Pistoia - Dialoghi sull’uomo Quarta edizione: 24-25-26 maggio 2013
Dopo il successo della scorsa edizione con oltre 12.000 presenze, torna dal 24 al 26 maggio “Pistoia - Dialoghi sull’uomo” (www.dialoghisulluomo.it), festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli.
Venti gli appuntamenti che, per tre giornate, animeranno il centro storico di Pistoia: incontri, spettacoli, dialoghi, letture e una mostra fotografica, proposti sempre con un linguaggio accessibile a tutti e rivolti ad un pubblico interessato all’approfondimento e alla ricerca di nuovi strumenti e stimoli per comprendere la realtà di oggi.
La quarta edizione dei Dialoghi ha come titolo “L'oltre e l'altro. Il viaggio e l'incontro”, un tema che è alla base degli studi antropologici e al contempo è di inesorabile attualità nell'era della globalizzazione e dei viaggi low cost.
Il viaggio e l’incontro con l’altro finiscono per trasformare l’individuo e la sua percezione, perché il viaggiatore si abitua a confrontarsi, a cercare somiglianze e punti di differenza. Il viaggio è anche uscire dai propri costumi, dalle proprie abitudini, perché in un mondo in cui i flussi di persone e di idee sono sempre più rapidi, viaggi e incontri danno vita a nuovi panorami, diverse visioni del mondo, che si nutrono delle culture d’origine e di quelle d’approdo. E gli incontri possono diventare amicizia, legame, scambio o scontro. Quando il nostro sguardo incrocia uno straniero, o quando uno straniero arriva a casa nostra, di lui vediamo il volto: è tutto ciò che conosciamo di quella persona. Quel volto ci pone inevitabilmente un interrogativo: cosa vogliamo fare di lui o con lui? Abbiamo due possibilità: parlare con lui o considerarlo un nemico. Lo straniero può venire in pace o portare guerra e altrettanto possiamo fare noi, che siamo a nostra volta stranieri ai suoi occhi.
Il viaggio, diceva Camus, è come una scienza più grande e grave, che ci riporta a noi stessi. «Se hai vissuto in giro» sosteneva invece Henry James « Hai perduto quel senso dell’assolutezza e della santità delle abitudini dei tuoi compatrioti, che una volta ti rendeva felice in mezzo a loro. Hai visto che esistono moltissime patriae nel mondo e che ciascuna di esse è piena di persone eccellenti per le quali le peculiarità locali sono la sola cosa che non è più o meno barbara». Il viaggio crea il comparatista e il relativista e, come scrive Claudio Magris: «Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall’altra parte».
Dialoghi sull'uomo, dunque, perché un dialogo nasce da un incontro ed è più ricco se i dialoganti sono diversi.
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