Teatro delle Passioni, Viale Carlo Sigonio 382 - Modena
30, 31 gennaio e 1 febbraio ore 21.00 2 febbraio ore 17.00
STUDIO SUL SIMPOSIO DI PLATONE di Platone drammaturgia Federico Bellini regia ANDREA DE ROSA assistente alla regia Thea Dellavalle con Nicola Borghesi, Giulia Briata, Eleonora Giovanardi, Leonardo Lidi, Annagaia Marchioro, Matthieu Pastore, Martina Polla, Filippo Quezel, Massimo Scola, Annamaria Troisi
direttore tecnico Robert John Resteghini tecnico Vincenzo De Angelis fonico Alessandro Saviozzi foto di scena Futura Tittaferrante immagine del manifesto ©Flore-Ael Surun/Tendance Floue/LUZphoto Emilia Romagna Teatro Fondazione si ringraziano Michela Lucenti, Pasquale Mari, Hubert Westkemper, Andrea Ropes maestro shibari EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Modena, 27 gennaio 2014
Già regista di Molly Sweeney nel 2007 per Emilia Romagna Teatro in cui ha diretto Umberto Orsini, Valentina Sperlì, Leonardo Capuano e di una riuscita versione di Elettra di Hugo von Hofmannstahl, con un recente passato di assistente alla regia di Mario Martone e direttore del Teatro Stabile di Napoli, Andrea De Rosa porta al Teatro delle Passioni di Modena dal 30 gennaio al 1 febbraio Studio sul Simposio di Platone. In scena un cast di giovani attori che si confronterà con uno dei dialoghi forse più conosciuti di Platone e cercherà di dare risposta ad alcuni dei tanti interrogativi che il testo solleva: “Ci siamo ritrovati, come sempre quando si è di fronte a un capolavoro, letteralmente sommersi da un fiume vorticoso di domande che il testo ci poneva” affermano Bellini e De Rosa che continuano: “Ciascuna di queste domande ne alimentava altre e mentre per una parte di esse trovavamo una sistemazione grazie ai tanti filosofi che si sono confrontati con questo testo, per tante di esse non riuscivamo a trovare nessuna risposta che non fosse parziale o arbitraria; abbiamo allora deciso di rinunciare fin da subito a un’idea di messa in scena pura e semplice del testo, scegliendo invece di lasciarci trascinare dalla tumultuosa corrente di domande che ogni discorso sull’Amore inevitabilmente suscita, anche quando essa ci conduceva per territori apparentemente molto distanti dalla filosofia e da Platone”. Ecco quindi che il Simposio diventa materia prima da plasmare e da cui partire per costruire una ricerca attorno agli innumerevoli interrogativi che uno dei testi capitali della filosofia occidentale porta con sé, procedendo per immagini, frammenti di canzoni rock e voci di grandi personaggi come Pasolini, Jaques Lacan, Carmelo Bene, Jean Paul Sartre e di altri grandi del Novecento. Una sfida ben riuscita quella di De Rosa che affronta il Simposio con un gruppo di giovani attori in una cornice di assoluta contemporaneità, come affermano gli stessi Bellini e De Rosa: “Se è vero, come diceva Heidegger, che siamo entrati nell’epoca delle immagini del mondo, nell’epoca in cui le immagini del mondo si sono sostituite al mondo vero e proprio, allora la nostra si potrebbe definire anche come l’era del porno? Un’epoca in cui il consumo quotidiano di immagini, senza limiti di tempo e di spazio, assolve oggi al compito di colmare quel vuoto? Nell’era in cui le immagini sono disponibili e fruibili a livello planetario, Eros è forse morto definitivamente? Ma anche questa, in fondo, è soltanto una congettura, un’ipotesi, una domanda”.
ESTRATTI STAMPA
«Tutto il dialogo pensato attorno alla figura di Eros è liberamente interpretato in un’ora e poco più di messa in scena carica di domande e con poche risposte attorno al discorso sull’Amore. Così, per esempio, c’è spazio anche per un brano dalla famosa indagine che fece Pasolini sui costumi sessuali degli italiani, come pure per alcuni testi di Lucio Battisti, poi Lacan e Sartre, il rock e Carmelo Bene. Quello a cui non si arriva mai è la soluzione all’interrogativo sul ‘perché non siamo uno?’, ovvero perché ci manca sempre qualcosa, c’è sempre un vuoto da colmare. In scena dieci giovanissimi attori, tutti bravissimi, che recitano in faccia al pubblico, scaricandogli addosso pesanti interrogativi. » Francesca Parisini, la Repubblica, 21 ottobre 2012
« Lo spettacolo di De Rosa non dà risposte, ma, grazie ai suoi giovani e bravi attori, ci si pone interrogativi che ruotano attorno alla domanda delle domande che affascinò fra gli altri Platone, gli elisabettiani e molti pensatori e che intriga anche noi spettatori: come tornare a fare di due uno?»
Maria Grazia Gregori, l’Unità, 19 ottobre 2012
Ingresso € 12 / 8,50
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 - tel. 0592136021 Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
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