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Writing - Poetry & Tale's Room - Article | by SuccoAcido in Writing - Poetry & Tale's Room on 17/09/2005 - Comments (0)
 
 
 
Domenica Vedo Doppio

... ben venga l'ascolto esoterico, se siamo disposti a spendere 100 milioni per lo stereo ed altrettanti per trasformare il salotto in una camera anecoica.

 
 

Un televisore tedesco che sfida col suo peso le ultime resistenze del mobiletto da salotto, una poltrona color salsiccia-fredda che favorisce comode posture orizzontali, un desolato sciabattìo da corridoio che contamina tutto di noia, in due parole: domenica pomeriggio.

Mentre indugio davanti lo schermo con la fantozziana speranza di veder trasformati uomini di governo in procaci spogliarelliste, d’improvviso vengo folgorato da un’elegante pubblicità sui nuovi orizzonti dell’home video.

Scorrono in rapida successione: una sala bianca, un aerodinamico divano di cotone rosso e tre sorrisi madreperlati della più classica famigliola in moderna formula 2+1.

Chiude la scena l’apparizione galleggiante di un megaschermo, ultra-piatto ed ultra-inaccessibile-alle-tasche-di-un-qualsiasi-onesto-lavoratore, che ha il potere di portare il cinema di fronte alle pupille azzurrocielod’Islanda del giovane trio, senza le frettolose ricerche di un parcheggio alle porte del cinema di turno, senza le file fumose e indisponenti al banco dei biglietti, senza intervalli pubblicitari né appiccicosi stuzzichini.

"Il cinema in casa! I prodigi del surround! Gentili utenti, comprate anche voi un lettore DVD! Il futuro è alle porte…"

Così convincente da spingermi a ringraziare personalmente il signor Sony e multinazionali annesse di averci donato questo nuovo gioiello tecnologico.

Così coinvolgente da indurmi a ripassare gli argomenti più cari al purista dell’HI-FI appassionato di DVD, per capire quanto veramente l’umanità possa aver bisogno di questo formato.

Alimentate dal furore sacro dei puristi dell'HI-FI, dal diffondersi a macchia d'olio dei masterizzatori e dalla saturazione del mercato, le grandi multinazionali -fra cui spicca la Sony- hanno deciso che il CD non andava più bene. A lato del SACD, vera rivoluzione per persone interessate all'ascolto esoterico, si è mossa così un'altra tecnologia: il DVD. Molto "volgarmente" il DVD non è altro che un CD con pits molto ravvicinati, che consentono ad un laser (di dimensione inferiore) di leggere più informazione. Esistono differenti standard, per cui abbiamo capacità dai 4.7 fino ai teorici (non formattati) 18 Gigabytes. Non è un mistero che la NASA operi già con supporti da centinaia di Gigabytes grazie a laser "molecolari". Altra caratteristica del DVD è quella di essere costituito da differenti layers (strati) e di poter essere letto da diversi laser. Ecco spiegata la miriade di formati.

Passando dal tecnologico al pratico, monsieur DVD viene presentato come un supporto di elevate risoluzioni (fino a 24bit/192 Khz), supporto di formati multi-canale (perché lo stereo non e' abbastanza...deve essere per lo meno surround), supporto di formati misti nonché possibile futura unificazione dello standard video e audio (non più cd e videocassetta ma unico disco).

Andando sul primo punto, la stessa crescita stellare e successo commerciale dell'MP3 dovrebbero farci capire come nessuno, in realtà, abbia bisogno di un nuovo formato ad alta risoluzione.

L'MP3 è uno standard ad alta compressione ed è lossy (ovvero le frequenze perse non sono recuperate dal decoder al momento della riproduzione). Ciononostante, per la grande massa nella sua forma di encoding a 128kbps è assolutamente accettabile e difficilmente distinguibile dal CD.

A parte tutti i principi psico-acustici sui quali l'algoritmo di encoding si basa, il rapporto di compressione arriva tranquillamente a 4:1, ovvero se l'informazione è 100, sentiremo 25.

