Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15 - Modena
27, 28, 29 marzo ore 21.00 30 marzo ore 15.30
OPERETTE MORALI di Giacomo Leopardi regia MARIO MARTONE con Renato Carpentieri, Roberto De Francesco, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Giovanni Ludeno, Paolo Musio, Totò Onnis, Barbara Valmorin, Victor Capello
scene Mimmo Paladino costumi Ursula Patzak luci Pasquale Mari suoni Hubert Westkemper dramaturg Ippolita di Majo aiuto regia Paola Rota scenografo collaboratore Nicolas Bovey la musica per il ‘Coro di morti nello studio di Federico Ruysch’ è di Giorgio Battistelli (Casa Ricordi - Milano) esecuzione Coro del Teatro di San Carlo diretto da Salvatore Caputo
FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO
Modena, 25 marzo 2014
Dal 27 al 30 marzo il Teatro Storchi di Modena ospiterà Operette Morali di Giacomo Leopardi per la regia di Mario Martone che con quest’allestimento si è già aggiudicato numerosi riconoscimenti fra cui Premio Ubu per il teatro 2011 per la miglior regia, Premio La Ginestra 2011 per la regia ed infine Premio dello spettatore 2012 Teatri di Vita di Bologna. Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, dialoghi e novelle, che Giacomo Leopardi scrive tra il 1824 ed il 1832. In essi troviamo l’anima più profonda dell’autore: il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili e in particolare con la Natura; il raffronto tra i valori del passato e la situazione statica e decaduta del presente; la potenza delle illusioni e della gloria. I temi affrontati sono fondamentali, primari: la ricerca della felicità e il peso dell’infelicità, la natura matrigna, la vita che è dolore, noia. In questo panorama di atmosfere astratte e glaciali la ragione si distingue come unico strumento per sfuggire alla disperazione.
Le Operette rappresentano una perfetta orchestrazione di toni sulla vita e sulla morte: nella visione leopardiana, l’uomo si muove all’interno di una natura cieca, dalla quale non può ottenere nulla. Sprezzante verso l’idea di progresso, scientifico e spirituale, il poeta irride le conquiste dell’umanità come pure finzioni, chimere di un progresso senza costrutto. Cosa rimane dunque all’uomo? «L’idea di Mario Martone - scrive Ippolita di Majo, dramaturg dello spettacolo – di mettere in scena le Operette morali di Giacomo Leopardi, un testo fuori dal canone della letteratura teatrale, nasce dal serrato confronto con la cultura e con la storia d’Italia del XIX secolo che lo ha impegnato negli ultimi anni di lavoro in campo cinematografico. A monte sta l’urgenza, artistica e civile, di riandare alle origini della scrittura teatrale nazionale per interrogarsi sui suoi potenziali e i suoi limiti: da Alfieri a Manzoni, appunto a Leopardi. (…) La forma dialogica consente inoltre a Leopardi una vertiginosa frammentazione dei punti di vista, e in quasi tutti i personaggi, che si susseguono come in un arsenale delle apparizioni, si riflette il suo versatile e molteplice ingegno, la potenza creativa delle contraddizioni che animano il suo pensiero e danno corpo alla sua folgorante ironia. Si tratta di un testo che non si può definire teatrale in senso classico, ma che è stato pensato come una commedia, in una lingua e con una struttura così vive e moderne da far saltare i riferimenti drammaturgici del secolo in cui è stato scritto per approdare a una profonda consonanza con esperienze fondamentali del teatro del Novecento. Con la messa in scena di Operette morali Mario Martone riprende il filo del suo spettacolo L'opera segreta (messo in scena al Teatro Mercadante di Napoli, nel dicembre del 2004), in cui la parte finale era dedicata al lungo soggiorno napoletano di Leopardi. Il progetto è quello di affrontare il testo nel suo insieme, operando dei tagli all’interno, ma preservandone la struttura complessiva: il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili e in particolare con la Natura; il raffronto tra i valori del passato e la situazione statica e decaduta del presente; la potenza delle illusioni e della Gloria.»
ESTRATTI STAMPA
« Lo spettacolo più bello dell'anniversario va in scena al Gobetti di Torino, primo teatro dell'inno di Mameli… Una magia e un'autentica scoperta. Con la regia di Mario Martone, le Operette Morali di Giacomo Leopardi si rivelano forse il più grande e di sicuro il più moderno testo teatrale del nostro Ottocento.» Curzio Maltese, la Repubblica, 18 marzo 2011
« Martone offre uno spettacolo di formidabile presa teatrale… Nell'adattamento delle Operette morali, firmato a quattro mani da lui stesso e da Ippolita di Majo, compie un'operazione che contiene evidenti meriti: esalta una lingua il cui suono può provocare brividi di piacere; scende dritta come un laser nel nucleo del pensiero morale leopardiano, il cui pessimismo sulla natura umana e sulle sue sorti annienta ogni barlume di ottimismo; estrae guizzi di teatralità genuina e in qualche tratto irresistibile da un dialogare tenuto sempre sulla corda alta della speculazione filosofica e dell'apologo etico.»
La Stampa, Osvaldo Guerrieri, 27 marzo 2011
Conversando di teatro
Sabato 29 marzo alle ore 17.00 In occasione delle repliche di Operette morali la compagnia incontrerà il pubblico presso il Ridotto del Teatro Storchi Tutti gli incontri sono ad ingresso libero
Per informazioni: AMICI DEI TEATRI MODENESI 059/211155 amici teatri@yahoo.it www.amiciteatrimodenesi.it EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE 059/2136020 – 2136051 formazione.cultura@emiliaromateatro.com www.emiliaromagnateatro.com
Ingresso € 25 / 10,50
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 - tel. 0592136021 Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
VENDITA ONLINE www.emiliaromagnateatro.com www.vivaticket.it
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