Dopo una tournèe di grande successo fra le principali piazze italiane fra cui Genova, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Torino dal 7 al 10 maggio arriva a Modena Anna Cappelli, uno studio che vede sola in scena una straordinaria Maria Paiato diretta da Pierpaolo Sepe. Dopo essersi confrontati in Erodiadi con un testo di Giovanni Testori, la Paiato e Sepe si cimentano nel testo di Annibale Ruccello, uno degli esponenti più in vista della nuova drammaturgia napoletana prematuramente scomparso nel 1986.
Teatro delle Passioni, Corso Carlo Sigonio 382 - Modena
7, 8, 9, 10 maggio ore 21.00
ANNA CAPPELLI, UNO STUDIO
di Annibale Ruccello regia PIERPAOLO SEPE con Maria Paiato
scene Francesco Ghisu luci Carmine Pierri costumi Gianluca Falaschi aiuto regia Sandra Conti
FONDAZIONE SALERNO CONTEMPORANEA TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE
Modena, 5 maggio 2014
Dopo una tournèe di grande successo fra le principali piazze italiane fra cui Genova, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Torino dal 7 al 10 maggio arriva a Modena Anna Cappelli, uno studio che vede sola in scena una straordinaria Maria Paiato diretta da Pierpaolo Sepe. Dopo essersi confrontati in Erodiadi con un testo di Giovanni Testori, la Paiato e Sepe si cimentano nel testo di Annibale Ruccello, uno degli esponenti più in vista della nuova drammaturgia napoletana prematuramente scomparso nel 1986. Anna Cappelli è una comune donna di provincia in corsa contro il mondo: è in lotta con i genitori - a cui non perdona di aver lasciato alla sorella minore la sua stanza - non sopporta le colleghe snob e pettegole e tantomeno l’anziana signora che la ospita a Latina, città in cui Anna si trasferisce alla ricerca di occupazione. Nella giovane donna si sviluppa una vera e propria ossessione e morbosità per le cose, per la smania di possesso: lontana dagli occhi e dalle bocche di tutti i personaggi che affollano la sua vita a stento riesce a trattenere scatti d’ira e crolli nervosi che la Paiato restituisce magistralmente al suo personaggio attraverso espressioni del viso, movenze e voce. La vita di Anna è fatta di solitudini fino a quando non arriva l’incontro con il ragionier Tonino Scarpa, proprietario di un appartamento con dodici stanze. Contro ogni sfida, Anna si trasferisce a casa del compagno senza essere spinta da amore: nella sua vita non c’è spazio per questo sentimento, l’unico obiettivo è quello di possedere, accumulare e dominare, ossessione che la porterà a un tragico gesto finale. «L’intelligenza dell’autore sta nel nascondere, dietro la follia della normalità, un processo culturale drammatico che ha vissuto il nostro Paese: la protagonista del dramma porta in sé la miseria degli anni in cui divenne importante avere piuttosto che essere. Il principio del possesso, che ancora guida le nostre vite, si affermò ingoiando tradizioni culturali nobili e preziose. Fu in quegli anni che Pasolini urlò il dolore di chi avvertiva il pericolo che la sua stessa opera potesse perdere forza poetica e politica a causa di una dispersione drammatica di senso e di una tentazione di immoralità capitalistica. Fu in quegli anni che perdemmo l’onore. Fu in quegli anni che nacquero i cannibali, i padri della cultura odierna. Il nostro studio segna un primo approccio a questo dramma complesso e dal significato profondo e doloroso. È l’oscuro scrutare di Ruccello che cercheremo di restituire con adesione intellettuale ed emotiva». Pierpaolo Sepe
ESTRATTI STAMPA
«È Anna Cappelli, la protagonista dell’ultima opera di Annibale Ruccello, esponente di spicco della cosiddetta ‘nuova drammaturgia napoletana’, scomparso a soli trent’anni nel 1986. A far rivivere il testo è una straordinaria Maria Paiato, guidata dall’intelligente regia di Pierpaolo Sepe che restituisce appieno il passo da thriller dell’anima.» Magda Poli, Corriere della Sera, 15 dicembre 2012
« Maria Paiato una ‘Anna Cappelli’ a caratteri cubitali. Sul palco del Piccolo Teatro Studio il nome del personaggio giganteggia sul telo frontale, ecco la nostra Anna paltò giallino sixsties, decolté tacchetto e punta nera, borsetta e valigia bon ton, immersa in una struggente solitudine esistenziale la Paiato sfodera subito la sua incredibile bravura rivelando l’anima nera e squarciata di una donnina qualunque, dattilografa comunale trasferita da Orvieto a Latina, che la sorte trasformerà in una belva suo malgrado.»
Il Sole 24 Ore, Francesca Motta, 28 novembre 2012
Ingresso € 12 / 8,50
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 - tel. 0592136021 Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
VENDITA ONLINE www.emiliaromagnateatro.com www.vivaticket.it
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