In un ambiente che č stato manipolato, trasformato e marcato dagli artisti, la Gerd cerca tra le crepe, gli angoli e lungo i muri facendo riaffiorare il segno altrui attraverso la propria percezione.
A Volume! la presenza di Eva Gerd si propone come un "non intervento". Proseguendo la ricerca incentrata sull'intimitā emotiva, fisica e finanche organica, l'artista danese sceglie di non impossessarsi dello spazio ma di sentirlo. La performance si sviluppa come un' investigazione fisica e sensoriale. La memoria degli interventi passati e delle energie assorbite dal luogo nel corso della sua storia, non solo recente, sono il campo di esplorazione. In un ambiente che č stato manipolato, trasformato e marcato dagli artisti, la Gerd cerca tra le crepe, gli angoli e lungo i muri facendo riaffiorare il segno altrui attraverso la propria percezione. La visione personale dello spazio emerge dal rigurgito di sensazioni emotive e non necessita di sovrastrutture ambientali. Il segno stavolta č dettato dalla espressivitā; il corpo si fa strumento di elaborazione della memoria di fatti "altrui" filtrata attraverso la propria sensibilitā. Soltanto una luce fioca riconduce ad una condizione intima in cui tentare il superamento del limite tra la pelle dello spazio e la pelle umana.
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