S’inaugura sabato 17 maggio 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Genova. Luce e ombra” di Giampiero Crozza a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 31 maggio 2014 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
È una Genova che non ti aspetti quella immortalata nelle fotografie di Giampiero Crozza, non perché i luoghi scelti siano inediti o particolarmente nascosti, anzi, gli elementi sono quelli tipici della città – i vicoli e il mare – a fare la differenza in questo caso è l’occhio dell’artista. La prospettiva da cui sono osservati i luoghi, l’angolazione scelta per le riprese, la luce o un dettaglio che diventa protagonista assoluto. L’artista riesce a dare un’interpretazione di Genova, la vive in prima persona e, senza sforzo apparente o artificiosità, la rende personale, permettendo allo spettatore una riscoperta di luoghi familiari. È predominante il gusto per una narrazione della città, che predilige un approccio intimo e veritiero in grado di restituirne un’immagine completa in tutte le sue sfaccettature. Il mare, infatti, spesso è rappresentato in tempesta mentre si abbatte impetuoso sulla costa. Il sole scende in appiombo sulle case, quasi annullando le ombre, svelando ogni particolare delle architetture, e straniando la visuale. Crozza è prima di tutto un fruitore e un attento osservatore dei soggetti-ambientazioni che ritrae nelle sue fotografie. L’artista rifugge qualunque tipo di elaborazione digitale o di post-produzione, affidandosi solamente alla sua capacità di cogliere il variare delle luci e delle ombre che gli permetteranno di ottenere l’effetto ricercato. Non è invece assente una certa propensione alla teatralizzazione dei luoghi, una visione al contempo lirica e drammatica che ne enfatizza le caratteristiche, scongiurando la prosaica e meccanica catalogazione dei paesaggi in cui incorre sovente la facile accessibilità del mezzo fotografico. Alcune immagini evocano quasi un’atmosfera di solitudine per la diminuita o la totale assenza di presenze umane, lasciando Genova, la Superba, unica ed incontrastata protagonista.
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