La Compagnia Teatrale Le Sillabe, in collaborazione con la Compagnia Assemblea Teatro e l'Associazione AIDO (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), organizza la prima edizione della rassegna teatrale SILLABE IN ARIA, con il contributo della Circoscrizione 9 della Città di Torino. La rassegna teatrale Sillabe in Aria si sviluppa in quattro appuntamenti dal 19 ottobre 2013 al 16 febbario 2014 e prende il via Sabato 19 ottobre con lo spettacolo teatrale “Solitudo” della Compagnia Le Sillabe alle ore 21 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani in Corso Galileo Ferraris 266 a Torino.
Il filo conduttore degli spettacoli della rassegna verte sulle tematiche relative la speranza e l'amore espresse in tutte le loro forme. La scelta di proporre tali concetti deriva dalla volontà di fornire al pubblico degli strumenti di analisi interiore per poter affrontare in maniera più consapevole il tempo precario della nostra società. “ In un tempo di crisi come quello in cui stiamo vivendo – spiega Luana Gravina, direttore progettuale della rassegna - tale scelta di
porre l'accento su tematiche come l'amore e la speranza, diventa un valido pretesto per soffermarsi su importanti
valori spesso dimenticati.
Desideriamo infatti smascherare una crisi che affonda le sue radici in ambiti più
umani, più profondi e personali”. La rassegna “Sillabe in aria” propone un percorso in quattro tappe alla ricerca di un altro modo per affrontare quello che ci circonda e capire come mai in una società come quella attuale, in cui la comunicazione è un'urgenza e dove comunicare sembra essere così facile per tutti, a volte ci si senta comunque soli.
La rassegna si articola in quattro spettacoli teatrali tra prosa, comico, teatro-ragazzi e teatro-danza secondo il seguente calendario: SABATO 19 OTTOBRE h. 21.00 Casa del Teatro Ragazzi e Giovani - Corso Galileo Ferraris, 266 Torino SOLITUDO Compagnia Le Sillabe da un’idea di Fabio Castello
"Solitudo non è uno spettacolo. E' un tempo dedicato all'ascolto, allo stare, in un susseguirsi d'immagini dedicate al tema della spiritualità."
liberamente tratto da “Ogni cosa alla sua stagione” di Enzo Bianchi
training e cura dei movimenti scenici Doriana Crema
di e con Fabio Castello, Doriana Crema, Raffaella Tomellini
scene Lucia Giorgio
fonica Paolo De Santis
luci Agostino Nardella musiche Roberto Regis, Aldo Mella, Johann Sebastian Bach
con il benestare del Monastero di Bose
con la collaborazione LIVE Piemonte dal Vivo, Il Mutamento Zona Castalia, Morenica Cantiere Canavesano, Torino Spiritualità,Viartisti Teatrimpegnocivile
produzione Le Sillabe Questo spettacolo nasce dal desiderio di approfondire lo studio di alcuni aspetti della natura umana nei confronti della spiritualità, intendendo per spiritualità quella ricerca che a partire dall’interiorità dell’essere si rivolge all’assoluto. Abbiamo iniziato il nostro percorso, partendo dalle parole del testo “Ogni cosa alla sua stagione” di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose. A partire dalla lettura, la nostra attenzione si è rivolta direttamente a quella figura, che più di altre potesse rappresentare l’esperienza di una vita spirituale: il monaco. Abbiamo deciso quindi di incontrare direttamente nello spazio della comunità di Bose, la quotidianità dei monaci e delle monache che la abitano. Questo vissuto ha aperto nuove riflessioni e nutrito il lavoro di ricerca svolto a seguire, in sala prove, a partire dalla memoria di azioni osservate e agite come: stare, attendere, accogliere, ascoltare, guardare, piangere, sorridere, lasciare andare. Ci siamo a lungo interrogati sullo spazio della cella e abbiamo riconosciuto questo luogo come immagine simbolo del nostro spazio interiore, spazio di
raccoglimento dove è possibile l’incontro con se stessi, dove devo entrare per essere poi, portatore di Luce. “La cella contiene la solitudine, armonia e sofferenza: “exultabit solitudo”. Lo spettacolo pone l’accento sulla responsabilità dell’individuo nei confronti della propria cella interiore, sulla responsabilità della scelta dei propri orientamenti e delle scelte dei propri progetti di vita e ancora sull’atto di volontà da agire di fronte ad ostacoli e a tentazioni. Come stare in contatto amorevole con il proprio cuore e rivolgere la gratitudine più ampia verso la Vita Una, colei che ci ha generato? Il lavoro non è sempre stato facile ma la scelta fatta è stata quella di affidarci, ci siamo allenati all’attesa, lasciando che le cose potessero emergere da uno spazio profondo di ascolto, la fiducia anche nell’impossibile ci ha permesso ad esempio di scoprire come far stare in piedi delle piccole assicelle di legno, nostri elementi di scena, anche se appoggiate ad un sostegno precario. Nel nostro percorso riconosciamo la necessità di una spogliazione, come per l’autunno: abbandonare, donare per essere pronti, per ricominciare, affidandosi alla vita. Dobbiamo avere fede nel progetto. Mantenere la fede come la pianta che si spoglia delle sue foglie, le lascia andare...Ci piacerebbe essere portatori di una testimonianza che legge nell’uomo la sua possibilità rinascere ogni giorno.
