Apparentemente granulosa, allettante superficie refrattaria, ruvida come un muro percorso da segni in costante ricerca di un personale equilibrio. La tela può essere anche questo, un supporto storico che non sia superficie finta o finita. E sarà sicuramente questo se l'astrazione di cui si fa propagatrice è prodotto di un concetto mentale attivamente espresso, gesto sicuro che spazia nella sua libera regolarità. Così come si presenta quello maturato da Claudio Semino.
S’inaugura sabato 7 giugno 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Espressioni contemporanee” di Claudio Semino a cura di Andrea Rossetti. La mostra resterà aperta fino al 18 giugno 2014 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Apparentemente granulosa, allettante superficie refrattaria, ruvida come un muro percorso da segni in costante ricerca di un personale equilibrio. La tela può essere anche questo, un supporto storico che non sia superficie finta o finita. E sarà sicuramente questo se l'astrazione di cui si fa propagatrice è prodotto di un concetto mentale attivamente espresso, gesto sicuro che spazia nella sua libera regolarità. Così come si presenta quello maturato da Claudio Semino. Senza alcun dubbio l'aniconicità di alcune soluzioni pittoriche seminiane deve molto all'efficacia di un cromatismo “fisicamente” caratterizzato dall'uso di polvere di pomice, addizione/sedimentazione conformemente destinata all'ottenimento di un più ricco potenziale attrattivo. Ogni valutazione programmatica sull'opera dell'artista genovese deve pertanto essere preparata ad includere un principio immediato - e a torto spesso troppo semplificato - com'è quello di “armonia cromatica”, col relativo crogiolo poliformale di campiture ben distinte l'una dall'altra, implicazioni visuali che per Semino hanno primaria responsabilità nell'orchestrazione della propria percezione irreale. Il suo astrattismo è infatti intento a seguire costrutti geometricamente stabili, all'interno dei quali soluzioni geometrico-prospettiche alla Klee si spingono in maniera prepotente a ricercare una mobilità di traccia pittorica, sconfinando nello sviluppo di sistemi geometrico-optical cautamente prossimi alle sperimentazioni cromatiche praticate da Dadamaino. Pensare e restituire l'ideale astratto per Claudio Semino è in tutto e per tutto una formulazione che richiede energia dinamica, che segue le sue regole senza mai cadere in logiche di pura premeditazione. Che colpisce in modo tangenziale anche la figurazione della serie Siamo tutti santi, operando più volte con un segno opportunamente demarcato, indicativo quanto inafferrabile trait d'union tra il ritratto umano - in ogni sua forma - e quello ricercatamente speculare di una singola specie animale, di certo non scelta a caso: l'oca.
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