Al centro dell’attenzione non solo la volontà di restituire la visione integrale del capolavoro assoluto di Piero della Francesca, "La Resurrezione", ma anche la sfida di mettere sempre più in relazione la cultura locale storica con quella contemporanea. Venerdì 12 dicembre alle ore 18.00 la conferenza "Noi e l'Arte Contemporanea" di Demetrio Paparoni alla Biblioteca Comunale di Sansepolcro, darà il via alla quinta edizione di "Incontri al Museo. Dialoghi al presente con l'arte", il progetto, a cura di Ilaria Margutti e promosso dal Museo Civico di Sansepolcro e dall'Istituzione Museo Biblioteca e Archivi Storici, che sta delineando sempre di più l'identità presente del Museo Civico che custodisce il capolavoro di Piero.
Filo conduttore e tema di questa quinta edizione è: “Oltre lo sguardo: come leggere le immagini del proprio tempo.”, e sarà proprio la lettura dell’immagine e la comprensione dei diversi linguaggi artistici in funzione del tempo e del pensiero, delle ideologie politiche e/o religiose e del loro condizionamento sulle arti visive e sulla vita degli artisti, il fulcro dell’incontro con Demetrio Paparoni che nel suo ultimo libro “Il Bello, il Buono e il Cattivo. Come la politica ha condizionato l’arte negli ultimi cento anni” racconta la complessità della condizione contemporanea, associando narrazione e critica.
Una conferenza che si propone come obiettivo il coinvolgimento del pubblico in una riflessione partecipata su come sia necessità di ogni essere umano avere come riferimento luoghi e oggetti capaci di evocare bellezza, di consolidare identità e memorie individuali e collettive, e su come, proprio su questa necessità, faccia leva la capacità della politica e delle religioni di influenzare e determinare i nostri giudizi di valore e con essi il gusto corrente. “Non c’è nulla di quanto accade oggi in arte – afferma Paparoni – che non sia influenzato dagli eventi artistici degli anni della Guerra Fredda; non si possono sottovalutare gli effetti di colonizzazione culturale. È legittimo chiedersi fino a che punto l’intervento della politica, favorendo determinati linguaggi piuttosto che altri, abbia inciso sulla valutazione della dimensione estetica dell’opera, che non necessariamente deve coincidere con la concezione del bello, ma che certamente coincide con l’emozione o l’interesse che suscita in noi un oggetto universalmente accettato, giustificato e promosso dal sistema museale”.
L’arte ha definitivamente rinunciato alla tensione etica? L’artista contemporaneo non è interessato a proporre un sistema linguistico che abbia l’ambizione di cambiare la società? Quali sono i limiti che un artista non dovrebbe valicare e chi li stabilisce? Può la politica arrogarsi il diritto di decidere cosa la comunità debba accettare o rifiutare? Riconosciamo un’opera d’arte se la vediamo negli spazi deputati, ma cosa succede quando ne incontriamo una fuori contesto? Queste sono solo alcune delle domande sulle quali riflette Demetrio Paparoni che, nell’introduzione del libro, scrive: “Con l’attenzione sempre rivolta all’arte contemporanea, in queste pagine mi sono trovato a fare interagire arte, storia, politica, sociologia e fatti di cronaca recenti. Mi sono proposto di mettere insieme i documenti e fatti in buona parte già noti per capire come e quanto ciò che è accaduto in ambito politico e artistico nel novecento si manifesta nel lavoro degli artisti di oggi e influenza il nostro presente. […] Spero comunque di essere riuscito nell'intento di mettere a fuoco come e quanto la politica sia riuscita a condizionare la storia dell’arte.”
In occasione dell’incontro sarà presentato ufficialmente il programma di questa quinta edizione che vedrà la partecipazione di Massimo Pulini, artista, storico dell’arte e Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, Claudio Ballestracci, artista e direttore artistico della Casa Museo Alfredo Panzini a Bellaria (Rimini), Saverio Mercati, artista (Sansepolcro).
Appuntamento, quindi, venerdì 12 dicembre alle ore 18.00 nella sala conferenze della Biblioteca di Sansepolcro, in via XX Settembre, 131 con “Noi e l’Arte Contemporanea”, incontro con Demetrio Paparoni nell’ambito del progetto “Incontri al Museo: Dialoghi al presente con l’arte” a cura di Ilaria Margutti (Ingresso libero).
DEMETRIO PAPARONI Nel 1983 ha fondato la rivista d'arte contemporanea Tema Celeste e l'omonima casa editrice, che ha diretto fino al 2000. Nel 1981 ha avuto un incarico pro tempore per insegnare arte contemporanea all'Università delle Arti Applicate di Vienna. Dal 1996 al 1998 ha insegnato Storia dell'Arte Contemporanea presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Catania (con sede distaccata a Siracusa). Presso la stessa facoltà ha insegnato Storia dell'Arte Moderna dal 2003 al 2008. Nel 2010 ha scritto la voce "Arte contemporanea e iconografia religiosa" per il quarto volume del XXI Secolo dell'Enciclopedia Treccani. Per la XLV Biennale di Venezia, nel padiglione italiano, Paparoni ha curato nel 1993 Abstracta. Per la Fondazione Reina Sofia di Madrid ha collaborato nel 1996 alla mostra Nuevas Abstracciones al Palacio de Velasquez di Madrid e alla Galleria d'Arte Moderna di Barcellona. Lo stesso anno si è fatto promotore della nascita della prima Galleria Civica d'Arte Contemporanea in Sicilia, quella di Siracusa, che ha diretto fino al 1998. Nel 2011 ha curato a Milano due mostre di Anish Kapoor (Rotonda della Besana e Fabbrica del Vapore), promosse dal Comune di Milano. Per la facoltà di Filosofia dell'Università di Torino ha curato nel 2013 un numero della Rivista di Estetica. Attualmente è membro del Consejo Asesor del museo IVAM di Valencia. Nel 2013 ha partecipato al video Anish Kapoor and friends perform Gangnam Style for Ai Weiwei. Ha realizzato numerosi documentari per Rai Educational. Attualmente collabora tra l'altro come saggista con le riviste ArtChina (Shanghai) e Arte al Limite (Santiago del Cile).
|