INGRESSO 10€ (tessera inclusa)
DOMENICA 10 NOVEMBRE 2013 h. 21.00 Hiroshima Mon Amour – Via Carlo Bossoli, 83 Torino Viva La Vida! Compagnia Assemblea Teatro
scritto da Pino Cacucci interpretato da Annapaola Bardeloni con la partecipazione straordinaria di Luisella Tamietto regia di Giovanni Boni e Renzo Sicco montaggio video di Marco Pejrolo
E’ stata anticonformista, femminista anticipando il tempo, amante appassionata. E’ stata musa e artista, pronta a spezzare le regole, a triturarle, purché il suo essere potesse esprimere quel caleidoscopio di sentimenti che in lei si susseguivano. Soprattutto è stata una donna che, in nome della vita, ha affrontato ogni battaglia, ogni sofferenza. Questa Frida Kahlo, messicana, pittrice e molto altro, e a lei benissimo si addice quel “Viva la vida!” scelto da Pino Cacucci per il monologo (edito da Feltrinelli), in cui lascia a Frida il racconto di se stessa e della sua storia. Un monologo scritto per il teatro e portato in scena da Annapaola Bardeloni, attrice italo-uruguaiana che ha mosso i suoi primi passi a Genova, alla scuola di recitazione dello Stabile, per poi spostarsi a lavorare in America Latina, Asia ed Europa. Da cinque anni collabora con Assemblea Teatro, con un focus specifico sul mondo teatrale ibero-americano. A lei il compito difficile di trasformarsi in Frida, di immergersi nella sua vita, almeno in alcuni sprazzi, quelli scelti da Pino Cacucci che in Messico si è fermato a lungo e si è appassionato al mito di Frida e Diego Rivera, il suo amore per sempre. Diego è l’altra faccia di Frida. Da lui, si reca per fargli vedere i suoi primi lavori creati a letto dove l’ha costretta un tremendo incidente. Salva per miracolo viene letteralmente trafitta da un tubo di ferro che le rompe costole e vertebre. Costretta distesa per anni, incomincia a dipingere, a usare quei colori forti e nitidi, che segnano i suoi lavori. Poi va dal grande “Diego”, attivista comunista e pittore di fama certa. Sarà un sì entusiasta e tra i due è subito feeling e passione anche politica. Si sposano, lui la tradisce, lei prima sopporta, poi decide di rispondere allo stesso modo, donne o uomini che siano. Si lasciano, si risposano, vanno a vivere in due case comunicanti, uniti eppure divisi. Frida sfida la sua salute fragilissima, cagionevole. Continua a dipingere, a far politica. Non si arrenderà mai. In nome della vita, l’amore più grande.
