La galleria Opere Scelte inaugura, giovedì 8 maggio alle ore 18.30 in via Matteo Pescatore 11/D, la personale di Marco Cordero.
La mostra forse un mattino raccoglie opere inedite che, nella loro complessità, non si possono definire puramente sculture, quadri o installazioni, ma parte di tutte queste categorie. Marco Cordero si relaziona in modo fisico e materico al testo scritto che letteralmente scava e incide rivelando forme sinuose e curiosi profili. Nel suo lavoro infatti l’elemento corporeo, cioè la materia da cui sono ricavate le opere, fa parte della speculazione concettuale stessa. Moltissimi sono i riferimenti letterali che vengono via via riconosciuti tra le parole rimaste leggibili. La mano dell’artista asseconda il disegno che affiora autonomamente dalle pagine intagliate e mostra anche che le parole non sempre sono sufficienti e adatte alla comunicazione, diventando a volte scritture indecifrabili. Cordero interviene poi graficamente giocando con luci e ombre. È suggestivo il legame che crea con lo spazio, con gli elementi architettonici, con i colori, con le dimensioni del luogo, che diventano parte dell’opera stessa alterandone i confini. I libri, infranti nell’atto creativo, sono idolatrati in quanto oggetto estetico, storico, culturale e divinatorio. Nella mostra forse un mattino il gesto creativo/lesivo viene espressamente rappresentato ed è l’elemento nodale che ci permette di “vedere” tentando di superare il vuoto di cui parla Eugenio Montale nella poesia Forse un mattino andando in un'aria di vetro. Nato a Roccavione (Cuneo), Cordero manifesta il suo intimo legame con queste terre, dagli orizzonti alti e frastagliati, delineando spesso paesaggi montuosi affascinanti ed enigmatici, ne è un esempio l’opera forse un mattino che dà il titolo alla mostra stessa. Dalla parola scritta al paesaggio una miriade di sollecitazioni sembrano legarsi vicendevolmente senza svelare se sono i luoghi a plasmare la parole o viceversa. Inoltre nell’approcciarsi all’opera, con uno sguardo zenitale, appaiono delle mappe topografiche che, con determinate curve di livello, sembrano indicare avvallamenti e creste rocciose, confini invalicabili tra pareti di parole. L’esposizione sarà visibile fino al 21 giugno 2014.
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