Dove siamo? Quale è la nostra direzione? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui tenta di dare una risposta Daniele Fabiani, giovanissimo e promettente artista camuno, attraverso le sue opere in mostra negli spazi della Fondazione L’Arsenale di Iseo dal 14 dicembre (inaugurazione prevista per le 18.30) al 6 gennaio. Con la sua personale l’artista invita ad una riflessione sulle profonde influenze che città e natura possono avere sull’individuo, passando anche attraverso i concetti di viaggio e di cammino. Le opere in mostra sono infatti il risultato di una profonda riflessione sulla relazione che l’uomo ha con lo spazio e la memoria. Fabiani parte dalle incisioni rupestri per arrivare all’uomo che ritorna a fare un segno autentico, quasi primitivo, che nasce per vera necessità: riconoscersi nel proprio segno. In ‘Direzioni’ si legge in modo chiaro il percorso dell’artista – spiega la curatrice Sara Zugni – ‘il titolo della mostra vuole evocare il senso di una ricerca interiore. L’uomo lascia delle tracce per testimoniare il passato, un passaggio, indicare una direzione per le generazioni future’. Emerge quindi una forte propensione per l’osservazione del mondo e della natura che si ritrova già nella sua tesi. In mostra a Iseo anche le opere ispirate dal lago e prodotte, dopo un breve ma intenso soggiorno sul Lago di Iseo, nel suo studio ospitato all’interno del Borgo degli Artisti di Bienno. Le opere dedicate al lago testimoniano una fase di esplorazione dello spazio e del tempo. In questi lavori l’artista cerca un punto di contatto tra Iseo e la sua memoria. Il segno e i resti raccolti dall’artista interagiscono e dialogano: la pittura si unisce ai frammenti, siano essi immagini strappate dal loro contesto oppure oggetti veri e proprio come sassi e rami. A questi si aggiunge l’introduzione del collage che viene utilizzato per creare nuove relazioni tra il frammento, che viene tolto da suo contesto originario, e la pittura. Tutti questi lavori nascono in una prospettiva ecologica molto sentita dall’artista: ‘Sono molto sensibile alle problematiche relative all’ecologia. I miei lavori vorrebbero far riflettere anche su questo, sul rapporto che abbiamo con la natura, sulla sua potenza e sulla sua fragilità’. Il percorso espositivo propone anche pezzi risalenti alla sua produzione precedente. In questo modo è possibile leggere in modo chiaro il percorso intrapreso dall’artista. ‘Daniele si esprime attraverso una straordinaria molteplicità di tecniche – afferma la curatrice - ‘i dipinti sono realizzati con tecnica mista su una grande varietà di supporti, dalla carta alla tela a materiali di recupero. Ai dipinti si aggiungono inoltre installazioni, video, sequenze fotografiche, carnet e domenica 22 dicembre alle ore 11, anche un’azione pittorica in Piazza Garibaldi’.
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