Una personale di Annabella Cuomo a cura di Vania Caruso
In una luce che non svela per proteggere, che nasconde dai predatori e dall’uomo, che allontana i facili simbolismi, vivono le rappresentazioni animali di Annabella Cuomo. Animali scomodi, impopolari, selvatici. Il ricevere inaspettatamente qualcosa che non si cerca, che non si conquista, che arriva all’improvviso; andando oltre la nostra volontà, non si rifiuta. Incontrare un animale selvatico è un regalo, è il momento in cui entriamo in contatto con le basi biologiche della vita. La Cuomo racconta la poesia della mitosi e la necessità della apoptosi. Un sentimento di bellezza e di dolore pervade i suoi animali, sdoppiandosi danno vita ad esseri reali nella coscienza. La stessa separazione di un unico afferma la necessità di catturare simultaneamente istinto e ragione, scienza e poesia, scolorendone i confini fino al raggiungimento dell’albedo. Pittoresco, grottesco, passionale, istintivo, primitivo, imperfetto, violento, morboso, malinconico, magico e miracoloso, termini Romantici per il lavoro di Annabella Cuomo, artista che nuota nell’ombra del mondo animale, mondo da esplorare alla ricerca della bellezza di una vita nascosta, essenziale, bestiale, vera. In ambienti umidi ma non morti, una mistica della scienza. Vania Caruso, Ilde Lazzara
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