Inoltre, la musica cosiddetta moderna va verso una riduzione della gamma dinamica visto che, per via delle caratteristiche dell'orecchio umano, "più alto di volume è meglio" (fenomeno che spiega il successo dell'hip-hop e la ricerca spasmodica del loud mix a tutti i costi).

Fatti i complimenti ai geni acustici della Fraunhofer, appare quindi evidente l’inutilità dei144dB di gamma del DVD.

A questo punto entra in gioco l’eccellentissimo purista dell'HI-FI con il suo giradischi esoterico da 10 milioni:"..e che mi dici della musica classica?".

Dico che effettivamente l'elevamento della frequenza di campionamento, con il relativo innalzamento della soglia di Nyquist, porta alla masterizzazione sul supporto di frequenze superiori ai 20KHz (le famose frequenze che è possibile sentire sul giradischi da 10 milioni...forse). Ma queste frequenze viaggiano per una distanza inferiore a parità d'energia, comparate con frequenze di lunghezza d'onda superiore. Allo stesso tempo, per il principio di diffrazione/rifrazione, sono estremamente direzionali. Altro particolare è che noi non sentiamo, tramite orecchio, frequenze superiori ai 20KHz (nemmeno quando siamo ancora nella culla)!

Queste considerazioni portano alle seguenti deduzioni: necessitando di maggiore energia, tali frequenze soffrono di maggiore attenuazione lungo il loro percorso (attenuazioni di 40-50dB nello spazio di metri). Il loro carattere estremamente direzionale poco si adatta alla presenza di ostacoli lungo il cammino, non potendo "girare" come fanno le basse frequenze. Inoltre, la piccola lunghezza d'onda da adito a maggiori distorsioni di fase e conseguenza perdita in chiarezza e contenuto armonico.

La natura reale di una stanza e l'inquinamento magnetico, in cui siamo immersi, sono un altro fattore di disturbo. Il comportamento induttivo di un cavo medio (analogico o digitale non ottico) "sega" di per sé le altissime frequenze, agendo da filtro passa-basso anche sulla nostra bella cassa elettrostatica nuova di zecca.

Conclusione: ben venga l'ascolto esoterico, se siamo disposti a spendere 100 milioni per lo stereo ed altrettanti per trasformare il salotto in una camera anecoica.

L'altro vantaggio del DVD è il supporto dei formati multi-canale tipo surround (m'accattai u' decoder surraund accussì mi viu i film cull'esplosioni e i pistulettate). Altra fregatura. La differenza fra il cinema e casa non è solo la poltrona di velluto ed il popcorn. Al cinema, ascoltiamo tramite impianti multicanale THX e SDDS (la Sony ancora una volta). Impianti 7:1 ed 8:1 sono abbastanza comuni. Questi impianti, leggendo una traccia su pellicola composta da 7 o 8 tracce separate, sono definiti multi-canale discreti. A casa invece, l'ascolto viene da un decoder che legge al massimo 4 canali (Left Right Centre Surround) e "spara" in un finto multi-canale. I canali addizionali sono ottenuti tramite processi matematici all'interno del decoder. Nella peggiore delle ipotesi, il canale surround (quello delle esplosioni e pistolettate) puo' essere ricavato tramite estrazione della componente stereo del segnale e opposizione di fase fra i canali per dare l'effetto di spazialità.

Ultima considerazione riguarda la distanza di ascolto che pregiudica l'accurata riproduzione delle frequenze alte sommerse dai segnali caratterizzati da ampiezza maggiore, in base ad un noto principio di psicoacustica chiamato masking.

Risultato: ancora una volta il surround è meglio perché il volume è più alto.

Nel campo musicale la questione è ancora più ridicola. L'unico genere musicale che puo' beneficiare del surround è la musica elettronica; l'unico stile non visivamente collegato alla presenza di un insieme di musicisti sul palco in posizioni prestabilite.

