The image of the cover strikes : a headless man, penetrated from the sea with a blue jacket, who unbutton his trouseurs with red hands - I think - from too much cold and sea on the background white sea conflict with the black clouds. He seems to respond to the motion of his fiery soul, which suggests not hesitate to abandon the insurrection of his heart, pierced by endless waves of desires.
In the 1996 Einaudi published a Ridiculous Fate, the novel written by Fabrizio De Andre and Alessandro Gennari.
In 2008 Daniele Costantini has a movie: love that comes, that love go. Sometimes autobiographical tale, as told his the first meeting in Mantova.
The image of the cover strikes : a headless man, penetrated from the sea with a blue jacket, who unbutton his trouseurs with red hands - I think - from too much cold and sea on the background white sea conflict with the black clouds.
He seems to respond to the motion of his fiery soul, which suggests not hesitate to abandon the insurrection of his heart, pierced by endless waves of desires.
They say it is the fictionalized story of Bocca di rosa.
Is it?
I don’t know whether a love story or a story of hope.
Is it the story of chasing dreams? Is it the story of dreamers, losers? Is an interweaving of stories and lives, for a bond.
The book intrigues the reader from the first page, since the conversation in a train compartment, between a priest a doctor and a Sardinian shepherd. There are the 60s.
The initial context is a bucolic Cagliari, where Salvatore return , a major player, escaped a condemnation through testimony preceded by "a sudden memory." Cagliari, however, doesn’t belong anymore. His wife remarried his cousin, Salvatore decides to leave.
In Genoa, the "town teeming with busy people" where "music ever heard came from the windows and doors'', trying to rebuild his live.
He falls in love with a prostitute who has a shy and naive girl. His love pushes him to confront his master, Charles, asking him, in exchange for money, the freedom of his beloved Veretta.
Charles is the typical insecure man who lives with his mother, but submit other womens to demostrates his virility. He reads only comics, perhaps they are laziness or maybe are his passion. He doesn’t reject the company in the usual nightclubs, infact his life seems to appreciate in value in relation to this exit , promptly drowned in a glass of vodka. He dreams, dreams far lands, dreams freedom. Find confirmation of the existence of love in a woman, determined, passionate and turbulent, who inevitably change Charles.
Then there’s Bernard, an intellectual, his life seems born from a mythological book. He was a revolutionary who fought for the common well, but then passed to the crime'' with the expression of one who has know life not find anything interesting.'' Even he keeps its aspirations: to design the future society through conferences, lectures, seminars, to steer young people towards a new mean of politic. He wire his destiny to those of Salvatore and Charles, organizing the stroke that could change their lives.
The story follows a excite rhythm , there aren’t surprises that reflect about life and his meaning.
"What’s live, suffer and all the rest?". "Nothing" - Bernard replied - " nothing as individuals who understand only what we can destroy.
In this endless generosity I see what I've ever tried in anarchy: absolute freedom incomprehensible to our explanation, that I naturally call God. "
In this sentence we find the thought of De Andrè, his continues research of freedom, full of authentic spirituality.
Exciting.
To read.
Un destino ridicolo / F. De Andrč, A. Gennari / Einaudi
Quello che colpisce sin da subito è l'immagine in copertina: un uomo senza testa, penetrato dal mare, con una giacca blu acceso, che si sbottona i pantaloni con le mani arrossate - credo - dal troppo gelo, e sullo sfondo il mare bianco in contrasto con il nero delle nuvole.
L'uomo sembra rispondere al moto impetuoso della sua anima, che gli suggerisce di abbandonarsi senza remore all'insurrezione del proprio cuore, perforato da infinite onde di desideri.
Era il 1996 quando Einaudi pubblicò Un destino ridicolo, romanzo scritto a quattro mani da Fabrizio De André e Alessandro Gennari. Nel 2008 Daniele Costantini ne ha tratto un film: Amore che vieni, amore che vai.
