Agostino (chitarra) che sono anche gli autori delle musiche. Si tratta di uno spettacolo-lavoro in corso che cambia cercando di seguire il variare delle condizioni del lavoro precario in Italia. La nuova versione col titolo Appunti per un film sulla lotta di classe ha debuttato a Bruxelles alla fine di settembre 2007 .
Ha scritto anche Le nozze di Antigone (2003), interpretato dall'attrice Veronica Cruciani.
È considerato uno dei rappresentanti della seconda generazione del cosiddetto teatro di narrazione, insieme a Davide Enia, Mario Perrotta, Giulio Cavalli e Andrea Cosentino: i suoi spettacoli sono fatti di storie raccontate e sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale lungo e approfondito. L'attore-autore fa quindi da filtro, con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti dello spettacolo. L'attore in scena rappresenta sé stesso, anche quando parla in prima persona: è qualcuno che racconta una storia.
Gli spettacoli di Celestini sono caratterizzati da una economia di mezzi attoriali e scenografici: i movimenti dell'attore sulla scena sono ridotti al minimo e la comunicazione si svolge attraverso le capacità di affabulazione. Il ritmo vocale è rapido e quasi senza pause, la scenografia elementare.
Nell'opera di Celestini la Storia con la S maiuscola si mescola sempre con micro-storie e vicende personali, mentre l'irruzione del fantastico connota il suo lavoro come marcatamente popolare.
Scrive su Viaggi della Memoria, una rubrica di Viaggi, il supplemento de la Repubblica, nella quale racconta, in maniera spesso surreale, i luoghi che conosce attraverso le sue tournée.
Dal 2001 ha scritto e interpretato diverse trasmissioni radiofoniche per Rai Radio Tre, tra cui Milleuno, racconti minonti buffonti e quattro edizioni di Bella Ciao.
Dal 2006 partecipa alla trasmissione Parla con me condotta da Serena Dandini.
Quasi tutti i suoi spettacoli sono diventati libri, ma in particolare Storie di uno scemo di guerra (premio Bagutta, Fiesole e radio3-Fahrenheit) e La pecora nera (premio Anima) nascono come veri e propri romanzi.
Nel 2006 partecipa al film Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti.
Nel 2007 gira il documentario Parole Sante che racconta la vicenda di un collettivo autorganizzato di lavoratori precari (precariAtesia) nel più grande call center italiano (Atesia, situato a Cinecittà, periferia di Roma). Anche questa opera fa parte del progetto che da due anni lo vede impegnato nel tentativo di raccontare cosa significa la lotta di classe in un tempo nel quale si riesce con difficoltà a intuire che esista ancora una coscienza di classe. Prodotto da Fandango , viene presentato alla Festa del cinema di Roma nella sezione Extra.
Contemporaneamente esce il suo primo disco, anch'esso intitolato Parole Sante, dove sono raccolte le canzoni presenti negli spettacoli, nel documentario e alcuni inediti. Il disco ha ricevuto nel 2007 il Premio Ciampi come Miglior debutto discografico dell'anno.
Nel 2005, nel 2006 e nel 2008 ha partecipato al Concerto del Primo Maggio a Roma.


INFO
apertura porte: 20:30
inizio spettacolo: 21:30
biglietti:

parterre: 27 euro + d.p. / gradinata: 18 euro + d.p.

Teatro Romano Di Ostia Antica - apertura porte: 20:30 - inizio spettacolo: 21:30



 
 
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INFOS
PERIOD: from 05/07/2008 to 05/07/2008
CITY: Roma
NATION: Italy
VENUE: TEATRO ROMANO DI OSTIA ANTICA
ADDRESS: Via Dei Romagnoli 717 - OSTIA ANTICA (RM)
TELEPHONE: 06 5657149 / 06 45496305 / 333 2003429
FAX:
EMAIL: info@cosmophonies.com
WEB: http://www.ascaniocelestini.it
INSERTED BY: Antonio Leto
 
Ascanio Celestini
 
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