Data la scarsa propensione del cervello ad identificare correttamente la posizione laterale (se non in termini macroscopici), sembra ridicolo fare un panning del primo violino di un'orchestra fra gli speakers frontali e quelli posteriori (a meno di non diffondere un nuovo trend fra i solisti consistente nell'alzarsi e correre fra l'audience). Com’è altresì non giustificabile rinunciare al CD perché con il DVD "posso mettere il riverbero della chiesa o gli applausi del pubblico sugli speakers posteriori".

Si aggiunga la riduzione dello sweet spot, ovvero dell'area di ascolto caratterizzata dall'assenza di early reflections e di problemi di fase, che costringe l'ascoltatore a sedere in una zona ben precisa, a meno di non volere ascoltare una versione non-realistica del prodotto contro i benefici del multi-canale.

Per quanto riguarda i sottotitoli del DVD Video… niente da dire se non che si potrebbero imparare le lingue e comprare i film in lingua originale… tanto la maggior parte dei film in DVD saranno in inglese… (a quando Kiarostami in iraniano?).

Unificazione del formato? Questo introduce la farsa più grande e la cruda verità di questa prima puntata sul DVD. In realtà dietro il nome DVD si celano decine di formati differenti. Il prodotto unico sarà pronto solamente quando la Sony, la Philips, la Toshiba e gli altri giganti dell'elettronica, si metteranno d'accordo sulla spartizione del malloppo. Il successo incontrollabile dell'MP3 ha messo sull'attenti le multinazionali. Il CD come supporto ha saturato il mercato ed a meno di un improvviso sbarco degli alieni, non ci sono altri abitanti del pianeta Terra a cui propinarlo. Ecco perché è venuto fuori il DVD.

Sfortunatamente il signor Sony, che è padrone del mondo, ha trovato un inatteso ostacolo nella Philips, tenutaria dell'invenzione e brevetto del CD. Ciò ha portato ad un ritardo del lancio del SACD in quanto non confacente agli standard del Red Book (solamente per via del peso politico della Philips). Nel frattempo, visto che si deve conservare la posizione nel mercato, ci è stato detto che il CD non è più all'altezza del 21^ secolo.

La Sony è una delle 5 multinazionali che controllano, da sole, il 95% del mercato discografico internazionale. Il restante 5% opera indirettamente per portare ancora più soldi nelle casse delle majors. Come? Questi grandi nomi (la Sony anche stavolta prima della classifica) stanno acquistando tutti i copyright per i sistemi di protezione e compressione audio presenti sul mercato (il DVD stesso usa un formato di compressione non distruttivo chiamato AC-3). Qualsiasi disco, che esce con i nuovi sistemi di protezione, paga dazio alle majors ovvero quando compriamo il disco degli Autechre, stiamo pagando anche Britney Spears.

Il DVD non ha spazzato via il CD solo grazie alla strenua lotta degli hackers ed ai wizard della programmazione, che scraccano quotidianamente tutte le protezioni. Ecco perché Microsoft e gli altri colossi dell'informatica, sembrano orientarsi nel campo della protezione hardware univoca con il progetto Palladium.

Sony ci schiavizza, da una parte comprando i sistemi di protezione e quindi affogando le piccole industrie ed etichette, dall'altra forzando il DVD come esigenza per il futuro.

Ben vengano i progressi qualitativi nella fruizione della musica, ma certamente ci stanno vendendo una tecnologia di cui il 90% di noi non ha bisogno. Oltretutto, come Microsoft insegna, perché vendere subito un processore ultra-potente e bloccare il mercato per 2 anni, quando si possono vendere 10 processori leggermente più potenti nello stesso spazio di tempo?

Il lunedì successivo, appena uscito dallo stato di minorità domenicale, avvio la consueta ricerca di cd vergini a non più di 40cent cadauno. Così facendo, m’imbatto nel solito commesso arrogante che -snocciolando qualche parola difficile imparata a memoria dalla pubblicità di cui sopra- cerca di dimostrare come vuota sia la mia esistenza senza un lettore dvd ed impianto annesso. Deja vu.

 


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pen: Enzo Brandi

 
 
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