Teatro delle Passioni, Viale Carlo Sigonio 382 - Modena
13, 14, 15, 16 novembre ore 21.00 16, 17 novembre ore 15.30
VIVA L’ITALIA LE MORTI DI FAUSTO E IAIO di Roberto Scarpetti regia CÉSAR BRIE con Andrea Bettaglio, Federico Manfredi, Massimiliano Donato, Alice Redini, Umberto Terruso
luci Nando Frigerio suono e programmazione video Giuseppe Marzoli progetto video Boombang Design musiche originali Pietro Traldi
TEATRO DELL’ELFO
Il testo è stato insignito della menzione speciale Franco Quadri – Premio Riccione per il Teatro 2011
Il 13 novembre alle ore 21.00 - e in replica fino al 17 novembre - il Teatro delle Passioni di Modena ospiterà Viva l’Italia: un testo inedito di un nuovo autore, Roberto Scarpetti, e un teatrante di lungo corso come César Brie ci raccontano un fatto di cronaca del passato, uno degli episodi più oscuri ed emblematici della storia del nostro paese: la storia raccontata da Viva l'Italia è quella delle morti di Fausto e Iaio, due diciottenni milanesi frequentatori del centro sociale Leoncavallo, uccisi a colpi di pistola la sera del 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro da parte delle BR. Perché il teatro sia sempre un'esperienza necessaria e al centro della scena ci sia sempre l'essere umano. «Rispetto agli spettacoli definiti di teatro civile - spiega l'autore Roberto Scarpetti - in Viva l’Italia non c’è un narratore onnisciente che conduce gli spettatori nei segreti e nei retroscena di un fatto storico: in questo caso la Storia è narrata in prima persona dai personaggi che l’hanno vissuta. Una drammaturgia storica, anzi cinque storie personali che intrecciandosi tra loro ricostruiscono il quadro d’insieme. L’ambizione è quella di far rivivere al pubblico il passato come fosse presente, con tutte le emozioni, i sentimenti, la disperazione di persone reali, persone che sono state coinvolte in qualcosa più grande di loro, mentre la vita di tutti i giorni andava avanti, come se non fosse successo niente.»
Dalle note di regia di César Brie Il testo di Roberto Scarpetti è un lavoro difficile e affascinante. Nella prima stesura aveva una struttura di monologhi con pagine di altissimo spessore. Lavorando alla messa in scena insieme all'autore, siamo intervenuti dialogizzando i racconti dei cinque personaggi principali che ora quindi si confrontano con deuteragonisti in carne e ossa - ci riepiloga César Brie raccontando il lavoro delle prove. Inoltre abbiamo sintetizzato alcuni passaggi, per favorire il ritmo delle scene e la fragile memoria dello spettatore teatrale che non può voltare pagina per ricordare un nome o un fatto. Questo testo non è un documento. È una finzione basata su fatti reali, accaduti non troppo tempo fa. L'autore, nel creare questa finzione, ha reso esemplare un periodo della nostra storia che non si è conclusa ancora, almeno per quanto riguarda la giustizia dovuta alle vittime e i rapporti tra apparati deviati dello stato e il terrorismo nero. Gli assassini di Fausto e Iaio non sono stati trovati. Ci sono i nomi e i sospetti, ma purtroppo non le prove che li inchiodano. Oggi va di moda accusare di tutto i magistrati. I grossi partiti (di destra e di sinistra) sopportano male un potere dello stato indipendente e cercano di controllarlo. Questo lavoro ha cambiato il mio modo di ricordare gli anni tra il '75 e l'82, in cui gestivo il Centro Sociale Isola, il primo Centro Sociale occupato a Milano. La notte della morte di Iaio e Fausto partecipai alla prima manifestazione spontanea, piena di sgomento e rabbia. Spero che questo lavoro serva a ricordare, a capire, a inquietarci e aiuti i più giovani a capire cosa accadeva in questo paese quando i loro genitori erano ragazzi.
ESTRATTI STAMPA
«Viva l’Italia è un titolo feroce nella sua ironia perché quel paese di cui si racconta in un lontano 1978 è quello del terrorismo, dei molti misteri mai risolti, del sequestro di Aldo Moro, dello sterminio della sua scorta a via Fani a Roma. Ed è quello dell’assassinio di due giovani studenti milanesi, freddati in una strada secondaria di un quartiere popolare con otto colpi di pistola, trentacinque anni fa. César Brie che ha saputo, come suggeriva Ernesto Guevara de la Serna, imparare essere duro “senza mai perdere la tenerezza”. E che da regista è entrato dentro questa storia con pietà ma allo stesso tempo con lucidità che gli ha permesso di far nascere dalle parole di questo testo, dalla loro realtà parallela o solo immaginaria uno spettacolo che ha la laica semplicità di una sacra rappresentazione» Maria Grazia Gregori, l’Unità, 22 marzo 2013
« A riaprire il caso ecco ora un giovane e intelligente autore romano Roberto Scarpetti che però non tende a fare opera semplicemente documentaristica (del teatro politico insomma) ma usa una chiave di lettura che tende al metaforico. E che la regia di César Brie (un maestro della scena internazionale) sembra voler amplificare dando vita ad uno spettacolo di una limpidità espressiva e di uno spessore emotivo che lasciano il segno. Azione, testo, immagini, materiale scenico povero, luce, musica, ritmo, tutto in perfetta osmosi. E i cinque attori coinvolti a rispondere con bravura ai dettami registici e a contribuire a fare di questo Viva l’Italia uno degli spettacoli fra i più vividi di questo scorcio di stagione » Domenico Rigotti, Avvenire, 24 marzo 2013
Roberto Scarpetti si è diplomato in Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia e laureato in Scienze Politiche all’Università la Sapienza di Roma. Nel 2011 ha vinto la Menzione speciale – Franco Quadri al Premio Riccione, con il testo teatrale Viva l'Italia e nel 2010 la Menzione speciale al premio Franco Solinas, con la sceneggiatura Braccia tese scritta con Tommaso Cammarano. Nel 2010 ha scritto la sceneggiatura di Giochi d’estate, insieme al regista Rolando Colla, presentato alla “68a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia”, Selezione Ufficiale – Fuori Concorso. Il film ha ricevuto il Quartz 2012, l'Oscar del cinema svizzero, anche per la miglior fotografia e la miglior sceneggiatura. Nel 2011 ha diretto il documentario Sicilia, sama diwaan – La Sicilia è la mia casa. Ha scritto e diretto, inoltre, Strani Amori, nominato miglior corto ai Globi d’Oro 2008. Dal 2011 è membro della giuria del premio Franco Solinas.
Ingresso € 12 / 8,50
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 - tel. 0592136021 Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
VENDITA ONLINE www.emiliaromagnateatro.com www.vivaticket.it
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