MEMORIE: VEDUTE LATERALI ED OBLIQUE sculture di Giuseppe Agnello
a cura di Lorenzo Rosso con un testo critico di Giulia Ingarao
Comunicazione Virginia Glorioso Progetto grafico Roberto Miata Fotografie Gianmarco e Lillo Conte
Torre Carlo V - Città di Porto Empedocle (Ag) 22 giugno – 30 dicembre 2013
Evento organizzato e promosso dal Comune di Porto Empedocle , dalla Regione Siciliana, dall'Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana e dall'Assemblea Regionale Siciliana con il patrocinio della Fondazione Camilleri e dell'Accademia di Belle Arti di Palermo
La mostra Memorie: vedute laterali e oblique, personale di Giuseppe Agnello, presenta 40 opere, frutto della ricerca e la produzione creativa sperimentata dell'artista dnegli ultimi quindici anni. Un omaggio alla ricca e multiforme attività dello scultore siciliano. Agnello esplora il tema ancestrale della metamorfosi, e lo fa attraverso la creazione di figure eteree, straniate dal contesto in cui si trovano, ma terrene allo stesso tempo, come dimostrano le tante radici che emergono dai corpi scolpiti nei diversi materiali: gesso, resina, poliestere e terracotte. . Il suo è un viaggio tra il sogno e la realtà, tra il mondo onirico e quello della tradizione che lo lega alla terra,: soprattutto alla terra agrigentina?. "Sono figure ctonie, mitologiche, - scrive Giulia Ingarao nel testo critico in catalogo - che appartengono alla terra e ai suoi elementi. Personificazioni della natura e dei suoi ritmi". Le opere di Giuseppe Agnello si alimentano della ricerca contemporanea (vedi: Matthew Barney; Kiki Smith) e in esse si legge la consapevole conoscenza della storia della scultura con riferimenti che spaziano dal surrealismo alla pop art e all'arte novecentista. Il file rouge dell’esposizione è sicuramente l'elemento materico che detta il ritmo della fruizione delle opere in mostra . Le opere – realizzate in gesso, resina, poliestere e terracotte – grazie ai diversi materiali ci parlano un linguaggio più o meno selvaggio, più o meno delicato. Tutte però creano uno shock emotivo che alimenta il rapporto osservatore-opera. Il percorso pensato dall'artista non segue un iter cronologico ma cromatico : “ Il colore protagonista del primo piano espositivo è un nero metallico, enfatizzato dalla superficie liscia e opaca in cui le sculture sono levigate – spiega G. Ingarao –- mentre nelle sale del secondo piano l'artista sceglie come tema dominante un bianco abbacinante che racconta l'anima calda dell'isola””. Aprono il percorso espositivo le sculture a dimensione reale Corpi nuvolosi (1999) e Anima e corpo 3 (2012). Protagonisti delle due opere sono figure comuni e sgraziate rivestite di macchie nuvolose color azzurro pastello. I corpi sembrano fondersi con il cielo divenendo un tutt’uno con la natura. È proprio la fusione con la natura incontaminata, con il paesaggio una delle cifre stilistiche primarie di Agnello., uniche eccezioni cromatiche dell'itinerario in bianco e nero proposto da Giuseppe Agnello. Nelle ampie sale della torre Carlo V si sussegue una ricca rassegna della produzione dell'artista che attesta dal 1999 ad oggi la sua ricerca formale e di contenuto. Conclude la mostra una suggestiva installazione di 203 pecore in gesso disposte disordinatamente su una distesa di cemento, gesso e sassi di sale Conclude l’esposizione un’istallazione di 23 pecore in gesso su una distesa di gesso e sale. Il bianco accecante che emana abbraccia l’osservatore e ricrea l’atmosfera delle calde giornate estive siciliane. Ancora una volta l’uomo e la natura si fondono rendendo omaggio, attraverso quest’opera, alle radici della nostra cultura.: un bianco arido che rimanda a una visione onirica pur rimanendo ancorata alla matericità della natura. Negli ampi spazi della Torre Carlo V Agnello espone una quarantina di opere dalle semplici ma ricercate cromie. Aprono il percorso espositivo Corpi nuvolosi e Anima e corpo 3, due installazioni azzurro polvere, colore che accompagnaspinge il visitatore ad estraniarsi dalla realtà che lo circonda per immergerlosi in un'altra dimensione. Al primo piano la fa da padrone il nero metallico, opaco, levigato e tutto cambia. In un attimo il nuovo colore fa piombare l’osservatore in un mondo dove la linfa vitale è ormai persa.Non capisco a cosa ti riferisci? Il riferimento al senso di morte era circoscritto all'opera Anima e corpo 3. Dovresti concludere articolando in modo sintetico il percorso espositivo e concludendo con un'opera ad effetto. Nelle ultime due sale invece domina il bianco. Agnello, in questo caso, sceglie una cromia che gli ricorda la Sicilia con le sue assolate giornate estive. Il bianco, per quanto straniante, è il colore di casa, della memoria personale e di quella collettiva, del ricordo di chi ha vissuto o semplicemente visitato questa isola.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA Giuseppe Agnello è nato a Racalmuto (AG) nel 1962; ha frequentato la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Dal 1989 insegna Scultura tra l’Accademia di Belle Arti di Carrara e Palermo.
Ha realizzato diverse opere pubbliche, sia in Italia che all’estero.
È l’autore del celebre ritratto in bronzo dello scrittore Leonardo Sciascia, ubicato nella sua città natale, e della scultura in bronzo dedicata al celebre Commissario Salvo Montalbano, personaggio ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, a Porto Empedocle.
Vive e lavora a Racalmuto (AG). Giuseppe Agnello è nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento, il 9 dicembre 1962; ha frequentato la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo diplomandosi nel 1985. Ha insegnato Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente insegna Scultura al Biennio in Arti Visive e Tecniche della Scultura al Triennio in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha realizzato diverse opere pubbliche, sia in Italia che all’estero. Nel 1998 realizza i ritratti dell’allora presidente della Siria, Hafez Al Assad, e del figlio Basel, rispettivamente collocati nel mausoleo omonimo ad Aleppo e presso il teatro di Damasco. Nel 2003 ha realizzato dei calchi per la scenografia del film di Ciprì e Maresco “Il ritorno di Cagliostro”. Nel 2008 ha collaborato alla realizzazione della parte scultorea del progetto VB62 di Vanessa Beecroft per la performance allo Spasimo di Palermo. È l’autore del celebre ritratto in bronzo dello scrittore Leonardo Sciascia, ubicato nella sua città natale, e della scultura in bronzo dedicata al celebre Commissario Salvo Montalbano, personaggio ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, a Porto Empedocle. Vive e lavora a Racalmuto in contrada Serrone.
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