“Esco dal presente, con la mente vado a ritroso, e tento di evocare le mie sorelle del passato. Mi guida la passione dell'incontro, Eppure nel momento in cui l'incontro si avvera, il movimento si arresta: le sorelle non ricambiano il mio desiderio. Nessuna di loro, che io ricordi, è stata ritratta a uno scrittoio, con la penna fra le dita, davanti a una finestra spalancata sull'ampiezza del mondo. Allo scrittoio siede lo sposo, il fratello, il padre, il suocero, l'abate, il notaio. La mancanza di una stanza non è forse una caratteristica connaturata all'esistenza femminile? È stata per prima la donna creativa a porsi questa domanda…” Grazia Livi, Da una stanza all’altra
Da una stanza all’altra Viaggio nella letteratura femminile del ’900 lettura spettacolo di Elisabetta Vergani drammaturgia e regia Elisabetta Vergani musica Filippo Fanò video Claudio Coloberti luci e suono Giulia Rota Foto di Margherita Busacca con voce: Elisabetta Vergani al pianoforte: Filippo Fanò logo donne teatro diritti
Lo spettacolo fa parte del progetto di PACTA , dei Teatri “Donne per un teatro dei diritti umani”, fino al 30 aprile 2011 al Teatro Oscar di Milano, con 6 spettacoli che suggeriscono una riflessione sul conflitto (o guerra) d’identità, individuale o collettiva, che ha segnato la storia del Novecento.
La drammaturgia dello spettacolo unisce le loro parole alla musica composta ed eseguita dal vivo da Filippo Fanò e alle immagini dei loro volti nel video di Claudio Coloberti.
Raccontare l'esperienza di donne scrittrici, poetesse, intellettuali nel cammino compiuto verso la consapevolezza del proprio nome, del proprio ruolo nella società, del diritto a quella "stanza tutta per sè" di cui ha scritto Virginia Woolf; raccontare l'esperienza di donne lacerate tra la vita quotidiana ed il loro sforzo di dare voce alla propria anima, corpo alla propria vocazione artistica. "Solo chi regna al centro di sè ha diritto ad una stanza" scrive Grazia Livi nel bellissimo libro di critica letteraria da cui ho mutuato il titolo di questo progetto. Sterminato è il materiale composto da prose, lettere, racconti, poesie, diari raccolto in questi anni di interesse e studio per questo tema. Innumerevoli le donne che nel loro percorso artistico se ne sono interessate o che ne hanno addirittura fatto il centro della loro opera.
Le stanze sono quelle di Marina Cvetaeva, Virginia Woolf, Milena Jesenska, Emily Dickinson, e Katherine Mansfield, Sono quasi tutte appartenenti al XX secolo, quello dell' emancipazione femminile, anche se tutte loro riconoscono un enorme tributo alle loro antenate dei secoli precedenti, dalle sorelle Bronte a Jane Austen, da Karoline von Gunderrode a George Elliot. La mappa di questo viaggio è composta dalle loro voci in una drammaturgia che intreccia la loro altissima produzione artistica alla loro biografia quotidiana, per abitare di nuovo le loro stanze, così difficoltosamente conquistate ma così mirabilmente arredate, scoprendo che le loro domande, a volte gridate, più spesso sussurate o bisbigliate, danno dignità e senso a noi, piccole donne e piccoli uomini del ventunesimo secolo.
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