La Compagnia Krypton fonda la sua poetica sull’esplorazione delle tecnologie e della loro applicazione sulla scena e nelle arti. Il suo lavoro ha un’attitudine interdisciplinare che si rivolge al mondo del teatro come a quello dell’architettura e delle arti visive, e l’attenzione all’indagine digitale è una forma di necessità, una risposta dovuta alla sua stessa identità. Krypton ha sempre legato la propria ricerca a progetti nati sotto il segno della sperimentazione tecnologica con creazioni che sin dagli anni Ottanta, cogliendo l’impulso del postmoderno, sono state radicalmente innovative, sia sul piano del linguaggio teatrale sia su quello della applicazione degli strumenti elettronici all’azione del corpo. L’uso della modulazione laser e la sua capacità di creare architetture e modificare lo spazio si delinea di volta in volta come una possibilità nuova, in divenire, di intervento sul mondo sensibile. A questa ricerca Krypton affianca un profondo lavoro sulla drammaturgia, dai testi di maestri del Novecento, come Beckett, Pinter e Jarry, alla rivisitazione di testi classici, alla giovane creazione contemporanea. Da anni, inoltre, la Compagnia persegue, per prima in Italia, una importante sperimentazione sulla lingua calabrese, sfruttandone l’arcaicità e la carica espressiva e dirompente. In tutte le sue sperimentazioni Krypton mantiene vigile l’attenzione nei confronti delle pratiche artistiche più avanzate, continuando a esplorare un teatro che non è mai scontato. Il suo teatro è inteso come forma d’arte e di creazione conoscibile, un teatro che rappresenta in ogni caso il luogo del corpo, dove la carne è protagonista. La tecnologia, vista come estensione espressiva o strumento di duplicazione e deformazione, rappresenta la vibrazione della carne. Il lavoro di Krypton, dunque, approfondisce le relazioni tra il corpo teatrale e gli apparati tecnologici linguistici audio visuali, e attiva processi creativi che favoriscono la nascita di strumenti di misura delle sensibilità, dei sentimenti, delle tensioni che nella più antica forma di espressione dell’uomo restano ineludibili. La sede stabile della compagnia è il Teatro Studio di Scandicci (Firenze), e qui, da oltre quindici anni, Krypton ha fondato un concreto laboratorio permanente dedicato all’innesto delle tecnologie digitali all’interno della dimensione creativa, dalle arti sceniche alle sue contaminazioni con l’architettura e la visual art, la poesia, la musica.
Le quattro platee che circondano il palcoscenico vengono trasformate in quattro set scenografici per un uso assolutamente inedito della sala, mentre il pubblico, libero di muoversi, viene collocato al centro di un vero e proprio sistema quadriscenico e quadrifonico agito virtualmente e fisicamente dai tredici interpreti. Per dar vita a questo complesso disegno teatrale, Cauteruccio ha coinvolto diciotto giovani attori, performer e tecnici, guidati da vari collaboratori-docenti in QPT - Quadriscenia della Percezione Teatrale, un percorso di Alta Formazione finanziato dalla Provincia di Firenze con fondi FSE dell’Unione Europea. L’esito finale di questo percorso è VOCE OFF-CORPO IN / IMMERSIONI, un progetto di teatro “immersivo” nel quale la voce abbandona il corpo e si trasferisce nell’organicità morfologica dello spazio architettonico, secondo la lezione beckettiana molto cara al regista. Il corpo, invece, sottratto alla potenza della parola, si fa macchina generatrice di energie in un’intensa relazione con lo spazio. Ancora una volta Cauteruccio torna in scena scaraventando il suo corpo estremo nella mischia e offrendolo come materia disponibile e motore delle azioni, delle accelerazioni, delle frantumazioni, in tutta la sua fragilità, solitudine, indecenza insieme al desiderio e alla passione, nella consapevolezza dell’impossibilità di controllare l’opera che proprio nel suo sfuggire riesce a manifestarsi. Nell’opera che assume le caratteristiche di un viaggio sensoriale, Cauteruccio e gli attori, i performer e i tecnici agiscono e creano simultaneamente. La voce vola dentro il corpo organico dello spazio, i corpi volano nel magma immateriale delle immagini per rimanere sospesi nell’attesa. La struttura testuale si compone di frammenti da pagine di Beckett, Pessoa, Majakovskij, Petrarca, Bataille e da parti originali, scritte in seno al laboratorio formativo da Marco Palladini e da Giancarlo Cauteruccio.
Voce Off – Corpo In / Immersioni un progetto di Giancarlo Cauteruccio attori/performer Clio Abbate, Laura Bandelloni, Irene Barbugli, Giorgio Coppone, Umberto D’Arcangelo, Francesco De Francesco, Maria Luisa D’Introno, Giuseppe Insalaco, Mattia Macchelli, Chiara Moretti, Giulia Pizzimenti, Marta Vitalini, Silvio Zanoncelli e con Giancarlo Cauteruccio operatori delle tecnologie Giulia Broggi, Marco Cardone, Gioia Di Biagio, Maddalena Giansanti, Claudio Signorini collaborazioni artistiche e operative progetto drammaturgico - Marco Palladini azioni coreografiche e acrobatiche - Nicole Kehrberger studio della voce - Monica Demuru, scenografia - Loris Giancola video - Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi, luci - Mariano De Tassis musica elettronica - Johnny Boy audio - Simone Marrucci costumi e assistenza alla regia - Massimo Bevilacqua
QPT Quadriscenia della Percezione Teatrale un Progetto di Alta Formazione per lo Spettacolo dal Vivo finanziato dalla Provincia di Firenze con Fondi FSE dell’Unione Europea nel Quadro del P.O.R. Obiettivo 2 2007-2013
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Regione Toscana, realizzato da Consorzio Pegaso, Compagnia Teatrale Krypton/ Scandicci Cultura/Regione Toscana/MIBAC |