Il conto lo teniamo dei giorni, di ogni singolo giorno passato a ricostruire, immaginare, sperimentare pratiche e desideri di ognuno. A perderli anche, a trascurarli per stanchezza, disattenzione, debolezza. Come le persone. Il conto lo teniamo dei giorni e delle persone, soprattutto di quelle persone che non contiamo più perché le abbiamo perse nei giorni, per stanchezza, disattenzione, debolezza. Un'occupazione è un fatto di persone non di luoghi. Un'occupazione non si riprende gli spazi, si riprende la vita, si riprende il diritto di scegliere come gestire la propria vita, di imparare a farlo insieme agli altri senza che altri te lo concedano. Un'occupazione non si regge su principi morali o convinzioni inattaccabili, tantomeno su appartenenze ideologiche rassicuranti o convivenze mondane di circostanza. Un'occupazione è un fatto di giorni, uno dopo l'altro, ha a che fare con il presente non con il futuro. Questo presente difficile ma quotidiano vogliamo festeggiare oggi.Tre anni di giorni e di persone. Presente sfacciato, fragile e in corsa, libero da protezioni, soggetto a stanchezza, disattenzione, debolezza. Un presente di gioia animata che ha bisogno di persone. Perché, ancora una volta: se manca uno mancano tutti. Teatro Coppola Teatro dei Cittadini |