La mostra si inaugura domenica 19 maggio alle ore 18 nella galleria di Silvy Bassanese arte contemporanea. Gli artisti selezionati non sono necessariamente omogenei o vicini quanto alle loro scelte linguistiche, ai loro referenti, ai loro contesti culturali e nazionali, ma condividono un terreno figurativo comune: quello dell’uomo, del suo universo interiore, conscio e inconscio, della sua visione del mondo esterno, dei dispositivi di un immaginario sospeso tra l’onirico e l’esistenziale, del suo dialogo tra virtuale e reale. Progetto mosso forse da un’ottica diversamente critica, che, possibilmente, rifletta proiezioni di sé sull’opera come su uno specchio, a volte oscurato a volte impietosamente limpido, da un punto di osservazione che implichi un autoriconoscimento, o anche un desiderio di possesso, di fare di quell’opera una presenza quotidiana del proprio habitat, una finestra aperta sul proprio inconscio mediato da quello dell’artista. Sul piano del chiaroscuro, la mostra declina, nel ventaglio delle sue varianti, il contrasto cromatico, quello luministico e quello dei complementari, contrasti che sul piano pittorico accentuano il distacco tra figura e sfondo, conferendo profondità alla scena, sul piano scultoreo esaltano gli effetti plastici. Guardando all’opera di questi tre artisti, la dimensione chiaroscurale, pertanto, si esaspera nella scultura e nei bassorilievi di Eva Antonini e nei ritratti pittorici e grafici di Antonio De Venezia, mentre non cessa di praticare la terra di mezzo del grigio di payne nei dipinti di Giuseppe Bombaci. L’arte figurativa allo specchio non ha smesso di esercitare incantamenti e seduzioni. |