Puglia's art work takes as its starting point the re-appropriation of visual fragments related to our cultural history, in the spirit of a modern-day /flaneur/. Employing documents from his personal archives or anonymous sources illustrating past archaeological and anthropological research, Puglia aesthetically transforms these photographic traces. In this process, the formal quality of the original documents -- which at any rate are lost to us -- are voluntarily disregarded, and the material is stripped of its original meaning. In the resulting work, Puglia offers us infinite possibilities to recreate these images in our own imagination.
s.t. foto libreria galleria presents a selection of recent works (2004–2008) by Salvatore Puglia.
Born in Rome in 1953, Puglia studied history and history of art. In his thirties, he decided to pursue his academic investigations through various visual media. Puglia's art work takes as its starting point the re-appropriation of visual fragments related to our cultural history, in the spirit of a modern-day /flaneur/. Employing documents from his personal archives or anonymous sources illustrating past archaeological and anthropological research, Puglia aesthetically transforms these photographic traces. In this process, the formal quality of the original documents -- which at any rate are lost to us -- are voluntarily disregarded, and the material is stripped of its original meaning. In the resulting work, Puglia offers us infinite possibilities to recreate these images in our own imaginations.
Visit the following websites, for further information:
http://spuglia.free.fr
www.stsenzatitolo.it
Salvatore Puglia time drip
Volutamente disattento alla qualità delle immagini che utilizza, l’artista vede anzi nel “maltrattamento” dei materiali fotografici una delle tappe decisive del suo percorso creativo. Puglia riquadra e ingrandisce le foto, le fotocopia in bianco e nero su fogli di acetato in modo che la trasparenza permetta un intervento retrostante, le sovrappone ad altre fotografie, le vira in corso di stampa, e soprattutto interviene su di esse con colature di colore rosso.
s.t. foto libreria galleria presenta i lavori realizzati da Salvatore Puglia tra il 2004 ed il 2008: una quarantina di opere di matrice fotografica che documentano il percorso più recente dell’artista, nato a Roma nel 1953 e residente da diversi anni in Francia. Storico e storico dell’arte di formazione, Puglia ha poi virato nella direzione di una propria ricerca estetica, continuando però ad utilizzare i materiali del suo precedente percorso di studioso. Il suo lavoro nasce infatti dal recupero di una serie di frammenti visivi della nostra storia culturale: foto che documentano aspetti diversi di un passato più o meno remoto, e di fronte alle quali l’artista ripropone l’attitudine tipica del flaneur novecentesco, animato da un’insaziabile curiosità e da un reiterato desiderio di appropriazione. Attingendo ad un archivio personale di immagini di straordinaria forza e suggestione (alcune da lui stesso realizzate, la gran parte da altri, spesso anonime, trovate o recuperate anche dai libri), Puglia opera una serie di interventi di manipolazione su queste “fonti”, con l’obiettivo di sottrarre la traccia fotografica al suo originario intento di documentazione. Volutamente disattento alla qualità delle immagini che utilizza, l’artista vede anzi nel “maltrattamento” dei materiali fotografici una delle tappe decisive del suo percorso creativo. Puglia riquadra e ingrandisce le foto, le fotocopia in bianco e nero su fogli di acetato in modo che la trasparenza permetta un intervento retrostante, le sovrappone ad altre fotografie, le vira in corso di stampa, e soprattutto interviene su di esse con colature di colore rosso. Il titolo della mostra -time drip- intende infatti evocare le storiche ‘sgocciolature’ (il dripping) sulla tela di Jackson Pollock. La fotografia perde dunque progressivamente la propria autonoma identità di documento cartaceo e bidimensionale, diviene parte di un progetto di ritessitura simbolica del reale che a sua volta si sviluppa come un processo di ri-messa in scena delle immagini.Lavorando su un repertorio figurativo assai articolato -frammenti di opere dell’antichità; scorci di musei e depositi archeologici, pose aggraziate di maestri di ginnastica, visioni panoramiche dello zoo di Roma- Puglia propone in questo caso due diverse serie di metamorfosi dell’immagine-documento.In nucleo centrale della mostra- che propone solo pezzi unici- è costituito da quelle opere in cui è la dimensione della teca a dare un esito conclusivo al lavoro dell’artista-archeologo. Parallelamente, vengono esposti dei lavori di formato più piccolo, in cui la foto si presenta come un reperto inclassificabile, frutto appunto di una molteplicità di sedimentazioni della storia, della tecnica, o forse della natura: una sorta di tavoletta, con una cornice di piombo e vetro, per custodire un’immagine in bianco nero già segnata da ulteriori interventi materici e tracce di colore. Una documentazione assai ampia e circostanziata del lavoro di Salvatore Puglia è proposta sul sito web dell’artista: http://spuglia.free.fr
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