Per tre giorni i Cantieri culturali alla Zisa saranno il luogo per conoscere le proposte della creatività contemporanea francese tra arti visive, musica, danza, scrittura, videoarte, architettura, protagonisti di vari appuntamenti nel weekend. L'inaugurazione della mostra si terrà venerdì 28 febbraio alle 19,30 alla presenza di Eric de Chassey, direttore dell'Accademia di Francia, Villa Medici.
L'esposizione sarà visibile sabato 1 marzo dalle 16 alle 23 e domenica 2 marzo dalle 12 alle 21. L'ingresso è libero.
L'idea è di coinvolgere vari spazi dei Cantieri: Spazio Tre Navate, Cinema da De Seta, Sala Perriera, e Botteghe, e, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Palermo, la Sala Blu Cobalto e la Grande Vasca. Il pubblico, aiutato da una mappa, potrà seguire o inventare un itinerario alla scoperta di alcune tra le presenza più significative della creatività francese. I tredici borsisti francesi selezionati dal curatore David Sanson sono Jakuta Alikavazovic (scrittrice), Hicham Berrada (artista visivo), Agnès Chekroun (coreografa), Simon de Dreuille (architetto), Laurent Durupt (compositore), Géraldine Kosiak (scrittrice) & Sebastien Rivas (compositore), Chiara Malta (cineasta), Nora Martirosyan (cineasta), Théo Mercier (artista visivo), Malik Nejmi (fotografo), Till Roeskens (artista visivo), Assaf Shoshan (fotografo). Frontiere Fantasma rappresenta più un' “esperienza condivisa” che una mostra stricto sensu. Gli interventi dei borsisti, presentati in un contesto unico come quello dei Cantieri Culturali alla Zisa, sono in primo luogo il “frutto di altrettanti incontri – con un luogo, una città e i suoi abitanti, ma anche tra gli artisti stessi e le loro pratiche”, come dichiara il curatore David Sanson. In questo contesto si inscrive la collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e con Fare Ala, che partecipano alla realizzazione degli interventi degli artisti, per sottolineare il ruolo dei Cantieri culturali come luogo di incontro e di condivisione delle pratiche artistiche. Sempre all’interno della manifestazione, David Sanson offre carte blanche a Brusio Netlabel per la serata di sabato 1 marzo, durante la quale alcuni degli artisti dell’etichetta si esibiranno in performance di Live Electronics. Luca Rinaudo e Antonio Cusimano si esibiranno con Dei Vermi è il mio paese, album vincitore del MEI 2013 (migliore produzione elettronica italiana), mentre il duo Zeta Bass e Raw Visual presenterà in anteprima Sound Rex Machina. Chiuderà la serata il bit incalzante di go-Dratta, con «Off minor» + Videoflux Il Pavone.
David Sanson illustra così il progetto: «Abbiamo scelto di esplorare le frontiere. Frontiere tra la realtà e il suo racconto, la sua percezione, la sua narrazione. Frontiere tra passato e presente, tra pubblico e privato, tra individuale e collettivo, tra organico e minerale, tra naturale e architettonico. Frontiere che possono separare un territorio da coloro che ci vivono. Frontiere spettrali e vibratili, linee furtive che sono forse anche membrane. Frontiere fantomatiche, come lo saranno questi interventi effimeri – plastici ma anche performativi, musicali e cinematografici – apparsi e subito svaniti negli spazi dei Cantieri. Per due giorni e mezzo, avremo il privilegio di fare la parte degli spiriti sotto gli auspici di qualche augusto spettro: oltre alle figure già citate,ma anche quella di Raymond Roussel, artista senza limiti il cui ultimo domicilio fu il Grand Hotel delle Palme a Palermo. O ancora quella di Marcel Duchamp, attraverso la sua famosa equazione:‘A GUEST + A HOST = A GHOST’.
‘Ghost track’, ovvero ‘tracce fantasma’: nel campo delle registrazioni musicali è questo il nome che si dà a quelle tracce nascoste alla fine di un CD, separate dal resto dell’album da una zona di silenzio. Silenzio che rende quasi soprannaturale l’irrompere di quei brani inaspettati e di riflesso non fa che rendere più musicale il vuoto che li precede, come se l’opera non avesse ancora detto la sua ultima parola, come se si svegliasse un’ultima volta per scuoterci dal torpore. Idealmente e modestamente, questa mostra-lampo potrebbe essere proprio questo: una collezione di pezzi nascosti.”
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