Immobile Mostra fotografica di Dario Guarneri Come scrive Franco Rella in Ai Confini del Corpo "Viviamo in un palpito di nulla, il nulla dello sfondo su cui si svolgono i nostri atti e le nostre azioni che chiama, esige l'apparizione della forma pur essendo esso stesso la forma nulla che scivola come un niente sulla superficie dello sfondo". Il Corpo Immobile protagonista dell'opera di Dario Guarneri, si situa in questo precario equilibrio, in un'immobilità che non è stato definitivo, ma sospensione in bilico tra l'essere e il nulla. Sono figure che emergono dal nero, colore dell'informe e del caos che trattiene dentro di sé la potenza inespressa. La corda che blocca la figura si carica della tensione del movimento, quindi dall'essere elemento che trattiene diviene segno bianco che come un colpo di frusta rompe la stasi del nero. Così l'immobilità è sempre in procinto di essere spezzata dallo sforzo del corpo che si oppone alla vertigine del vuoto. Il corpo diventa segno, gesto che incide, squarcia il fondo del nulla cercando di liberarsi dal peso della materia, e attraverso il gesto il corpo nasce dall'immobilità della carne. Ma allo stesso tempo lo sfondo risucchia le figure nell'indistinto, si crea così un doppio movimento: quello centrifugo del corpo che tenta di emergere e di “liberarsi”, e quello centripeto del nero che lo trattiene cercando di riassorbirlo. Di conseguenza questi due movimenti di eguale forza si annullano generando la sospensione nell'immobile. Così citando Härtling possiamo dire “"lo stato di immobilità è raggiunto, il tempo non ha più potere, il linguaggio ha cessato di sgorgare dalle labbra, le immagini diventano trasparenti, si dissolvono. L'’umano perde il suo significato e non è sostituito da nulla". Piera Gemelli
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