INGRESSO 10€ (tessera inclusa)
GIOVEDI 16 GENNAIO 2014 h. 21.00 Hiroshima Mon Amour – Via Carlo Bossoli, 83 Torino Troppe donne in un’altra Monologo comico di e con Giorgia Goldini
In collaborazione con LeSillabe Scenografia: Catherine Chanoux Luci: Agostino Nardella Uno spettacolo nato al Teatro della Caduta
Uno spettacolo particolarmente adatto a chi ama le situazioni surreali, le domande senza risposta, le telefonate importanti, i valori di una volta, le circostanze improbabili, le cose d'amore e molte altre follie. Adatto a persone già abituate a divertirsi, ma lo spettacolo può essere seguito anche senza capirlo davvero - dice la protagonista- grazie alla modalità dello "Spettacolo comico guidato facilitato" che, attraverso specifici segnali, permette anche alle persone più rigide di passare inosservate. Uno spettacolo che non vuol essere semplicemente il seguito del primo lavoro – Troppe donne in una- ma una nuova e altra (come il titolo stesso ci suggerisce) visione della realtà. Lo spettacolo va in scena la prima volta nel 2008 nella piccola sala del Teatro della Caduta; era il secondo passo di una ricerca a più livelli tra la realtà e l’assurdità, tra stereotipi e ideali, tra paura e desideri. Era qualcosa in più dell’osservazione, ma non ancora un affermazione. Era un esperimento. Viene quindi sistemato, modificato, vengono aggiunti personaggi, viene allungato e aggiustato. Poi viene risistemato, accorciato, vengono tolti personaggi e quindi viene messo in un cassetto. Nel 2011 Giorgia Goldini interprete ed autrice decide che forse “Troppe donne in un’altra” (con le dovute modifiche ovviamente) può tornare in scena con le sue 10 donne protagoniste, che a distanza di qualche tempo hanno ancora molte cose da dire. Oggi, in una versione discretamente definitiva, lo spettacolo sorprende e commuove, intenerisce e incuriosisce i suoi spettatori facendogli conoscere donne credibili e incredibili, promette di farli ridere e cerca di dire loro qualcosa di importante senza il bisogno di prendersi troppo sul serio. INGRESSO 10€ (tessera inclusa)
DOMENICA 16 FEBBRAIO 2014 h. 16.30 Hiroshima Mon Amour – Via Carlo Bossoli, 83 Torino Un amore esagerato Compagnia Le Sillabe Regia: Fabio Castello e Giuseppina Francia
Supervisione: Giorgia Goldini e La Bonaventura
Scritto da: Liberamente tratto dal libro: "Un’amore esagerato" di Montes Graciela Edizioni Salani
Scenografie: dANNYdANNO
Linguaggi prevalenti: teatro d’attore e teatro di figura
Fascia d’età: per tutti, dai 4 anni in su
Santiago Beron vive in un quartiere di Buenos Aires, è il più piccoletto della scuola, ma è anche quello che ha le “voglie” più grandi. La storia inizia quando incontra lei, Teresita Yoon, appena arrivata da un paese straniero e lontano, che diventa la sua compagna di banco e di giochi. Un caso, ma anche una fortuna! Parlano due lingue diverse, ma questo non è un ostacolo per comprendere i rispettivi sentimenti. Un linguaggio legato prevalentemente all’immagine quello che Santiago e Teresita usano per comprendersi, dimostrazione del fatto che culture e lingue diverse possono incontrarsi e fondersi. La differenza tra il ragazzo e la ragazza non si limita alla lingua, ma ai diversi modi di comunicare in tutte le loro manifestazioni. La diversità si allarga anche al quartiere all’interno del quale loro rappresentano qualcosa di nuovo ed ignoto, ma anche travolgente, così come l’amore stesso. Mentre questo amore cresce, le “ voglie” di Santiago diventano sempre più ingestibili ed appariscenti, tanto che nel quartiere si creano due vere e proprie fazioni: quelli che ritengono che essere così “esagerati” sia sbagliato e quelli che invece credono che l’amore non sia mai troppo. Il finale aperto permette la riflessione sulle possibili evoluzioni del sentimento amoroso che può portare alla nascita di tante e diverse storie d’ amore nella vita di ognuno e dalle forme diverse. INGRESSO 7€ Durante la rassegna teatrale saranno presenti i volontari dell’AIDO - Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule.
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