‘Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, di isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto’. (Jorge Luis Borges) |
ll tema del paesaggio, prima considerato genere minore, divenne poi elemento indispensabile per la narrazione di gesta e passioni, ed ancora genere autonomo e sperimentale. Oggi è divenuto un affascinante mezzo di interpretazione della poetica degli stati d'animo. Proprio per il suo suggerire sensazioni con straordinaria immediatezza, il paesaggio ha esercitato e continua ad esercitare un forte fascino sugli appassionati d’arte. La mostra sul ‘Il paesaggio imperfetto’ approfondisce quel profondo legame che unisce intimamente i luoghi al vissuto e alla personalità dell’individuo. E’ il riflesso del nostro sguardo sul mondo: è una visione puramente soggettiva, legata ai ricordi, alle emozioni, all’esistenza riferita ad un luogo. Il legame affettivo che si crea è determinante e irrinunciabile: un albero, l'orizzonte del mare, l'odore di una strada, una casa particolarmente significativa. In contrapposizione con il paesaggio esterno, quello che appare ai nostri sensi è la visione di un luogo ‘imperfetto’ sempre mediato da un paesaggio interno, nascosto e mutevole. La nostra vita è quindi plasmata dalla presenza costante di quel paesaggio, fatto di persone, di immaginari, di cose, sempre vivo nella nostra esistenza.
Opere di: Eleonora Maria Barbaro, Francesco Baronti, Cerasola Valentina, Nicola Giampietro, Gero Maria Gravotta, Cristina Madini, Fabio Masciangelo, Clara Nicese, Maurizio Piccirillo.
a cura di Cristina Madini
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