FESTIVAL INTERNAZIONALE DI NARRAZIONE : Racconti di qui e d'altrove
Le proposte per la nuova edizione si iscrivono nelle principali tracce da sempre perseguite dal Festival di Arzo: il teatro di impegno sociale e politico, lo scambio interculturale, l’attenzione alla parola come veicolo di emozioni che risveglia le capacità immaginative del pubblico, la condivisione dell’esperienza dell’ ascolto tra persone di età e provenienze diverse.
Le proposte per la nuova edizione si iscrivono nelle principali tracce da sempre perseguite dal Festival di Arzo: il teatro di impegno sociale e politico, lo scambio interculturale, l’attenzione alla parola come veicolo di emozioni che risveglia le capacità immaginative del pubblico, la condivisione dell’esperienza dell’ ascolto tra persone di età e provenienze diverse. Considerata la positiva esperienza dell’anno scorso, è continuata la ricerca di spettacoli di narrazione indirizzati particolarmente al pubblico adolescente: le voci saranno quest’anno quelle di Roberto Anglisani con la sua rivisitazione del Libro della giungla ambientato nella stazione Centrale di Milano e quella di Claudio Guain che per la regia di Bruno Stori, racconta in Blues, le avventure di un ragazzino nero che nell’America profonda degli anni ’50 vuole uscire dal binario morto di una vita senza sogni e senza diritti. La selezione per i più piccoli privilegia come sempre proposte teatrali che riscoprono la semplicità della narrazione restituendo alla parola il suo potere evocativo e affidandole quindi il compito di costruire le immagini. Tra le nuove proposte di quest’anno l’attore narratore Carlo Ottolini e il duo composto da Emanuel Rosenberg e Piera Gianotti che presenterà la fiaba engadinese Tredicino. Come sempre però le parole ad Arzo porteranno anche i suoni e i sapori di altri lingue e culture: quest’anno con l’atteso ritorno del duo poliglotta Tim Bowley & Casilda Regueiro. E in francese sarà anche una proposta per la piazza: il narratore Alberto Garcia Sanchez porterà in scena il testo di Dario Fo Johan Padan à la découverte des Amériques La programmazione per gli adulti ricalca l’ormai consolidata tradizione del festival di proporre un teatro di riflessione e di impegno. Questa nona edizione ha scelto come fil rouge le relazioni umane con una particolare attenzione ai legami famigliari colti nella loro complessità di passione ma anche di lacerazione, di affetto ma anche di violenza, di intimità ma anche di disagio. Dirigere lo sguardo verso realtà private e intime non segna una volontà di chiusura né tanto meno di voyeurismo, ma al contrario un desiderio di indagare quella zona sommersa delle relazioni sociali che da sempre riflettono e si riflettono nel mondo che la ospita e la circonda. Tra i titoli, Stirru di Alberto Nicolino, Famiglie da legare del Teatro Onda R Venezia Ballare di lavoro di Veronica Cruciani e Angelo, di Roberta Sferzi.
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