Il Teatro delle Albe porta in scena l’1 e 2 marzo al Teatro Storchi di Modena Pantani, spettacolo recentemente insignito del premio Ubu 2013 come ‘Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica’.
Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15- Modena
1 marzo 20.30 2 marzo ore 15.30
PANTANI di Marco Martinelli ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari con Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli
in video Pino Roncucci fisarmonica e composizione musiche Simone Zanchini cante romagnole Michela Marangoni, Laura Redaelli ideazione spazio scenico Alessandro Panzavolta-Orthographe ideazione e realizzazione elementi di scena Fabio Ceroni, Enrico Isola, Danilo Maniscalco, Ermanna Montanari
montaggio ed elaborazione video Alessandro e Francesco Tedde – Black Box Film realizzazione costumi Laura Graziani Alta Moda, A.N.G.E.L.O., Les Jolies Sposi direzione tecnica Enrico Isola tecnico luci e video Francesco Catacchio tecnico suono Fagio diapositive Olycom/Publifoto, Olycom/Daniele Venturelli, Olycom/Arnaldo Magnani, Lauro Bordin ufficio stampa Rosalba Ruggeri, Matteo Cavezzali regia Marco Martinelli
TEATRO DELLE ALBE / RAVENNA TEATRO, LE MANÈGE.MONS - SCÈNE TRANSFRONTALIÈRE DE CRÉATION ET DE DIFFUSION ASBL Modena, 27 febbraio 2014
Il Teatro delle Albe porta in scena l’1 e 2 marzo al Teatro Storchi di Modena Pantani, spettacolo recentemente insignito del premio Ubu 2013 come ‘Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica’. Dieci anni fa, il 14 febbraio 2004, Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni. Dopo i trionfi al Giro d'Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio, rivelatesi poi infondate, lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il campione adulato, l'icona di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell'impresa e della fantasia, e il morto di Rimini, che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo, vi è tutta la complessità di un'epoca al tempo stesso sublime e crudele che si esercita senza pudore. Senza vergogna. La scrittura di Marco Martinelli, dopo Rumore di acque capace di trasfigurare in grottesca e malinconica poesia la cronaca tragica dei barconi alla deriva nel Mediterraneo, affonda nelle viscere dei nostri giorni e della società di massa che chiede sacrifici e capri espiatori: attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che ancora oggi stanno chiedendo giustizia per la memoria infangata del figlio, Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese luminose dell'eroe. I genitori di Marco, figure archetipiche di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l'Antigone di Sofocle davanti al cadavere insepolto dell'amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l'avranno ottenuta.
ESTRATTI STAMPA
«Regia lucida, attori bravissimi a cominciare da Ermanna Montanari, Tonina che, in abito rosso, riempe da sé tutta la scena: una vera e propria madre coraggio – sostenuta anche nella bravura di Luigi Dandina, il padre - , ricca di un pathos popolare fortissimo che si rispecchia in un’interpretazione di rara intensità. Da non perdere. »
Maria Grazia Gregori, l’Unità, 30 novembre 2012
« Quello che ne viene fuori è il ritratto di una società volubile, inutilmente feroce, lesta a creare i propri idoli tanto quanto ad accanirsi su di essi, sottilmente contrapposta a una Romagna dalle salde radici contadine, personificata con vigore da Luigi Dandina, il padre – sostenitore, e soprattutto da Ermanna Montanari, la madre – vestale del ricordo, che ricorrere sovente, in questo caso, agli insondabili echi atavici del dialetto. Su tutto, però, sembra alla fine prevalere comunque il respiro epico delle imprese di questo piccolo ‘scalatore che veniva dal mare’ la cui parabola umana è tale da coinvolgere anche chi non sa proprio nulla di ciclismo.»
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore, 2 dicembre 2012
Ingresso € 25 / 10,50
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 - tel. 0592136021 Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
VENDITA ONLINE www.emiliaromagnateatro.com www.vivaticket.it
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