Racconto a tratti autobiografico, poiché racconta il primo incontro dei due a Mantova.
Quello che colpisce sin da subito è l'immagine in copertina: un uomo senza testa, penetrato dal mare, con una giacca blu acceso, che si sbottona i pantaloni con le mani arrossate - credo - dal troppo gelo, e sullo sfondo il mare bianco in contrasto con il nero delle nuvole.
L'uomo sembra rispondere al moto impetuoso della sua anima, che gli suggerisce di abbandonarsi senza remore all'insurrezione del proprio cuore, perforato da infinite onde di desideri.
Dicono che sia la storia romanzata di Bocca di rosa. È cosi? Non so se sia una storia d'amore o una storia di speranza. È la storia della rincorsa ai sogni? È la storia dei sognatori, degli illusi, degli sconfitti?
È un intrecciarsi di storie e di vite, destinate ad un legame.
Il libro intriga il lettore sin dalla prima pagina, sin dalla conversazione, in uno scompartimento del treno, instaurata tra un prete un medico e un pastore sardo.
Sono gli anni '60. Lo scenario iniziale è quello di una Cagliari bucolica, in cui fa ritorno Salvatore, uno dei protagonisti principali, scampato a una condanna grazie ad una testimonianza preceduta da "un ricordo improvviso". Cagliari, però, non gli appartiene più. Vista la perdita della moglie risposatasi con il cugino, Salvatore decide di allontanarsi.
A Genova, "città brulicante di persone indaffarate" le cui "musiche mai udite uscivano dalle finestre e dalle porte'', cerca di rifarsi una vita. Si innamora di una prostituta che ha i tratti di una bambina timida e ingenua. Il suo amore lo spinge ad affrontare il suo protettore, Carlo, chiedendogli, in cambio di denaro, la libertà della sua benamata Veretta.
Carlo è il tipico uomo insicuro che vive con la madre, ma che sottomette le altre donne per sottolineare la sua virilità. Legge solo fumetti, forse per la sua indolenza o forse perché sono la sua passione. Non disdegna la compagnia nel consueto night club, anzi la sua vita sembra acquistare valore in relazione alle sue uscite in grande stile, affogate puntualmente in un bicchiere di vodka. Sogna in continuazione, sogna terre lontane, sogna la libertà. Trova conferma dell'esistenza dell'amore in una donna, determinata, appassionata e turbolenta, che inevitabilmente lo cambierà.
Poi c'è Bernard, un intellettuale, la cui vita sembra partorita da un libro mitologico. Di lui si sa che è stato un rivoluzionario e che ha lottato per il bene comune, ma è poi passato alla criminalità ''con l'espressione di chi ha percorso la vita senza trovarci nulla d'interessante''. Anche lui, nonostante tutto, conserva le sue aspirazioni: progettare la società del futuro attraverso convegni, lezioni, seminari, in modo da indirizzare i giovani verso un nuovo modo di fare politica.
È lui ad intessere il suo destino a quello di Salvatore e Carlo, organizzando il colpo che potrebbe cambiare il corso delle proprie vite.
La storia segue un ritmo concitato, ergo non mancano colpi di scena che ammutoliscono e fanno riflettere sulla vita e sul suo senso.
"A cosa serve vivere, soffrire e tutto il resto?". "A niente" - rispose Bernard - "non a niente in assoluto, ma a niente per quanto ci riguarda come individui che comprendono solo ciò che possono distruggere. E in questa infinita gratuità intravedo quello che ho sempre cercato nell'anarchia: una libertà assoluta, incomprensibile ed estranea alle nostre spiegazioni, qualcosa che mi viene spontaneo chiamare Dio".
In questa affermazione si ritrova il pensiero di De André, la sua continua ricerca della libertà, intrisa di autentica spiritualità.
Appassionante, travolgente. Da leggere tutto d'un fiato.
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De Dieux /\ SuccoAcido