Scrive nel catalogo della mostra Melina Scalise (leggi tutto il testo)
“Il mondo di Mariuccia Roccotelli è onirico, dipinge visioni interiori, elaborazioni di ciò che sta “fuori” mettendo in relazione cose ben precise: il paesaggio umano, antropico, rappresentato dalle case e quello naturale con un filo conduttore ricorrente che è la figura femminile, il tutto, seguendo un movimento ondulatorio quasi vorticoso, visibile anche nelle pennellate, tanto da dedicare a questo movimento una serie di opere intitolata Vortici. Nei suoi quadri tutti questi elementi si compenetrano: l’acqua si confonde con il cielo, le case nuotano nello spazio come pesci nell’acqua e fuor d’acqua, la Terra si rivela fertile come il corpo di una donna e in ogni suo dipinto la Natura è nell’Uomo e l’Uomo è nella Natura. Si tratta di un tema importante oggi perchè l’Uomo contemporaneo deve necessariamente ripensare alla sua relazione con il mondo Naturale. L’artista forse ci suggerisse una strada possibile. I suoi lavori spesso sono il risultato di un insieme: ogni piccola tela, è concatenata all’altra, è dipendente dall’altra tanto da presentarsi come una composizione. E’ come se ci dicesse che non importa quanti siano i singoli individui che guardano il mondo, quante siano le finestre che si aprono là “fuori”, perché è l’insieme che conta, o meglio, il tenere insieme questi frammenti, queste distanze, queste differenze“.
Commenta Stefania Suma, docente di Storia dell’arte alcuni lavori della mostra: “Nel trittico “Il Rosso e il Blu” con risolutezza Mariuccia Roccotelli riduce i colori al bianco, rosso e blu, tradizionalmente i colori mariani, quasi a voler celebrare una santità laica della donna contemporanea il cui sinuoso profilo è riproposto più volte nelle sue opere. La figura della donna, centrale nella ricerca tematica dell’artista, ritorna anche in altre tele di questo ciclo prodotto durante il lockdown. E appare alla ricerca di una libertà e una quiete negate, quasi a voler indicare quanto la quarantena impostaci sia stata più lunga, faticosa e asfissiante per l’universo femminile. Non è un caso che in uno dei quattro pannelli che compongono “Underwater” la donna si conceda finalmente un respiro rigenerante e liberatorio“.
Mariuccia Roccotelli nasce in Puglia nel 1974, si trasferisce a Milano per diplomarsi in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, è stata allieva di importanti maestri quali: Rodolfo Aricò, Giovanni Maria Accame, Tommaso Trini.
Il trasferimento a Milano coincide con l’avvio della sua attività pittorica, contemporaneamente negli anni 90 collabora a lungo come scenografa per la produzione televisiva del Gruppo RAI: “Topo Gigio” e per altre produzioni Mediaset, a cavallo del nuovo millennio inizia la sua collaborazione con la scuola pubblica che la vede impegnata presso le sedi internazionali di Asmara in Eritrea, di Addis Abeba in Etiopia e negli anni più recenti presso il Carcere Minorile di Milano.
CASA MUSEO SPAZIO TADINI via Niccolò Jommelli 24 (mappa)
Apertura da mercoledì a sabato dalle 15.30 alle 19.30 – ingresso libero
La mostra si può visitare anche in occasione di eventi al museo.
Visite guidate alle mostre e alla casa museo su prenotazione (8 euro) durata un’ora anche in orari personalizzati. Per prenotare: tel.3664584532 – museospaziotadini@gmail.com. |