presentazione fumetto MERCOLEDI 13 MAGGIO 009, ore 21,00
Un sogno turco un libro di Giancarlo De Cataldo e Giuseppe Palumbo
Rizzoli
incontro con Giuseppe Palumbo e Alberto Sebastiani Giancarlo De Cataldo interviene al telefono
Quando due grandi talenti artistici si incontrano possono dar luogo a un terribile incubo o a un bellissimo sogno. Questa storia è entrambe le cose: è ispirata da pulsioni e inquietudini, da fantasmi di oppressione e libertà. È una visione che nasce in un paesaggio brullo e deserto. Davanti alle rovine di una città, due uomini si fronteggian un vecchio reso saggio dalla vita e il soldato venuto per ucciderlo. Quale filo segreto e invisibile lega questi due destini? Da quanto si inseguono senza raggiungersi? Prima di morire il vecchio ha qualcosa da raccontare: tutto comincia con il ricordo di un cortile rinchiuso da alte e anguste mura. Di un ragazzo povero e insofferente della povertà che agogna di correre l’avventura per le strade del mondo. Di una musica misteriosa e sbagliata. Di una rivolta, o forse una rivoluzione, e di un assassinio insensato. Di una fuga. Il racconto del vecchio scioglie, mescola, unisce, rivela, si tinge di molti colori. Mette i due uomini a nudo. Prepara una nuova fuga. Quella definitiva, forse. Un Giancarlo De Cataldo sorprendente, lontano dai toni e dai luoghi consueti, ci regala una vicenda dal sapore esotico, che affronta temi universali come l’ansia per la vendetta e la tensione per il riscatto. La sceneggiatura e i disegni di Palumbo la reinterpretano graficamente attraverso chiaroscuri pittorici e scenografie di grande fascino, che evocano atmosfere di terre conturbanti e misteriose.
Giuseppe Palumbo ha collaborato giovanissimo con riviste storiche come “Frigidaire” e “Cyborg” e ha fatto parte dello staff di “Martin Mystère” e di “Diabolik”. Nel 2007 insieme a Massimo Carlotto ha pubblicato Tomka. Il gitano di Guernica (Rizzoli).
Giancarlo De Cataldo è nato a Taranto e vive a Roma, dove è giudice presso la Corte d’Assise. Scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e di sceneggiature, ha pubblicato molti libri. Il più celebre è Romanzo criminale (2002), da cui è stato tratto l’omonimo film di Michele Placido; l’ultimo è L’india, l’elefante e me (Rizzoli 2008). Collabora, tra gli altri, con il magazine del “Corriere della Sera” e “l’Unità”.
Alberto Sebastiani collabora con il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna e scrive per le pagine culturali di "la Repubblica - Bologna" e "La Gazzetta di Parma". Il suo ultimo libro è Le parole in pugno. Lingua, società e culture giovanili in Italia dal dopoguerra a oggi (Manni, 2009)
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