Ouzo amaro. La tragedia greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras / Patrizio Nissirio / Fazi Editore
La tragedia dei greci onesti viene ripercorsa nel volumetto Ouzo amaro. La tragedia greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras (Fazi Editore, 2012) del giornalista di origini elleniche Patrizio Nissirio, responsabile del servizio ANSAmed, corrispondente ad Atene fino al 2004 ed inviato in Grecia nelle fasi cruciali della crisi.
L’ouzo è la bevanda regina dell’estate, evoca spiagge greche assolate, mare di cristallo, giornate pigre in attesa di sedersi in taverna ad ascoltare le malinconiche evoluzioni musicali del bouzouki. In Grecia questa immagine paradisiaca si sta sciogliendo – proprio come il ghiaccio nell’ouzo – in una situazione drammatica, sconosciuta a qualsiasi altro paese europeo dagli anni Sessanta in poi. Per questo ho voluto chiamare il mio libro sulla crisi greca “Ouzo amaro”: l’idea è che una cosa buona, solare, positiva, possa trasformarsi in qualcosa di imbevibile, indigesto, forse anche velenoso. Proprio come il “Riso amaro” del capolavoro neorealista di De Santis: un frutto prezioso della terra e dell’acqua che diventa dramma umano, sociale, storico.
È la tragedia dei greci onesti quella che viene ripercorsa nel volumetto ούζο amaro. La tragedia greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras (Fazi Editore, 2012) del giornalista di origini elleniche Patrizio Nissirio, responsabile del servizio ANSAmed, corrispondente ad Atene fino al 2004 ed inviato in Grecia nelle fasi cruciali della crisi.
Dall’inizio della catastrofe, fissato significativamente al 2004, quando le Olimpiadi di Atene aprirono una voragine finanziaria destinata a pesare sul futuro stesso dello sport greco –la squadra olimpica nazionale ha aperto i giochi di Londra 2012 con soli settantacinque atleti, la metà di Pechino 2008 – alla vittoria della Nea Dimokratia di Samaras nelle elezioni legislative, Nissirio ricostruisce le cause e i numeri della crisi economica, del debito pubblico e delle richieste della comunità internazionale.
Le gravi responsabilità vanno ricercate tanto nella cattiva gestione del debito pubblico da parte della classe politica che ha permesso il dilagare della corruzione, del clientelismo, della speculazione edilizia e dell’inefficienza, quanto nella speculazione finanziaria internazionale e delle grandi banche d’affari, con la complicità dei partner economici europei – Francia e Germania in testa - che hanno spinto Atene ad investire miliardi di euro in armamenti di cui non aveva alcun bisogno.
Al piglio analitico, Nissirio unisce lo sguardo profondo del reportage attraverso il racconto dei drammatici scontri di piazza Syntagma, in occasione della manifestazione del 12 febbraio 2012, e della vita quotidiana del popolo greco tra il dilagare della disoccupazione, i suicidi legati ai debiti e l’esponenziale aumento della criminalità, mentre la crescita del numero dei cani randagi ha causato lo scoppio di un’epidemia di cimurro.
Non mancano i riferimenti ai segnali di resistenza, creatività e vitalità nell’affrontare la crisi, come la campagna internazionale RepowerGreece, che coinvolge molteplici settori di interesse strategico, e l’iniziativa Hire a Greek, dedicata a tutti gli imprenditori di successo di origine greca, che sono invitati ad assumere i giovani connazionali in difficoltà.
Nissirio conclude auspicando un profondo cambiamento del paese e delle pratiche di gestione della cosa pubblica. Altrimenti il gol elettorale di Samaras sarà come quello del suo omonimo in nazionale: un pareggio momentaneo, una sconfitta rinviata di qualche minuto, un’illusione seguita da un’eliminazione umiliante dall’Europa.
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