ROSARIO BRUNO Memorie custodite a cura di Stefania Giacchino e Nicola Piazza testo critico di Marco Meneguzzo
Virtuoso modellatore di carte, di idee e memorie antiche, Rosario Bruno, conquista lo spazio delle sue opere, riuscendo a dare all’osservatore, fascino e misura, percezione e racconto di memorie comuni. L’idea da cui parte l’artista è quella di un racconto che si snoda tra immagini e segni in un insieme complesso, al contempo espressivo e atemporale. Il linguaggio di Bruno si declina ormai da molti anni nel sapiente utilizzo della carta pesta intesa come unico, ma multiforme, veicolo espressivo in grado di narrare, evocare e sempre sorprendere.
“Così le immagini di Bruno - scrive a riguardo Marco Meneguzzo nel testo critico in catalogo – sono veri e propri affioramenti, persino la loro tridimensionalità di basso o altorilievo contribuisce all’idea di affioramento, se si immagina la superficie dell’opera come l’orizzonte degli eventi e quelle leggere protuberanze come il corpo della memoria che si mostra alla consapevolezza. Ma nello stesso momento non si può prescindere dalla materia di cui è fatta questa memoria visibile: materia leggera, delicata, dove i particolari si perdono… come fosse un avvertimento, tutto ciò che vedete qui è qualcosa di fragile, è qualcosa che potrebbe scomparire, velocemente, che potrebbe ritornare in un attimo in quel secchio dove la carta si macera e che è il nostro personale e domestico caos”.
L'esposizione rappresenta l’ultima tappa dell’articolato progetto SICILIA=MONDO, coordinato da Stefania Giacchino e inaugurato diversi mesi fa presso gli spazi della Galleria. Il progetto ha proposto il lavoro di interessanti maestri del linguaggio siciliano contemporaneo, declinandosi in quattro eventi espositivi dedicati rispettivamente ad artisti siciliani come Saro Arizza, Mimmo Di Cesare e, per l’appunto, Rosario Bruno o molto legati a questa terra come Marco Nereo Rotelli e il contributo critico di alcuni dei protagonisti più attenti dell’arte degli ultimi anni – Tanino Bonifacio, Anna Maria Ruta, Marco Meneguzzo e Gillo Dorfles. L'idea progettuale consiste in un confronto tra codici espressivi differenti, in sintesi, tra sperimentazioni dissimili e percorsi professionali lontani, pur tuttavia radicati in una comune matrice: il legame con la Sicilia.
19 settembre/18 ottobre 2014 Galleria Agorà Via XII Gennaio, 2_Palermo
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