Il Museo infatti è situato nel Castello Normanno di Rende, un forte del 1095, che alcuni anni fa era sede del Comune e alcuni ambienti, gli uffici di ragioneria e di archivio - in attesa degli interventi che completino la nuova destinazione ad uso - sono ancora intatti, seppure in disuso. Il progetto espositivo dei curatori Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona (Direttore Artistico del Museo) e Gianluca Covelli (Consulente Artistico Musei Comunali di Rende) mira a ridisegnare questi spazi accentuandone la connotazione simbolica di luoghi di esercizio ordinario di funzioni amministrative di riconduzione a norma dell'individuale. L'arresto di tale esercizio, afferma Covelli: «ha lasciato il respiro di un’atmosfera del tutto siderale». L'irruzione in questo ambiente delle opere selezionate per Wunderkammer, oggetti singolari e resistenti al processo di normalizzazione, provoca un effetto di spiazzamento e induce a una riflessione sul valore dei Musei non più come luoghi adibiti soltanto alla conservazione, ma come centri attivi di ricerca e di sperimentazione e sulle opportunità offerte da un evento, come quello della Giornata del Contemporaneo, che di anno in anno propone un programma multiforme finalizzato ad avvicinare il grande pubblico al complesso mondo dell’arte contemporanea. La mostra patrocinata dal Comune e l'Assessorato alla Cultura di Rende, dal Polo Museale di Rende e dall'Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, organizzata in collaborazione con Vertigoarte, sarà inaugurata il 10 Ottobre alle ore 19.00 Roberto Bilotti, promotore del progetto, da sempre impegnato nella diffusione dell'arte e nella rivitalizzazione dei territori tramite interventi culturali di forte impatto (ne sono esempi importanti il Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese di Roma, il MAB Museo all’aperto Bilotti di Cosenza, lo stesso Museo Bilotti Ruggi d'Aragona di Rende), è a capo di un circuito più ampio messo in atto per la Giornata del Contemporaneo, di cui fanno parte anche gli allestimenti realizzati per l'occasione a Palermo, a Palazzo Costantino - Di Napoli ai Quattro Canti (in Hoc Signo, a cura di Roberto Bilotti e coordinato da Ignazio Schifano, Beatrice Feo Filangeri, Bobez Arte, le Nuovole A.C. e Dimora Oz) e a Palazzo Barlotta Principi di San Giuseppe(a cura di Dimora oz), volto alla formazione di una relazione dinamica tra le realtà museali e i territori, al sostegno alle giovani generazioni di artisti. |