Dentro il racconto di cose risapute - Michele Munno
Chi abita percepisce i luoghi come una latenza di forme visibili ed invisibili che possono mutare ed essere mutate. Le opere di Michele Munno propongono racconti di intimità collettiva che partendo da elementi noti e ricorrenti della sua ricerca artistica - quali foglie, uccellini, case, vasellame - riflettono evocazioni tipicamente torinesi.
La galleria Opere Scelte inaugura, giovedì 14 maggio alle ore 18 in via Matteo Pescatore 11/D, Dentro il racconto di cose risapute, personale di Michele Munno. Le opere di Michele Munno propongono racconti di intimità collettiva che partendo da elementi noti e ricorrenti della sua ricerca artistica - quali foglie, uccellini, case, vasellame - riflettono evocazioni tipicamente torinesi. Il caratteristico immaginario pittorico è legato ai ricordi d’infanzia, alle esperienze vissute, alla natura circostante che diventano negli anni archetipi capaci di legare il particolare sentire dell’artista ad una familiarità universale. I soggetti risaputi permettono agli spettatori di penetrare profondamente nella tela, venendo travolti dall’intensa sensibilità dell’artista; ovvero forme semplici colme di emozioni pure. Le opere della mostra Dentro il racconto di cose risapute hanno inoltre scenografiche architetture di palazzi, con affascinanti interventi spaziali dove il rapporto tra interno e esterno e i giochi di luci e ombre creano un ritmo coinvolgente. Le decorazioni sono intimamente legate alle strutture diventando un’armonia ipnotica. Le tele di Munno ci trasportano nel barocco settecentesco, a incrociare storie di vite differenti, di luci e di riflessi, con ornamenti e oggetti quotidiani. Così come accade nell’architettura dell’epoca, nelle sue tele lo spazio si estende e poi si contrae, assecondando il punto di vista dell’osservatore. I muri si trasformano, da barriere e ostacoli in ambienti ospitali e accoglienti. Si creano spazi in cui la realtà è mutevole, in cui fatti e suggestioni diventano ricordi da conservare intimamente, memorie di rapporti tra corpo e spazio.
La mostra fa parte di Mai visti e altre storie, progetto dedicato alla valorizzazione dell’arte irregolare sul territorio piemontese, e sarà allestita fino a sabato 13 giugno 2015.
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